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Teatro Ambra Jovinelli di Roma, la nuova stagione 2019/2020

Il debutto di Ozpetek a teatro con "Mine vaganti", il focus su Florian Zeller, il "Don Chisciotte" di Alessio Boni. Battiston, Mannino, Ale&Franz fra i protagonisti della stagione della sala all’Esquilino

Teatro Ambra Jovinelli La drammaturgia contemporanea, le riscritture dei grandi classici della letteratura, l’attenzione per larte cinematografica restano i tre capisaldi anche della nuova stagione 2019/2020 del Teatro Ambra Jovinelli di Roma che chiude in bellezza la passata stagione sulla scia di successi e tanti sold out che rendono la storica sala nel cuore dell’Esquilino, uno dei teatri più amati e frequentati della Capitale.

Il Teatro Ambra Jovinelli continua a incassare successi con oltre centomila presenze registrate – ricorda Fabrizia Pompilio direttore artistico del Teatro – La fama dellAmbra ha in questi anni oltrepassato i confini della capitale e il teatro è ormai un punto di riferimento a livello nazionale: molti degli spettacoli che qui vedono la luce hanno ottenuto risultati straordinari in tutta Italia sia in termini di pubblico che di critica”.

Inevitabile che l’Ambra confermi l’identità che si è costruita nel corso di questi anni consolidando la sua credibilità e costruendosi un pubblico sempre più affezionato che, mai, come quest’anno è stato in qualche modo ascoltato e accontentato: una stagione costruita sull’identità del teatro, ma che al tempo stesso rispecchia le richieste del pubblico che cerca soprattutto il divertimento intelligente.

Richiesta esaudita con la presenza di comici di razza della scena nazionale italiana, con il ritorno, a grande richiesta di Teresa Mannino e la sua Sento la terra girare (dal 21 gennaio), di Ale e Franz con Nel nostro piccolo che chiudono la stagione (dal 15 aprile).

Ma la lunga e ricchissima stagione dell’Ambra si apre con il ritorno speciale di A ruota libera, piccolo spettacolo cult all’insegna dell’improvvisazione con Giovanni Veronesi, Alessandro Haber, Rocco Papaleo e Sergio Rubini, nato allAmbra dove torna per la terza volta come evento speciale (il 13 e il 14 settembre).

Apre ufficialmente la stagione il 30 ottobre Giuseppe Battiston con Orson Welles Roast, cavallo di battaglia dell’attore che lo riprende a distanza di dieci anni per racconta attraverso la vita del grande cineasta statunitense le difficoltà di mantenere intatta la propria indipendenza creativa.

Nella vena dedicata all’arte cinematografica, anche I soliti ignoti: dal 18 dicembre Vinicio Marchioni dirige e interpreta l’indimenticabile capolavoro di Monicelli, scritto con Age & Scarpelli e Suso Cecchi DAmico, nelladattamento teatrale di Antonio Grosso e Pier Paolo Piciarelli. Una scommessa ardua di portare a teatro un’italianità che nn c’è più attraverso la vitalità di uno cult della commedia italiana.

Ancora cinema con lo spettacolo che si annuncia essere l’evento della stagione e il debutto teatrale (dopo l’opera, pochi mesi fa con una scandalosa Bohème al San Carlo di Napoli) di Ferzan Ozpetek che porta all’Ambra (dal 4 febbraio) il suo capolavoro, il pluripremiato Mine vaganti affidandosi a Francesco Pannofino che raccoglie l’eredità del ruolo del compianto Ennio Fantastichini attraverso un commosso ricordo, Arturo Muselli (divo di Gomorra), Paola Minaccioni e Giorgio Marchesi, già nella pellicola cinematografica.

Prosegue il focus sugli autori contemporanei: dopo Mattia Torre e Cristina Comencini, arriva l’approfondimento sul drammaturgo francese Florian Zeller all’Ambra lo scorso anno con Il padre, nella nuova stagione con due divertenti e dissacranti commedie che indagano nelle dinamiche della coppia: dal 13 novembre vanno in scena Emilio Solfrizzi e Lisa Galantini diretti da Gioele Dix in A testa in giù, dal 4 dicembre, La menzogna, sofisticata commedia sul tradimento diretta da Piero Maccarinelli con Serena Autieri e Paolo Calabresi.

Torna all’Ambra (dal 9 gennaio), la Compagnia Luca De Filippo con Gianfelice Imparato e Carolina Rosi, con un classico della commedia napoletana e italiana: Roberto Andò debutta con il più “indecifrabile dei testi dei Eduardo”, Ditegli sempre di sì, la storia di un pazzo, un pazzo reale che si muove nel labile confine fra sanità e follia.

Spazio alla drammaturgia contemporanea anche con un importante spettacolo di Johanna Adams, Il nodo: Serena Sinigaglia indaga sullo scontro profondo fra due donne, una madre e un’insegnante, interpretate da Ludovica Modugno e Ambra Angiolini, al debutto nella sala dell’Esquilino (dal 4 marzo).

La riscrittura dei grandi classici, dopo Boccaccio e Bram Stoker, passa attraverso il capolavoro di Cervantes: dal 25 marzo Alessio Boni veste i panni del calore cavaliere accompagnato da un insolito Sancho Panza, Serra Yılmaz, musa di Ozpetekin uno spettacolo importante, fra i più attesi della stagione liberamente ispirato al romanzo spagnolo e adattato da Francesco Niccolini e che porta la triplice firma alla regia di Roberto Aldorasi, Marcello Prayer e dello stesso Boni.

Appuntamento con le più celebri arie d’opera pronte a sfociare nel pop e nell’intrattenimento con The opera locos, evento internazionale della celebre compagnia spagnola Yllana: sul palco, cinque cantanti dopera sono i protagonisti di questa esilarante commedia musicale e clownesca in scena dal 22 marzo. Info e stagione completa su www.ambrajovinelli.org.

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