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Teatro del Sentino (Sassoferrato, AN): ecco la nuova stagione di prosa 2019/2020

La stagione alternerà momenti esilaranti ad altri intensi, densi di significati e coinvolgenti, ed affronterà spesso problematiche della vita contemporanea, trattandole talvolta con leggerezza ed ironia

 Teatro del SentinoUn cartellone a cinque stelle! La stagione di prosa 2019/20 del Teatro del Sentino, che aprirà i battenti il 18 dicembre, si preannuncia emozionante ed intrigante e, come da tradizione, nel segno della qualità. Allestita dal Comune con la collaborazione della Pro Loco, la stagione alterna momenti esilaranti ad altri intensi, densi di significati e coinvolgenti ed affronta spesso problematiche della vita contemporanea, trattandole talvolta con leggerezza ed ironia. Un ricco cartellone, composto da cinque prestigiosi appuntamenti in abbonamento, più altri quattro destinati al pubblico giovane.

In scena protagonisti di primo piano del panorama artistico nazionale: da Enzo Decaro a Nancy Brilli, da Ettore Bassi a Simona Cavallari, da Tiziana Foschi ad Antonio Pisu, da Fioretta Mari a Fabio Ferrari e poi ancora Gigio Alberti, Valerio Santoro, Giovanni Esposito, Gennaro Di Biase, Fulvio Pepe, Giancarlo Ratti, Malvina Ruggiano, solo per citare i più noti. Firme prestigiose anche tra autori, registi e musicisti delle varie pièce teatrali: Peppino De Filippo, Iaia Fiastri, Lina Wertműller, Pupi Avati, Florian Zeller, Giorgio Gaber.

Lo spettacolo inaugurale, il 18 dicembre, appunto, è con una esilarante commedia di Peppino De Filippo, “Non è vero ma ci credo”, per la regia di Leo Muscato. Protagonista centrale dello spettacolo un artista di grande valore, versatile, intenso, raffinato, Enzo Decaro, affiancato con bravura da altri nove tra attrici ed attori. «Ereditando la direzione artistica della compagnia di Luigi De Filippo – spiega al riguardo il regista Muscato – ho deciso di inaugurare questo nuovo corso partendo proprio dal primo spettacolo che ho fatto con lui. Rispettando i canoni della tradizione del teatro napoletano proveremo a dare a questa storia un sapore più contemporaneo. Quella che andremo a raccontare è una tragedia tutta da ridere, popolata da una serie di caratteri dai nomi improbabili e che sono in qualche modo versioni moderne delle maschere della commedia dell’arte. Peppino De Filippo aveva ambientato la sua storia nella Napoli un po’ oleografica degli anni ‘30. Luigi aveva posticipato l’ambientazione una ventina d’anni più avanti. Noi seguiremo questa sua intuizione avvicinando ancora di più l’azione ai giorni nostri, ambientando la storia in una Napoli anni ‘80, una Napoli un po’ tragicomica e surreale in cui convivevano Mario Merola, Pino Daniele e Maradona».

Grandissime firme d’autore caratterizzano il secondo appuntamento in cartellone, il 28 gennaio, quando andrà in scena “A che servono gli uomini?”, splendida commedia musicale di Iaia Fiastri, per la regia di Lina Wertműller e le musiche di Gorgio Gaber. Straordinaria interprete dello spettacolo un’artista dal talento indiscutibile, brillante e versatile, Nancy Brilli, nel ruolo di Teodolinda. In scena, accanto all’attraente attrice romana, un cast di valore: Fioretta Mari, Daniele Antonini, Nicola D’Ortona e Giulia Gallone. La prima messa in scena di questo spettacolo, interpretato all’epoca da Ombretta Colli, risale al 1988. Fu, per l’appunto, suo marito Gaber a preparare per la circostanza una colonna sonora ricca di ritmi, originalità, brani belli e semplici che arrivano subito all’orecchio e rimangono nella testa degli spettatori. Teodolinda è una donna in carriera stanca del genere maschile, che si definisce soddisfatta della sua vita da single, ma rimpiange di non aver mai avuto un figlio. Un giorno scoprirà che il suo vicino di casa lavora presso un istituto di ricerche genetiche dove si pratica l’inseminazione artificiale…

«A dispetto del titolo – scrive la Wertműller nelle note di regia – questa non è una commedia femminista. Adattata dalla pièce scritta negli anni ‘80 da Iaia Fiastri, questa rappresentazione è più attuale che mai, toccando un tema caro a molte donne sole: il desiderio di avere un figlio».

Il 1° marzo sarà la volta di “Regalo di Natale”, pièce teatrale di grande intensità e anche di attualità, nonostante il testo sia datato di oltre trent’anni. Lo spettacolo è tratto dal celebre film di Pupi Avati del 1986, che ottenne prestigiosi riconoscimenti. Sapientemente diretto da Marcello Cotugno, “Regalo di Natale” è innanzitutto una profonda e amara riflessione sulla perdita dei valori umani, sulla perfidia, la meschinità, la doppiezza di certi comportamenti e sul tradimento dell’amicizia. Quattro amici di vecchia data si ritrovano la notte di Natale per giocare una partita di poker. Con loro c’è anche il misterioso avvocato Santelia, il classico “pollo da spennare”, un ricco industriale contattato da uno degli amici per partecipare alla partita. Il cast è di grande bravura: Gigio Alberti, Giovanni Esposito, Valerio Santoro, Gennaro Di Biase e Fulvio Pepe si calano in una partita che probabilmente lascerà i loro personaggi tutti sconfitti, a dimostrazione di come alcuni valori fondamentali delle relazioni umane – amicizia, lealtà e consapevolezza di sé – stiano dolorosamente tramontando dal nostro orizzonte.

Un celebre scrittore e drammaturgo parigino, Florian Zeller, è l’autore di “Mi amavi ancora…”, splendida opera teatrale scritta nel 2006, che andrà in scena il 22 marzo. Il testo, “Si tu mourais” (Premiato dall’Accademia Francese di Nuova Drammaturgia), è un dramma moderno, emozionante e intenso, dolce e amaro al tempo stesso. A rappresentarlo due grandi attori, Ettore Bassi e Simona Cavallari, “accompagnati” con bravura da altri due eccellenti interpreti, quali Giancarlo Ratti e Malvina Ruggiano. Anche la regia porta una firma importante, quella di Stefano Artissunch, il quale spiega al riguardo: «Non mi capita spesso di leggere un testo teatrale ed arrivare a commuovermi, dicendo questo non voglio tradire la sua introspezione immaginandola solo come materia emotiva, ma credo proprio che la fortuna di questo giovane autore, vincitore di numerosi premi in Francia ed in tutti i palcoscenici del mondo, sia una raffinata ed eccellente scrittura ricca di colpi di scena e densa di umorismo, dove il passato ed il presente giocano a nascondino come la verità e la menzogna. Zeller ci pone di fronte a poche certezze e ci solleva sempre molti dubbi come scrive nelle sue note: “possiamo davvero conoscere l’altro, o la sua faccia rimane ancora, pur essendo familiare, una maschera, una chimera, una Pirandelliana ricostruzione?”»

L’ultimo appuntamento della stagione, il 4 aprile, è con “Via da Paradiso”, un’originale e intrigante rappresentazione, per la regia di Federico Tolardo, portata in scena da tre artisti di assoluto valore, intensi, brillanti, ironici: Tiziana Foschi, Fabio Ferrari e Antonio Pisu.

«Cosa si può rubare dal paradiso?» – si legge nelle note di presentazione dello spettacolo, il cui testo porta la firma degli stessi Foschi e Pisu – La bellezza! In un tempo più legato ad un futuro remoto che a un passato anteriore, in un luogo spoglio, con residui di anime in transito chiamato Eden, tre personaggi stanno per compiere un furto. Dio (nome in codice), è un dandy un po’ sconclusionato e senza fissa dimora che assolda per poco più di trenta denari un esperto di sistemi di sicurezza appassionato di opera lirica e una scassinatrice che vive la sua assenza nel mondo reale aprendo serrature. Nomi in codice: Adamo ed Eva. L’attico che dovranno svaligiare è pieno di opere d’arte e la loro missione è prenderle tutte, ad eccezione dei gioielli all’interno della cassaforte. Sarà dunque quella la loro mela del peccato? Riusciranno a fuggire da quel luogo? Attraverso la metafora dell’eden, “Via dal paradiso” è uno spettacolo ironico che parla dell’essere umano, dei suoi dubbi, delle sue paure, ma soprattutto del suo desiderio ancestrale di guardare verso i confini e cercare di oltrepassarli. I tre personaggi si mettono letteralmente a nudo… e nessuna foglia di fico potrà salvarli».

La campagna abbonamenti è già iniziata. Info: Comune di Sassoferrato – Ufficio Relazioni con il Pubblico – Piazza Matteotti, 4 – tel. 0732/956217-222 – cell. 377/1203522 – fax 0732/956234, e-mail: teatrodelsentino@comune.sassoferrato.an.it – web: www.comune.sassoferrato.an.it , area “Teatro”.

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