Undici giorni, dal 26 giugno al 6 luglio, con 22 concerti, due al giorno, in Sala Casella (alle 20) e nei Giardini (alle 21.30): torna I Giardini della Filarmonica, il festival estivo dell’Accademia Filarmonica Romana per il 2019 sceglie l’evocativo titolo di Stupore.
“La musica riesce sempre a sorprenderci. Anche quando crediamo di conoscerla: le infinite declinazioni dell’invenzione musicale sono altrettanti motivi di stupore, se solo ci poniamo in ascolto in modo aperto e curioso, senza lasciarci condizionare dall’abitudine” le parole di Andrea Lucchesini, direttore artistico della Filarmonica Romana, al secondo anno di incarico. La formula della stagione estiva dei Giardini della Filarmonica conferma la sua consueta identità con il ritorno di alcuni protagonisti della scorsa stagione e con il rinnovo delle collaborazioni con le Ambasciate e gli Istituti di cultura stranieri per offrire visibilità alle tantissime espressioni artistiche attuali in un viaggio internazionale che spazia dalla musica classica alla contemporanea dal jazz alla musica etnica o tradizionale, ma senza tralasciare mostre, incontri o letture con due concerti al giorno, alle ore 20 (in Sala Casella) e alle 21.30 (nei Giardini). E se la globalizzazione ha contribuito a ridurre la capacità di stupirsi, fra i motivi di stupore ci sono certamente i giovani talenti, tutti da scoprire e da sostenere con il focus su Giovani Prodigi: l’apertura del festival (il 26 giugno in Sala Casella) con la Slovacchia, è proprio affidato al giovanissimo Teo Gertler, violinista undicenne e già con una serie di riconoscimenti internazionali in duo con il 22enne pianista italiano Antonio Gomena con un programma classico fra Bach, Vivaldi, Mozart, Paganini, e Zigeunerweisen di Pablo de Sarasate per proseguire con il programma dedicato alla Corea, con Jihye Lee Jazz Quartet con un programma di jazz contaminato dalla musica tradizionale coreana. Ancora Giovani Prodigi (il 2 luglio) con la giornata dedicata ai giovanissimi con gli ensemble di fiati, archi e legni della JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, orchestra di bambini e ragazzi nata nel 2006 con oltre 400 strumentisti dai 5 ai 21 anni e il recital della pianista siciliana (classe 2005) Carlotta Maestrini e il 4 luglio (alle 20) con il violoncello di Maria Salvatori e il pianoforte di Rosaria Macaluso per un programma dedicato a Brahms, Bach e letture inedite per proseguire con il concerto dedicato all’India con con la voce di Supriyo Dutta e la parte strumentale da Sabir Khan e Nihar Mehta con i tradizionali strumenti indiani.
Alcune giornate rappresentano dei focus sulle nazioni: il 27 giugno omaggio alla cultura persiana e all’Iran (dalle 18.30) con un’esposizione di opere di artiste iraniane, la presentazione del libro È solo la voce che resta della poetessa Forugh Farrokhzād, le musiche tradizionali della regione del Lorestan con Faraj Alipour, il 1 luglio omaggio alla Colombia con un concerto gratuito con l’Orquesta Filarmónica di Medellín (Filarmed) che debutta alla Filarmonica diretta da Juan Pablo Valencia con un programma sulla musica colombiana del Novecento, fino alle nuove generazioni.
Ma c’è anche l’omaggio a Michele dall’Ongaro (sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia) compositore con Gilda, mia Gilda (per non dire Il Rigoletto), rivisitazione di una delle più celebri opere verdiane, melologo del 2001 per voce recitante e quintetto d’archi, su testo di Vittorio Sermonti e il Quartetto Henao che eseguirà anche musiche di Verdi (3 luglio).
Ma ci sono tanti altri appuntamenti che mescolano le sonorità di tanti paesi: il 29 giugno, spazio all’Italia con un concerto dedicato al belcanto con arie e duetti di Mozart, Pergolesi, Rossini, Donizetti e al Giappone con i tamburi tradizionali giapponesi “Taiko” affidati alla formazione Munedaiko fondato da Mugen Yahiro; il 28 giugno spazio al concerto multimediale One voice, two lands, risultato finale del lavoro combinato di studenti e docenti dell’Università californiana di Irvine e dell’Università di Tor Vergata fra danza e live video, poi il ritorno dell’ensemble di Germano Mazzocchetti, poliedrico compositore, dedito alla musica per il teatro.
Debutta, incredibilmente, l’Irlanda (il 30 giugno) con il violoncello e la voce di Naomi Berrill fra musica folk irlandese e sue musiche originali, poi il concerto di Extradiction nuova realtà musicale ideata da Marco Sinopoli, compositore e chitarrista del gruppo. Il 5 luglio appuntamento con la Bulgaria, con il recital del pianista bulgaro Ivan Donchev, fra Chopin, Liszt e Pancho Vladigerov, per l’omaggio ai 120 anni dalla nascita del compositore, ma si prosegue con gli Stati Uniti d’America con Il diritto degli altri, con l’attore David Riondino sul tema dei diritti civili con letture tratte da testi poetici e discorsi con il duo jazz formato da Gabriele Mirabassi e Enrico Zanisi. Si chiude il 6 luglio con In questo viaggio del Tupa Ruja, formazione in trio (Martina Lupi, Alessandro Gwis, Fabio Gagliardi) con le sonorità della cultura aborigeno-australiana con improvvisazioni vocali e sperimentazioni elettroniche, recuperando brani di lingue e dialetti diverse e ‘s Wonferful con la voce di Raffaella Misiti per un programma fra musiche di Gershwin, Berlin, Weill, Gardel e Piazzolla.
Fra le novità dell’anno, il nuovo punto di ristoro dei giardini, affidati a Hummus Town, un nuovo progetto e un’iniziativa nata da poco a Roma per far conoscere il cibo e la cultura siriana nel mondo aiutando a sostegno dell’integrazione di rifugiati in Italia. Biglietti: singolo concerto 10 € (+ diritto di prevendita). Biglietto cumulativo intera giornata 16 €. Il concerto dell’1 luglio è a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Info: filarmonicaromana.org, tel. 06 3201752, promozione@filarmonicaromana.org.