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In box

Andato in scena al Teatro Furio Camillo, Roma

Populus duas tantum res anxius optat panem et circenses

Decimo Giunio Giovenale

In box
Foto di Alain Richard

Il Teatro Furio Camillo ha accolto per il settimo anno di fila la rassegna circense-teatrale Battiti dove il lavoro sull’attore incontra la spigliatezza del clown e la magia degli equilibri circensi; il coraggio di questa rassegna sta nell’integrazione di due linguaggi che splendono nell’espressione di una proposta culturale interessante, sui generis, e unica nelle sue modalità circa la stagione usuale romana. La bravura delle compagnie italiane ed estere, degli interpreti, dei giocolieri e trapezisti ed equilibristi qui ospitati incontra la dolcezza e la tecnica, il talento e l’umorismo con il quale il pubblico bambino e adulto ritorna a sognare, ridendo di piena gioia e sconfinata bellezza, tra una burla sfrontata e uno spavento risolto. A scarpa di questa rassegna: In box, creazione della compagnia Soralino, dove il mito di Sisifo rinasce in una scomposizione della forma in cui ogni gesto acquisisce una nuova modalità – più assurda, meno collegata al senso e più vicina alla pura creazione – attraverso cui esprimersi e decantare.

Scatole di cartone e oggetti quotidiani divengono escamotage per ritrovarsi a ridere dinnanzi ad una bottiglia di vino troppo grande, o troppo piccola, mentre i gesti come il bussare o il correre in questa cornice divengono fonte dell’esilarante ilarità del pubblico; il dinamismo della coppia in scena intesse con lo spettatore una ragnatela di numeri, a volte pari come il prendere due uomini e portarli in scena, e a volte decisamente dispari e folli come il ricercare un bambino da lanciare, traumatizzandone i genitori.

Movimento, equilibrismo, giocoleria e semplicità qui sono ingredienti di una ricetta che funziona; come uno chef sa improvvisare da una somma di ingredienti così Caio Sorana e Clément Malin riescono ad utilizzare gli stimoli provenienti dalla sala per reinventare costantemente questa loro creazione, germoglio che fiorisce tra le parole e il corpo del pubblico; il coraggio attraverso cui si espongono, osano, rischiano, azzardano in un’interazione costante, rapisce l’attenzione di coloro che divengono parte di un fluire emozionale, topico, intimo, riuscendo così magistralmente a fare del teatro un arte in movimento e dello spettatore un altro (s)oggetto di scena da risvegliare alla sua propria potenzialità, fuori dal ruolo di semplice osservatore.

Il Sisifo qui presente è un uomo, un clown per l’appunto, che fa della vita una piuma da cogliere, un buffetto da donare, una scatola da aprire e riscoprire, mostrando come nella salita e nella ridiscesa non ci sia solo una traiettoria da percorre ma un trampolino su cui saltare per cogliere e ricogliere ancora in maniera diversa pacchi d’esperienza, cartoni di realtà, clave da maneggiare e guidare con l’assurdità di un gioco che si cela alla seriosità del masso, e alla sconfitta di chi vede in un birillo solo un birillo e in una scala solo una scala.

L’ultima replica romana è stata domenica 8 dicembre, dal nuovo anno li potrete ritrovare in tournée con il Cirque du Soleil.

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CREDITI

Concezione e interpretazione Clément Malin e Caio Sorana Produzione Soralino

Con il sostegno di l’Académie Fratellini, Sham, Nottenera, La Maison des Jonglages / Scène conventionnée La Courneuve, La Fabrique Affamée, la Ville du Bourget et du Conseil régional d’Île-de-France.

Spettacolo vincitore del festival “Ici et Demain” 2015, Parigi.

medaglia di Bronzo al 40° festival del Cirque de Demain 2019

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