di Roberto Scarpetti
regia di Elisabetta Carosio
con Gabriele Genovese, Davide Paciolla, Camilla Violante Scheller
produzione Lumen. Progetti Arti, Teatro
con il sostegno di Teatro dell’Armadillo – Teatro inaudito, Comune di Lainate.
Progetto Pilota Residenze Teatrali Inaudite
Vincitore Rassegna Theatrical Mass 2019
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Jamal ha 28 anni, lavora alle poste a Tunisi. Per lui non è difficile ottenere un visto turistico quando, in occasione della morte di suo zio Samir, deve recarsi in Italia per sistemare le questioni relative all’eredità di quest’uomo che non ricorda neanche. Chi è questo Samir? E che cosa può rappresentare per Jamal l’eredità di quest’uomo? Jamal arriva in Italia carico di aspettative e con l’idea neanche troppo remota di fermarsi a vivere in casa di suo zio. Lo accoglie la città di Genova, che con i suoi vicoli stretti gli ricorda l’Africa e con i suoi viali alberati ottocenteschi gli fa respirare l’Europa, ma qualcosa in questo viaggio cambierà lo cambierà.
I frammenti della vita di Samir si ricomporranno attraverso un viaggio tra le cose appartenutegli. Samir, un uomo apparentemente così distante da Jamal e con un segreto che lo ha portato lontano da casa.
La burocrazia si rivelerà al giovane nella sua dimensione più Kafkiana e grottesca facendogli scoprire un volto dell’Italia che non immaginava e attraverso la quale lo guideranno alcune presenze amiche , grazie alle quali troverà una conciliazione tra lo sguardo del suo arrivo e quello del suo ritorno.
“L’idea di lavorare a “Mio zio Samir”, nasce da una precedente collaborazione tra la nostra compagnia e Roberto Scarpetti, che ha già firmato il nostro spettacolo “Falafel Express”.
Anche tematicamente, possiamo dire che rimaniamo vicini al nostro precedente spettacolo. Se in “Falafel Express” raccontavamo le vicende di un ragazzo italiano, che italiano non è per la legge in quanto figlio di genitori arabi, e quindi ci addentravamo nei problemi legati ius soli e più in generale in quelli dell’identità (il tutto in chiave di commedia), con “Mio zio Samir” si rovescia il punto di vista e si racconta come è vista la cosiddetta italianità attraverso gli occhi di un ragazzo tunisino che dall’Italia torna a casa sua, dopo aver capito che il mondo occidentale non fa per lui.
Con un tono velato di melanconia, si rimane però in una narrazione leggera, in alcune scene vicina a un linguaggio comico grottesco che abbiamo già sperimentato, come compagnia, in altri lavori con grandissimo divertimento della squadra di attori e degli spettatori”. Elisabetta Carosio
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Info
Campo Teatrale via Cambiasi, 10 (MM2 Udine / Linee bus 55-62)
Tel 02 26 11 31 33
Martedì, mercoledì, venerdì e sabato: ore 21.00
giovedì ore 20.30
domenica ore 18.30
Biglietto: da 20 a 10 Euro