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Il Santo com’era: rappresentazioni della Basilica attraverso i secoli

Museo Antoniano della basilica di Sant’Antonio a Padova dal 23 maggio al 6 luglio

Il Santo com’era: rappresentazioni della Basilica attraverso i secoli

Raccontare l’evoluzione della fabbrica della basilica di Sant’Antonio e del convento dal Rinascimento all’età contemporanea attraverso libri antichi, disegni, dipinti, vedute e incisioni e persino matrici originali; importanti opere, alcune esposte per la prima volta al pubblico, che illuminano, con testimonianze dirette e inedite, oltre al mutato aspetto della basilica attraverso i secoli anche aspetti del costume, della cultura, delle attività produttive e dell’identità stessa della società padovana nel suo rapporto con il Santo.

Questo l’obiettivo della mostra “Il Santo com’era: rappresentazioni della Basilica attraverso i secoli”, curata dal dott. Alessandro Borgato, libraio antiquario membro dell’International League of Antiquarian Booksellers, consulente della Veneranda Arca di S. Antonio per il patrimonio antico a stampa e per la Pontificia Biblioteca Antoniana e dalla professoressa Giovanna Baldissin Molli docente dell’Università degli Studi di Padova e Presidente della Veneranda Arca del Santo con delega per l’Archivio, che si terrà nelle appena restaurare salette adiacenti al Museo Antoniano della basilica di Sant’Antonio dal 23 maggio al 6 luglio 2019.

La Basilica del Santo in una miniatura della fine del XVII secolo

L’esposizione, organizzata dalla Veneranda Arca del Santo con il Museo Antoniano e il Centro Studi Antoniani, con il patrocinio del Comune di Padova e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo,  Wide Group SpA, broker di assicurazioni specializzato nel settore fine art, Alì S.p.A. e della Fondazione Peruzzo, presenta una selezione di opere rare e inedite, provenienti dalle diverse raccolte del complesso antoniano e da collezioni private, che bene illustrano l’aspetto architettonico e artistico del complesso basilicale di Sant’Antonio e delle aree contermini del capoluogo patavino, anche attraverso testimonianze relative ad eventi fondamentali della sua storia, quali le modificazioni di epoca rinascimentale, dettate da cambiamenti negli usi liturgici, il terribile incendio del 1749 e le profonde alterazioni in epoca moderna.

Veduta ottocentesca della Basilica di Antoine Marie Perrot

Tra le opere esposte spiccano per importanza e valore storico artistico un rarissimo acquerello seicentesco con momenti di vita cittadina attorno alla basilica, una splendida veduta ottocentesca della basilica di Antoine Marie Perrot, rare vedute di importanti incisori tra i quali Giacomo Ruffoni, il padre Coronelli, Giorgio Fossati, Pietro Scattaglia, Giovanni Battista Brustolon, Ignazio Colombo e Pietro Chevalier, alcune accompagnate dalla propria matrice originale in rame, fino alle antiche affascinanti opere a stampa del padre Polidoro, Angelo Portenari, Giovanni Battista Rossetti e Bernardo Gonzati.

Ingresso libero

Per informazioni
www.arcadelsanto.org

Giuseppe Bettiol
Giuseppe Bettiolhttp://www.giuseppebettiol.it
Laureato in filosofia all’Università degli Studi di Padova, collaboro con lo Studio Pierrepi dal 2009. Appassionato comunicazione digitale, ho concentrato la mia attività nelle Digital PR, nei rapporti con le testate e gli influencer digitali, seguendo corsi ad hoc. Dal 2010 sono consulente di media & public relation per la Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari di Padova, per il Circolo Tralaltro Arcigay Padova e la Società Dante Alighieri sezione di Padova. Dal 2011 sono responsabile dell’ufficio stampa della manifestazione “Padova Pride Village” alla Fiera di Padova. Attualmente sto inoltre collaborando con il Teatro de LiNUTILE di Padova e il Padova Pride.
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