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Io, mai niente con nessuno avevo fatto

Dal 12 al 17 novembre all'OFF/OFF Theatre, Roma

IO, MAI NIENTE CON NESSUNO AVEVO FATTODa martedì 12 a domenica 17 novembre 2019 all’OFF/OFF Theatre va in scena il poetico “Io, Mai Niente Con Nessuno Avevo Fatto”, testo pluripremiato, scritto e diretto dalla delicata penna di Joele Anastasi, spettacolo-rivelazione dell’apprezzata compagnia Vuccirìa Teatro, che vede in scena insieme allo stesso Anastasi, Enrico Sortino e Federica Carruba Toscano. In un momento storico in cui prepotente ritorna il fardello dell’AIDS, quasi a voler ricordare che la battaglia non è ancora finita e che tutte le discriminazioni subite non sono state un brutto incubo, ma un recente ricordo che ancora pulsa sulla pelle di coloro i quali gli sono sopravvissuti, lo spettacolo di Joele Anastasi è un pugno in faccia, leggero come una piuma.

Dalla sua prima messa in scena, il testo colleziona applausi e illustri consensi, sbancando il Roma Fringe Festival nel 2013, strabiliando il San Diego International Fringe Festival nel 2014 e poi a Napoli, vincendo Stazioni D’Emergenza alla Galleria Toledo e garantendosi il Premio della Critica al Festival Direction Under30 del Teatro Sociale di Gualtieri. Il ritorno a Roma di Vuccirìa Teatro e dei suoi grandi e giovanissimi attori, è un momento imperdibile e fortemente voluto dal direttore artistico Silvano Spada, che senza alcun dubbio ha deciso di rendere la compagnia siciliana protagonista della terza stagione di Via Giulia, una stagione portatrice sana di valori necessari e di cui le parole “ascolto” e “inclusione” sono indiscutibilmente parte.

Siamo nella Sicilia di fine anni’90. Due cugini crescono come fratello e sorella, giocando per cancellare la solitudine ancestrale di una famiglia senza padri. Entrambi sono prede vulnerabili, prive di consapevolezze o difese. Dietro le persiane c’è un paese che spia, giudica e non vive. I due giovani tentano di combattere il loro destino per sognare; lei sogna di lasciare quell’isola che li culla e li affoga, lui invece, sogna di amare liberamente un uomo. E così, come in una tragedia antica va espiata la colpa di chi si ribella, il giovane puro è sporcato dallo spettro dell’HIV. Lui che “mai niente con nessuno aveva fatto”, s’infetta d’amore. E mentre tutti già piangono la sua morte, il suo istinto alla vita esplode candido e redime il paese.

“Lo abbraccio e gli dico che gli devo dire delle cose molto importanti.

Gli dico che io per lui, pure la femmina avrei fatto e che in ospedale mi hanno detto che ho l’Aids.”

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SINOSSI

Sicilia. Io, mai niente con nessuno avevo fatto è la storia di Giovanni, incarnazione dell’ingenuità e della passione allo stato puro, dell’innocenza che supera tutte le barriere della conoscenza e dell’ignoranza: un pezzo unico di anima che dice tutto quello che pensa, che crede a tutto quello che gli viene detto. Giovanni è la forza e il coraggio di chi non riesce a vedere il mondo se non come uno spartito di note da danzare. L’istinto alla vita, alla sopravvivenza. Al di là della malattia. Al di là del male. L’universo in cui gravitano i tre personaggi di questa pièce è un universo popolare. Uno scenario pieno di brutalità e d’istinto. Dove nulla è comandato dalla mente ma solo dall’impulso del corpo. Uomini che sono bestie, che sono angeli, che sono demoni. La violenza si scontra con l’ingenuità, in un mare di brutalità, dove Rosaria, cugina di Giovanni, è tutto per lui. Sorella, fidanzata, madre e figlia.

C’è spazio per l’amore, c’è spazio per la rivalsa. Ma tutto ha un prezzo. Giovanni lo sconterà attraverso gli occhi ambigui e violenti e il corpo pulsante e focoso di Giuseppe, insegnante di danza, unico amore-amante di Giovanni. E se è vero che tutto il peso ricade proprio su Giovanni, ingenuo e puro, lui sarà l’unico capace di sopportare questo peso e di non sentirne addosso la minima pressione riscattandosi proprio attraverso i corpi e le anime dilaniate di Rosaria e Giuseppe. Ma saranno tre corpi, quelli dei protagonisti, che non si incontreranno mai. Vivranno uniti solo nel ricordo, nella maledizione, nel tentativo ora di ricordare e ora di dimenticare.

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