Pizzichi Spagnoli
ore 17, Piccolo Teatro Studio Melato, Via Rivoli 6, Milano
Ensemble Pizzicar Galante
Posto unico numerato, 5 euro
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Altre Russie
ore 21, Teatro della Cooperativa, Via Privata Hermada 8, Milano
Fulvio Luciani violino
Massimiliano Motterle pianoforte
Posto unico numerato, 3 euro
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Carmina tedeschi
ore 21, Auditorium Milano Fondazione Cariplo, Largo Gustav Mahler, Milano
Coro e Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Daniele Rustioni direttore
Posto unico numerato, 20 euro
Biglietti in vendita su www.ticketone.it
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A spasso per l’Europa. Si muove tra Spagna, Russia e mondo tedesco il programma di MITO Settembre Musica 2019 di giovedì 5 settembre. Alle ore 17, concerto dedicato dall’Ensemble Pizzicar Galante a Domenico Scarlatti con anche una prima esecuzione assoluta su commissione di MITO SettembreMusica. Alle 21, in compagnia di Fulvio Luciani (violino) e Massimiliano Motterle (pianoforte), la Russia di Čajkovskij, Šostakovi, Rimskij-Korsakov e tanti altri sbarca al Teatro della Cooperativa in un viaggio musicale tra Mosca e San Pietroburgo. Infine, alle 21 all’Auditorium Fondazione Cariplo il Coro e Orchestra di Milano Giuseppe Verdi diretti da Daniele Rustioni eseguono il poema sinfonico Till Eulenspiegels lustige Streiche di Richard Strauss e i Carmina Burana di Carl Orff.
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Pizzichi Spagnoli
ore 17, Piccolo Teatro Studio Melato
L’Ensemble Pizzicar Galante in un pomeriggio dedicato a Scarlatti
Con una prima esecuzione assoluta commissionata da MITO Settembre Musica
Tra Domenico Scarlatti e una prima esecuzione assoluta firmata Giulio Castagnoli. Programma intrigante quello di giovedì 5 settembre, ore 17, al Piccolo Teatro Studio Melato che vede protagonista l’Ensemble Pizzicar Galante.
Trasferitosi in Spagna, dove diede vita alle sue celebri Sonate per clavicembalo, Scarlatti ne compose anche alcune per mandolino e basso continuo. La modernità di Domenico Scarlatti, delle sue sonate, non si rintraccia soltanto nelle novità tecnico-timbriche che hanno sedotto inevitabilmente tutti i musicisti a lui successivi.
La sua attualità, si manifesta anche nella capacità di concisione, nella rapidità del messaggio, nel saper dire tutto ciò che c’è da dire in poco tempo, quel tempo fulmineo che domina i social network odierni. Questo principio di concentrazione sufficiente anima pressoché tutte le 555 sonate scarlattiane, di cui, in questo concerto, sono eseguiti sei esemplari, tra i più rappresentativi.
Come un’eco del presente, Giulio Castagnoli ha seguito le tracce di tali composizioni scarlattiane, ripensando per lo stesso organico un Fandango di Antonio Soler, proposto qui in prima esecuzione assoluta in Italia, commissionata da MITO SettembreMusica.
Il concerto sarà preceduto da una breve introduzione di Nicola Campogrande.
Il testo si avvale del contributo musicologico di Stefano Catucci.
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Programma
Domenico Scarlatti (1685-1757)
Sonata in sol maggiore K. 91
Sonata in sol minore K. 88
Sonata in re minore K. 90
Giulio Castagnoli (1958)
Fandango
dal Fandango di Antonio Soler
Commissione di MITO SettembreMusica
PRIMA ESECUZIONE ASSOLUTA
Domenico Scarlatti
Sonata in re minore K. 77
Sonata in mi minore K. 81
Sonata in re minore K. 89
Ensemble Pizzicar Galante
Anna Schivazappa mandolino
Daniel de Morais tiorba
Fabio Antonio Falcone clavicembalo
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BIOGRAFIA
Pizzicar Galante è un ensemble barocco fondato a Parigi nel 2012 da Anna Schivazappa e Fabio A. Falcone. Obiettivo dell’ensemble: la diffusione e valorizzazione del repertorio originale per mandolino e basso continuo (XVIII secolo), eseguito su strumenti originali o copie dell’epoca. Secondo le esigenze dei programmi, Pizzicar Galante si esibisce in formazione variabile a partire dal duo (mandolino e cembalo) fino a 4 elementi, con la collaborazione di Ronald M. Alonso (viola da gamba) e Daniel de Morais (tiorba).
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Altre Russie
ore 21, Teatro della Cooperativa
Tra Mosca e San Pietroburgo, sul Krasnaya Strela, con Fulvio Luciani al violino e Massimiliano Motterle pianoforte
La Russia di Čajkovskij, Šostakovi, Rimskij-Korsakov, Stravinsky, Prokof’ev, Dunaevskij e Dreznin sbarca al Teatro della Cooperativa, ore 21. Con un compositore aggiunto: Tolstoj, che nel suo romanzo La sonata a Kreutzer inventa un’ambientazione russa per il capolavoro di Beethoven. Un viaggio musicale tra Mosca e San Pietroburgo, accompagnati da pagine famosissime e gustose chicche. Sul palco Fulvio Luciani al violino e Massimiliano Motterle pianoforte.
Il programma include la “Kreutzer” di L. van Beethoven scritta agli albori dell’800, la cui fiammata di notorietà si deve al racconto successivo di quasi un secolo. Qui la tensione spasmodica anticipa in musica una sostanza tolstojana dove si intrecciano eros selvaggio, pathos, sospetto/ossessione del tradimento e aspro scavo psicologico. Altro approccio romantico ma più turgido, screziato da una vena sottile di malinconia, quello dalla Méditation di Pëtr Il’ič Čajkovskij: scritta nel villaggio di Clarens in Svizzera ha una morbidezza concepita ad hoc per gratificare la dedicataria, Nadežda von Meck.
Altrettanto tesi e lirici, ma più segnati dal doloroso sarcasmo di Dmitrij Šostakovi
sono invece i suoi Preludi: risposta moderna al “Clavicembalo” di Bach, sia pur segnata da un forte radicalismo contrappuntistico. Integralmente russo il resto del programma: dall’Uccello di fuoco la sognante Berceuse e lo Scherzo e Chanson de Paracha da Mavra di Igor Stravinsky; quindi la Chanson Arabe dalla Shéhérazade di Nikolaj Rimskij-Korsakov, fiabesca evocazione della fanciulla-narratrice davanti al Sultano in una notte stellata.
In chiusura ecco le contese fra clan familiari nel Romeo e Giulietta di Sergei Prokof’ev, fino al tocco di mélo, con le carezzevoli musiche riprese da Isaak Dunaevskij nel film Grigorij Aleksandrov Circus del 1936. Gradevolissima musical comedy sovietica anni Trenta, insaporita di eccentrico jazz.
Il concerto sarà preceduto da una breve introduzione di Luigi Marzola.
Il testo si avvale del contributo musicologico di Luigi Di Fronzo.
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Programma
Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893)
Méditation da Souvenir d’un lieu cher op. 42
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Sonata in la maggiore per violino e pianoforte op. 47 “A Kreutzer”
Dmitrij Šostakovič (1906-1975)
Preludi nn. 10, 15, 17, 24 da Ventiquattro preludi op. 34
Igor Stravinsky (1882-1971)
Berceuse e Scherzo da L’Oiseau de Feu
Chanson de Paracha da Mavra
Nikolaj Rimskij-Korsakov (1844-1908) / Fritz Kreisler (1875-1962)
Chanson Arabe da Shéhérazade
Sergei Prokof’ev
Marcia, op. 33ter n. 1, trascrizione da “L’amore delle tre melarance”
Montecchi e Capuleti da Romeo e Giulietta
Sergei Dreznin (1955)
musiche riprese da Isaak Dunaevskij (1900-1955)
Fantasia dal film Circus (1936) di Grigorij Aleksandrov
Fulvio Luciani violino
Massimiliano Motterle pianoforte
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BIOGRAFIE
Fulvio Luciani è erede della tradizione violinistica italiana più illustre, quella di Paolo Borciani, primo violino dell’indimenticabile Quartetto Italiano, del quale è stato allievo. «He has the technique to handle all of the music’s demands» (American Record Guide). Fondatore e primo violino del Quartetto Borciani, attivo per più di vent’anni, Fulvio Luciani è il protagonista della riscoperta di Camillo Sivori, l’unico allievo di Paganini. Insegna al Conservatorio di Milano e suona un antico violino costruito a Cremona da Lorenzo Storioni.
Massimiliano Motterle è virtuoso di rara eleganza e pianista lisztiano per eccellenza. Si è formato alla scuola di Sergio Marengoni e poi di celebri didatti e pianisti come Franco Scala, Lazar Berman, Paul Badura-Skoda e Alexis Weissenberg. Premiato in più di venti concorsi nazionali e internazionali, ha tenuto concerti in Austria, Belgio, Germania, Francia, Inghilterra, Svizzera, Spagna, Slovenia, Svezia, Taiwan, Ungheria e Stati Uniti. Insegna al Conservatorio di Bergamo ed è attivo anche nel campo dell’organizzazione musicale, come ideatore e direttore artistico del Festival “Onde Musicali sul lago di Iseo” e, dal 2016, come direttore artistico della storica Associazione GIA di Brescia, erede in questa carica del fondatore e suo maestro Sergio Marengoni
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Carmina Tedeschi
ore 21, Auditorium di Milano Fondazione Cariplo
Till Eulenspiegels lustige Streiche e Carmina Burana. L’Orchestra Verdi diretta da Rustioni con Marková (soprano), Giovannini (controtenore) e De Candia (baritono)
Strauss dedica un poema sinfonico ai tiri burloni di un contadino ribelle del Trecento. Orff mette in musica poesie medievali che parlano di sorte, amore e osterie. L’Orchestra e il Coro Orchestra Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi diretti da Daniele Rustioni con il soprano Zuzana Marková, il controtenore Antonio Giovannini e il baritono Roberto De Candia mostrano, alle ore 21 all’Auditorium Milano Fondazione Cariplo, il modo vitale, dionisiaco e trascinante nel quale due compositori tedeschi del Novecento hanno guardato al passato della loro terra.
Till Eulenspiegel è un personaggio tratto dalla letteratura popolare del Cinquecento, giullare anarcoide e irriverente, la cui figura molto antica affonda le radici nel mondo mitologico nordico non solo tedesco. La partitura del poema sinfonico a lui ispirato, Till Eulenspiegels lustige Streiche, fu terminata da Richard Strauss il 6 maggio del 1895, e racconta le gesta del “burlone” alle prese con una beffa dietro l’altra in città. Alla fine il tribunale della città condanna alla pena capitale il buffone, che spira appeso al cappio. Il mestiere di Strauss assicura alle variegate situazioni della vicenda una mimesi musicale straordinaria, ma la sua immaginazione coglie nessi poetici assai più profondi tra la struttura musicale e un tema così denso di riferimenti come quello del buffone che irride alla stupida ottusità borghese.
A seguire I Carmina Burana, eseguiti da Rustioni per la prima volta in assoluto, a Milano, in quest’edizione di MITO SettembreMusica, raccolta di oltre 250 canti eterogenei, in latino e in lingua alto-tedesca, scoperta a inizi Ottocento nel monastero di Benediktbeuern, ai piedi delle Alpi bavaresi. L’antico codice del XIII secolo fu pubblicato nel 1847, con il titolo Carmina Burana, da Johann Andreas Schmeller, e capitò per caso sotto gli occhi di Carl Orff a inizio anni Trenta. Il titolo e il contenuto della raccolta colpirono la fantasia del giovane compositore, che aveva sviluppato negli anni Venti un crescente interesse per il mondo antico e le forme del teatro rinascimentale.
Orff ha selezionato dal Codex Buranus una trentina di testi incentrati sul tema della Fortuna e dell’amore articolati in tre cantiche per soli, coro e orchestra. I Carmina Burana sono stati pensati come una versione moderna del theatrum mundi di stampo barocco. Canto, danza, musica e parola poetica dovevano concorrere a delineare un quadro delle vicende umane dominate dall’eterno ciclo del tempo e dal potente spirito dionisiaco della passione amorosa.
Il concerto sarà preceduto da una breve introduzione di Nicola Campogrande.
Il testo si avvale del contributo musicologico di Oreste Bossini.
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Programma
Richard Strauss (1864-1949)
Till Eulenspiegels lustige Streiche op.28
Carl Orff (1898-1982)
Carmina Burana: cantiones profanae cantoribus et choris cantandae comitantibus instrumentibus atque imaginibus magicis (1937)
[I Canti di Benediktbeuern per soli, coro, orchestra e raf gurazioni magiche]
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Daniele Rustioni direttore
Zuzana Marková soprano
Antonio Giovannini controtenore
Roberto De Candia baritono
Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi
Dario Grandini maestro del coro
Coro di Voci Bianche de laVerdi
Maria Teresa Tramontin maestro del coro di voci bianche
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BIOGRAFIE
Nata nel 1993, laVerdi è oggi una protagonista indiscussa del panorama culturale italiano e non solo. Lo testimoniano un Grammy Award, le numerose tournée internazionali, la ricca produzione discografica. Formata da Vladimir Delman, nacque a Milano con l’obiettivo di allargare la platea del pubblico, offrire un servizio culturale e sociale alla Città e al Paese e un’opportunità di lavoro ai giovani musicisti di talento. L’attività dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi negli anni è stata affiancata dal Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, oggi diretto da Erina Gambarini, dall’ensemble laBarocca, dal Coro di Voci Bianche, dall’Orchestra Amatoriale “laVerdi per tutti” e dall’Orchestra Sinfonica Junior, riservata ai ragazzi con meno di 18 anni.
Recentemente nominato Chief Conductor della Ulster Orchestra, Daniele Rustioni è oggi uno dei più importanti direttori d’orchestra della sua generazione sia nel repertorio operistico sia in quello sinfonico. Direttore musicale dell’Opéra National de Lyon del 2017, dirige regolarmente nei migliori teatri internazionali. Nell’aprile 2017 ha debuttato al Metropolitan in Aida con grandissimo successo. Direttore principale dal 2014 dell’Orchestra della Toscana, Rustioni svolge un’intensa attività come apprezzato interprete di un già vasto repertorio sinfonico. Nel corso della stagione 2018/2019 ha inaugurato la stagione sinfonica della Philharmonia Zürich, ha diretto per la prima volta la Hallé Orchestra di Manchester mentre ha fatto il suo debutto sinfonico al Concertgebouw di Amsterdam con la Netherlands Philharmonic e negli Stati Uniti con la Indianapolis Symphony Orchestra. Nel 2013 ha ricevuto l’International Opera Award come migliore novità dell’anno.
Nata a Praga, Zuzana Marková ha debuttato a 16 anni al National Moravian-Silesian Theatre, Repubblica Ceca. Ruoli importanti includono Anna Bolena, Marianne in Les caprices de Marianne, Lucia e Violetta. Altri ruoli includono Ismene (Alceste), Oscar (Un ballo in maschera), Miranda (La donna serpente), Inés (L’Africaine), Elizabeth Zimmer (Elegy for young lovers di Henze), Donna Anna (Don Giovanni), Susanna (Le nozze di Figaro), Micaela (Carmen), La Principessa di Navarra (Gianni di Parigi).
Antonio Giovannini ha debuttato nel 2009 al Festival International de Musique Baroque de Beaune in Giulio Cesare con Al Ayre Español ed Eduardo Lopez-Banzo ed è stato diretto da Riccardo Muti in Demofoonte (Salisburgo e Parigi) e La Betulia Liberata (Salisburgo e Ravenna) di Jommelli. Recentemente ha interpretato Catone in Utica a Vienna e a Cracovia con Modo Antiquo e Federico Maria Sardelli, i Chichester Psalms di Bernstein a Ravenna, Carmina Burana con la Chicago Symphony Orchestra e Riccardo Muti a Chicago e New York, la prima mondiale in tempi moderni di Bajazet di Gasparini con Auser Musici a Barga. Prossimi impegni includono il debutto alla Musikakademie di Katowice con Il Re Pastore di Agnesi e la registrazione di un cd per Sony International.
Allievo di Sesto Bruscantini, Roberto de Candia ha iniziato giovanissimo una fortunata carriera internazionale, calcando i palcoscenici dei più importanti teatri del mondo e collaborando con direttori del calibro di Riccardo Chailly, Myung-Whun Chung, John Eliot Gardiner, Daniele Gatti, Zubin Mehta, Riccardo Muti e Giuseppe Sinopoli. Nel 1996 ha debuttato alla Scala in Armide di Gluck e in seguito ha preso parte a numerose produzioni, fra cui La forza del destino (Melitone) diretta da Riccardo Muti. Dopo il debutto al Metropolitan nel 1998 nella Manon di Massenet, vi è tornato più volte, l’ultima nel 2017 per Cyrano de Bergerac. Fra le sue interpretazioni più riuscite possiamo ricordare Falstaff a Madrid, Roma, Dresda, Bruxelles, Parma, Tokyo, San Diego e Los Angeles, Gianni Schicchi alla Deutsche Oper di Berlino, Il barbiere di Siviglia (Figaro) all’Opéra Comique di Parigi, Don Pasquale alla Wiener Staatsoper, oltre ai numerosi ruoli rossiniani interpretati al Rossini Opera Festival di Pesaro.