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Il poeta della bicicletta

Il centenario dalla nascita di Coppi è il pretesto

Fausto Coppi
Foto di Andrea Macchia

Il Teatro Carignano non si presta troppo bene a una gara su strada per ciclisti, forse, ma il progetto di Gian Luca Favetto dedicato al centenario dalla nascita di Fausto Coppi – commissionato da Regione Piemonte e prodotto da Fondazione Circolo dei lettori e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale – si traduce, in effetti, in una corsa tra corridori. L’autore e lettore Favetto contende il reading con l’attore Michele Maccagno, mentre Fabio Barovero, musicista e compositore, detta il ritmo della pedalata con elettronica e piano live.

Un reading che non ha niente di banale, riuscendo a incorporare il fascino e il ritmo di uno spettacolo di prosa, Fausto Coppi – L’affollata solitudine del campione è uno spettacolo serrato e incalzante, ottimamente gestito nelle tempistiche di scena (sebbene dopo la prima nazionale la regia dovrà necessariamente limare qualche dettaglio). Un gioco di fughe, sorpassi e rincorse che restituisce il dovuto risalto alla bicicletta, lo strumento, senza togliere i riflettori dal ciclista, l’utilizzatore: la bicicletta sta a Fausto Coppi come la penna sta al poeta. Forse la repentina apparizione in scena di autentiche bicicletta e ciclista (Letizia Russo, allieva della Scuola del Teatro di Torino) intende confermarci come qualunque strumento, perfino un mezzo di locomozione, possa produrre degli effetti culturali e sociali?

Di certo il fenomeno Fausto Coppi tali effetti riuscì a produrli: ad esprimere un parallelismo come ciclista/poeta erano del resto già i brani giornalistici dell’epoca, inseriti nel testo da Favetto traendoli da Dino Buzzati, che definì il Giro d’Italia come un paese a se stante, un luogo metafisico che raggruppa la specificità del territorio italiano e del suo sogno di rinascita del dopoguerra; da Curzio Malaparte, che riconobbe la solitudine di Fausto Coppi nel suo incarnare il simbolo del cambiamento sociale e culturale dell’Italia.

Lo spettacolo è una forsennata rincorsa storica degli episodi che hanno caratterizzato il mito e la leggenda di Coppi: una gara scenica che vede alternarsi Favetto, Maccagno, Barovero e Russo alle prime posizioni, ma che infine vede ancora una volta Fausto Coppi tagliare il traguardo.

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FAUSTO COPPI – L’affollata solitudine del campione

un progetto di Gian Luca Favetto

con Michele Maccagno, Gian Luca Favetto, Fabio Barovero

e con l’allieva della Scuola del Teatro di Torino Letizia Russo

una produzione Fondazione Circolo dei lettori/Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale

 

 

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