Si dice spesso che la vita inizia a quarant’anni. Di certo il Jazz Club Ferrara – sulla scena dal 1977 senza alcuna interruzione – pare non sentirli, anzi, la maturità gli ha giovato conducendolo ad imporsi tra i più importanti jazz club europei, conseguendo prestigiosi riconoscimenti: dall’inclusione nella guida alle migliori jazz venues del globo stilata dall’internazionale DownBeat Magazine, al podio del Jazzit Awards nella categoria “Jazz club Italia” da sette anni a questa parte.
Quella che presentiamo oggi è la ventunesima edizione di Ferrara In Jazz, affermata rassegna concertistica realizzata con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Ferrara, Endas Emilia-Romagna ed il prezioso sostegno di numerosi partners privati, che – dal 1999 – si svolge nella suggestiva sede del Torrione San Giovanni, bastione rinascimentale iscritto nella lunga lista dei beni UNESCO e location per il cinema di Emilia-Romagna Film Commission.
Ad inaugurare il cartellone, venerdì 04 ottobre 2019, è il trio del chitarrista e compositore danese Jakob Bro, completato da Joey Baron alla batteria e Thomas Morgan al contrabbasso. Già con Paul Motian e Tomasz Stanko, Bro ha fatto incetta di ben cinque Danish Music Awards che lo hanno incluso nella Jazz Denmark’s Hall of Fame. Questa formazione ha più di un lustro di attività alle spalle. Il tutto si traduce in un affiatamento fuori dal comune, capace di produrre visionari dipinti sonori, attingendo da una ricchissima tavolozza timbrica.
Ferrara In Jazz si prolungherà fino a maggio, dopo aver dispensato, ad un pubblico sempre più vasto, otto mesi densi di concerti animati da protagonisti assoluti del panorama internazionale, serate dedicate a talenti emergenti e novità discografiche, nuovi itinerari musicali ed esposizioni, per un totale di circa 80 appuntamenti che abbracciano il linguaggio jazzistico a 360° gradi, valicando confini geografici e di genere
In questa prima parte di stagione si esibiranno icone della musica afroamericana quali Bill Frisell, The Bad Plus, Mary Halvorson, Dave Douglas, Joy F. Brown, Uri Caine, Chris Potter, Dena DeRose, Ralph Alessi, Miguel Zenón, Aaron Parks, David Torn e Paul McCandless. Tra gli italiani menzioniamo Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Giovanni Guidi, Massimo Faraò e molti altri ancora.
Procede di gran carriera l’avventura della Tower Jazz Composers Orchestra, l’apprezzata resident band del Torrione composta dagli oltre venti elementi diretti da Alfonso Santimone e Piero Bittolo Bon, che tra il 2019 ed il 2020 ha in cantiere, oltre alle consuete residenze mensili al Jazz Club, un tour nazionale ed europeo, nonché la registrazione dell’album d’esordio. Tornano, articolati e pirotecnici più che mai, i lunedì del Jazz Club, che esordiscono con un goloso aperitivo a buffet accompagnato da dj set. Momento clou sono i live set dedicati alla presentazione di nuovi progetti discografici a cui seguono infuocate jam sessions. In ambito didattico segnaliamo il seminario d’improvvisazione musicale tenuto dalla contrabbassista francese Joëlle Léandre. Spazio infine all’arte contemporanea con Segnosonico, collettiva che ha visto fondersi gli universi espressivi della musica e del disegno, realizzata in collaborazione con BilBOLBul, Bologna Jazz Festival e Endas Emilia-Romagna, e la sgargiante personale di Gianni Tarroni.
Il prestigio di questa ventunesima edizione firmata Ferrara In Jazz è impreziosito dalle co-produzioni con Bologna Jazz Festival, Mauro Rolfini, Seven Virtual Jazz Club, Teatro De Micheli di Copparo, Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, Ferrara Musica, Crossroads Jazz e altro in Emilia-Romagna e Cinema Boldini.
Il programma della seconda parte della stagione (gennaio-maggio) sarà presentato in altra sede.
Il PALINSESTO non abbandona la consolidata formula che pone in equilibrio avanguardia e tradizione, attingendo a piene mani dal miglior jazz della scena internazionale con particolare riferimento all’area newyorchese, per poi spaziare con leggiadria tra Europa e Sud America.
Tra i concerti della prima parte di stagione, gli APPASSIONATI DELLA SEI CORDE avranno l’imbarazzo della scelta per varietà espressiva e di linguaggio sin dal concerto di apertura con il succitato Jakob Bro Trio (venerdì 4 ottobre), seguito a ruota dalla fertilità febbrile di Mary Halvorson – già con Anthony Braxton, Marc Ribot e Tim Berne – che al Torrione si presenta con Code Girl, primo gruppo per il quale ha scritto sia le musiche sia le parole e forse anche quello più riuscito in termini di originalità e di sintesi tra composizione e tensione continua all’improvvisazione (sabato 12 ottobre). Code Girl cede poi il passo ad un artista che non necessita di presentazioni: Bill Frisell. Con Harmony, nuovo progetto edito da Blue Note Records, il chitarrista di Baltimora – coadiuvato da Petra Haden alla voce, Hank Roberts al violoncello e voce e Luke Bergman alla chitarra baritono e voce – ci restituisce nella sua totalità la tradizione musicale americana (martedì 22 ottobre). Ideale preludio a questa performance è il tributo alla produzione ‘friselliana’ degli Unscientific Italians: undici tra le menti più creative del jazz nostrano – dirette da Alfonso Santimone, Francesco Bigoni e Zeno De Rossi – portano sul palco del Torrione (lunedì 21 ottobre) arrangiamenti originali firmati dallo stesso Santimone che mutuano elementi tematici e idiosincrasie chitarristiche dal corposo songbook di Bill Frisell, ponendosi scrupolosamente al riparo dagli stilemi della scrittura per big band. Novembre, invece, vede il ritorno di uno dei più rivoluzionari chitarristi della storia del jazz degli ultimi trent’anni, David Torn, che con il suo Sun Of Goldfinger, torna a calcare il palco del Jazz Club affiancato da due compagni di viaggio altrettanto visionari: Tim Berne e Ches Smith (sabato 23 novembre, in collaborazione con Bologna Jazz Festival).
Sul versante più MAINSTREAM il Jazz Club dà spazio alla vocalità femminile ma non solo: sabato 19 ottobre è la volta del quintetto di Joy F. Brown, cantante capace di regalare emozioni come solo le grandi cantanti della tradizione afro-americana riuscivano a trasmettere. Con lei Massimo Faraò al pianoforte, Nicola Barbon al contrabbasso, Byron Landham alla batteria e una ciliegina sulla torta: l’apporto di un astro nascente del jazz, la giovane cantante e trombonista catalana Rita Payès. Il sabato seguente, 26 ottobre, il pubblico del Torrione potrà assaporare, in prima assoluta, l’omaggio a Shirley Horn della stimatissima performer e didatta statunitense Dena DeRose, i cui arrangiamenti saranno eseguiti dalla neonata Emilia-Romagna Jazz Orchestra, co-diretta da Piero Odorici e Roberto Rossi (in collaborazione con Bologna Jazz Festival).
Sempre sul solco della tradizione, ma rivisitato all’insegna dell’INNOVAZIONE e della COMMISTIONE DI LINGUAGGI, è il duo formato dal trombettista Dave Douglas ed il pianista Uri Caine, la cui musica – qui prevalentemente incentrata su ballads e inni sacri – è densa di sostanza e tende a distillare ogni episodio in una stretta relazione tra i due strumenti (sabato 2 novembre, in collaborazione con Bologna Jazz Festival). E ancora il quintetto del trombettista Ralph Alessi, esponente di punta della comunità jazz di New York, che torna al Torrione per presentare la sua ultima fatica discografica, Imaginary Fields, edita da ECM (sabato 9 novembre, in collaborazione con Bologna Jazz Festival). Lo segue a ruota Little Big, nuovo progetto del pianista e compositore Aaron Parks, in cui seducenti melodie, soluzioni timbriche e ritmiche eccentriche fluttuano tra elettronica, afrobeat, impressionismo e rock psichedelico (sabato 16 novembre, in collaborazione con Bologna Jazz Festival). Nuova produzione, con cambio di guardia, anche per The Bad Plus, che si presentano al Torrione con Never Stop II, costituita interamente da brani originali, ed un nuovo componente: il pianista statunitense Orrin Evans, già con la Mingus Dinasty (sabato 30 novembre, in collaborazione con Bologna Jazz Festival). Un lavoro che si muove con disinvoltura tra jazz, R&B ed elettronica è invece Circuits del sassofonista Chris Potter (sabato 7 dicembre), la cui propensione al virtuosismo e la sua proverbiale maestria strumentale si sposano con il groove di una ritmica stratosferica (Eric Harland alla batteria e James Francies al pianoforte e tastiere) che paga un forte tributo all’Africa. Sabato 14 dicembre è infine di scena Paul McCandless – polistrumentista co-fondatore del leggendario gruppo Oregon – che ripercorre il repertorio originale dei suoi storici dischi solisti avvalendosi dei Charged Particles, una delle band più apprezzate della San Francisco Bay Area.
Ad inizio stagione, lunedì 7 ottobre, con Sonero: The Music Of Ismael Rivera – progetto dedicato al leggendario cantante portoricano – il conterraneo e pluripremiato sassofonista Miguel Zenón imbastisce TRAME LATINEGGIANTI che vanno intensificandosi già dal lunedì successivo, 14 ottobre, con A Flor Da Pele, tributo al mestre Chico Buarque di una eccellente interprete vocale qual è Daniella Firpo, qui accompagnata dall’attrice Gaia Benassi nel dar vita ad un’emozionante performance che fonde musica e lettura.
Il JAZZ ITALIANO, in tutte le sue sfumature, è ben rappresentato non solo da protagonisti assoluti quali Fabrizio Bosso (Bosso – Guidi & The Revolutionary Brotherhood, mercoledì 6 novembre in collaborazione con BJF) ed Enrico Rava (doppio appuntamento con l’ Enrico Rava Special Edition 80th Anniversary, 20 e 21 dicembre), ma anche dalle numerose formazioni che animano I LUNEDÌ del Jazz Club. Oltre a quelli già menzionati, segnaliamo qui di seguito: Simone Graziano Frontal feat. Reinier Bass (4/11), Barbara Raimondi Singin’ Ornette (18/11), Matteo Bortone ClarOscuro feat. Adrien Sanchez (25/11), Istantanea Ensemble (9/12), Stefano De Bonis Slow Gold (23/12), David Helbock Solo (28/10, in esclusiva nazionale e in collaborazione con Seven Virtual Jazz Club), il Joëlle Léandre – Giancarlo Schiaffini Duo (2/12, in occasione del seminario di improvvisazione musicale tenuto dalla stessa Léandre) e Ingrid Jensen & Barga Jazz Band (16/12).
La stagione 2019/20 di Ferrara In Jazz vede altresì l’intensificarsi dell’attività della TOWER JAZZ COMPOSERS ORCHESTRA, l’apprezzata resident band del Torrione coordinata da Alfonso Santimone e Piero Bittolo Bon, inclusa tra i dieci migliori gruppi dell’anno al Top Jazz 2018 di Musica Jazz.
Quest’anno, i ventitré elementi che la compongono, oltre ad arricchire il cartellone con un’esibizione mensile, come previsto dalle residenze in programma, intraprenderanno un tour nazionale ed europeo, nonché la registrazione dell’album d’esordio, la cui scaletta potrà essere ascoltata dal vivo, in anteprima assoluta, venerdì 27 settembre al Teatro De Micheli di Copparo (FE). La realizzazione del cd è resa possibile grazie alla produzione dello studio di registrazione Over Studio di Cento (Fe) e di Jazzos, in qualità di distributore. L’attività della Tower Jazz Composers Orchestra è sostenuta dal contributo della Regione Emilia-Romagna “Legge Musica L.R 2/18, art. 8” a cui si aggiunge, per la realizzazione del disco, quella della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
In AMBITO DIDATTICO, da un’idea di Mauro Rolfini, il Jazz Club Ferrara è lieto di ospitare – dall’ 01 al 05 dicembre – il seminario di improvvisazione musicale tenuto da Joēlle Léandre. La contrabbassista, improvvisatrice e compositrice francese è tra le figure di spicco della scena creativa internazionale. L’originale attitudine performativa che la contraddistingue l’ha condotta ad esibirsi sui palcoscenici più prestigiosi del mondo con artisti del calibro di Morton Feldman, John Cage, Giacinto Scelsi, Steve Lacy, Anthony Braxton, Fred Frith e John Zorn solo per citarne alcuni. Le iscrizioni sono già aperte, per informazioni: solejazzclubferrara@gmail.com
Spazio infine all’ARTE CONTEMPORANEA. Dal 7 ottobre al 23 novembre con Segnosonico, collettiva realizzata in collaborazione con BilBOlBul, Bologna Jazz Festival e Endas Emilia-Romagna, inscritta nel progetto “Intrecciare Cultura” patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna. Segnosonico è il risultato di due percorsi didattici residenziali svolti a Bologna nel 2018 e nel 2019. Il progetto ha visto fondersi gli universi espressivi della musica e del disegno, attraverso workshop diretti dall’illustratore Stefano Ricci e dal musicista Pasquale Mirra. I due docenti hanno lavorato con gli allievi del Liceo Musicale “L. Dalla”, del Conservatorio “G.B Martini”, del Liceo Artistico “F. Arcangeli” e dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Il vernissage, in programma per lunedì 7 ottobre, anticiperà il concerto del Miguel Zenón Quartet. Dal 25 novembre al 23 dicembre sarà la volta della personale dai colori sgargianti di Gianni Tarroni. Le esposizioni saranno fruibili nelle serate di programmazione.
L’Associazione Culturale Jazz Club Ferrara consente di ampliare la propria base sociale attraverso il TESSERAMENTO a Endas, che riserva ai propri soci numerose agevolazioni su scala nazionale, insieme alla possibilità di fruire di un sempre crescente numero di appuntamenti di indiscusso valore culturale. Il Jazz Club Ferrara è inoltre parte integrante del circuito MyFe, la carta turistica della città estense.
——–
INFORMAZIONI
www.jazzclubferrara.com
jazzclub@jazzclubferrara.com
Infoline e prenotazione cena 331 4323840 (tutti i giorni dalle 12.00 alle 22.00)
———
DOVE
Salvo ove diversamente indicato, tutti i concerti si svolgono al Torrione San Giovanni via Rampari di Belfiore, 167 – 44121 Ferrara.
——–
ORARI
Apertura biglietteria 19.30
Cena a partire dalle ore 20.00
Inizio concerto 21.30
Secondo set 23.00
È previsto un solo set per i concerti firmati Monday Night Raw.
Le esposizioni sono fruibili nelle serate di programmazione (venerdì, sabato e lunedì).
Il Jazz Club Ferrara è affiliato Endas, l’ingresso è riservato ai soci.
———
PRESIDENZA
Federico D’Anneo
DIREZIONE ARTISTICA
Francesco Bettini