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Narcissus

Il 4 novembre, ore 21, presso l'Ufficio Turistico di Viterbo

Le vie del sacroNarcissus è un’opera collettiva sviluppata tra l’Europa e l’America nell’arco di un anno e mezzo, all’interno del progetto EU Collective Plays! co-finanziato dal Programma Creative Europe dell’Unione Europea. Presentato in anteprima al MACRO di Roma, questo progetto del Festival raccoglie alcuni drammaturghi e artisti visivi tra i più importanti del panorama internazionale da James Bidgood, padre della queer art, a Michel Marc Bouchard sceneggiatore della nuova star del World Cinema Xavier Dolan, dallo stesso Gian Maria Cervo a Chris Goode attivo in due istituzioni londinesi leggendarie come il Royal Court e la Tate. L’obiettivo è quello di raccontare attraverso una drammaturgia a collage o a quadro cubista una vicenda non più ricostruibile, quella della lavorazione del misterioso film underground “Pink Narcissus”.

Lo spettacolo andrà in scena il 4 novembre a Viterbo per Quartieri dell’Arte, nella restituzione scenica di Gabriele Paupini, con la consulenza di Francesca Macrì della Compagnia Biancofango e un cast di attori composto da Claudio LarenaFrancesco MaggiFrancesco MartinoGiovanni Prosperi e Andrea Trapani. Il disegno luci di Gianni Staropoli illuminerà un’installazione a tema creata dall’artista tedesco Thomas Lange.

Il leggendario film “Pink Narcissus” (1971), capolavoro a tematica queer firmato da Bidgood che circolò anonimamente per anni, fu attribuito anche a Andy Warhol e Kenneth Anger. Il testo ha una struttura basata sul clash delle prospettive dei vari drammaturghi che ad essa hanno contribuito. In un collage policromo e psichedelico di suggestioni, emerge la vicenda raccontata nel film, insieme a quella del suo misterioso protagonista, di cui si conosce solo il nome d’arte: Bobby Kendall, giovane modello e pornoattore che, secondo la leggenda, avrebbe cambiato vita e sarebbe diventato uno dei principali scienziati al servizio del governo americano.

“La nostra intenzione è stata quella di rappresentare una vicenda inconoscibile nella sua inconoscibilità. Il clash di drammaturgie serve a rendere le opacità, i ripensamenti work-in-progress e le irrisolutezze che si verificano in un’esistenza” – dicono Cervo e Ianniello a nome del collettivo di autori – “Crediamo che vedendo o leggendo ‘Narcissus’ lo spettatore possa interrogarsi sia sulla metafora della vita come scrittura in progress, sia a proposito degli effetti (perfino quelli benefici) che su una cultura underground ha la violenza che la circonda.”

Il testo è di imminente pubblicazione nel mercato globale in lingua inglese, casa editrice Routledge, in un’antologia che includerà tutti i testi sviluppati dal progetto EU Collective Plays!, con la collaborazione di alcuni dei nomi d’eccellenza del new writing internazionale.

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