Si è appena conclusa la quarantaquattresima edizione del Festival Internazionale del Circo di Monte Carlo, la più importante manifestazione al mondo dedicata alle arti circensi e in particolare al circo di tradizione.
Il frequente raffronto con la Notte degli Oscar non è azzardato per l’enfasi mediatica, per la componente di mondanità, la presenza di testate nazionali ed internazionali e la capacità di chiamare a raccolta operatori del settore e spettatori da tutto il mondo. L’ambiente del Circo si dà effettivamente appuntamento nel Principato di Monaco come volle 46 anni fa il Principe Ranieri, ideatore e promotore di questa manifestazione unica nata nel 1974 con l’intento di rilanciare le arti circensi in un momento di stanchezza del settore e che oggi è portata avanti con la stessa passione, perseveranza e dedizione dalla figlia, la Principessa Stephanie sempre presente agli spettacoli, alle prove e dietro le quinte degli show. Il Festival del Circo è inoltre probabilmente, dopo la Formula Uno, l’evento monegasco più importante e uno dei prodotti televisivi più trasmessi dalle tv di tutto il mondo.
Il Festival si compone di due programmi di selezione differenti, della durata di circa 4 ore più intervallo ciascuno; 30 performance in gara portate in pista da oltre 120 artisti provenienti da 16 nazionalità applauditi ogni sera da 3500 spettatori che affollano l’imponente chapiteau permanente installato sull’Espace de Fontvieille. La giuria tecnica internazionale, composta da direttori, artisti di fama, e professionisti del settore, decreta la selezione di artisti che farà parte del Galà finale al termine del quale vengono consegnati gli agognati Clown d’Oro, d’Argento e di Bronzo, ossia i massimi riconoscimenti per il mondo del circo.
La Direzione Artistica del Festival, affidata ad Urs Pilz e alla sua equipe di consulenti, propone ogni anno un perfetto equilibrio tra arti acrobatiche, presentazioni di animali (quest’anno cavalli di varie razze, tigri bianche e cagnolini), esponenti di spicco della comicità, evoluzioni aeree con alcune contaminazioni provenienti da ambiti non meramente circensi (come il “pick pocket, ossia l’illusionista “borseggiatore” Rafal Walusz, che con l’abilità della manipolazione sottrae agli spettatori portafogli, cinture, cravatte e oggetti presi dalle loro tasche senza che se ne rendano conto). Il tutto accompagnato da una eccellente orchestra dal vivo e le coreografie della compagnia Circo Teatro Bingo (Ucraina) e dell’Accademia del Circo di Kiev.
I numeri più completi sono quelli che ad una tecnica eccellente uniscono una messa in scena accorta e originale, con particolare attenzione alla coerenza tra musica, costumi, studio dei personaggi e coreografia. In questo senso la mano dei registri russi e cinesi ha impreziosito notevolmente le performance acrobatiche. Interessanti in questo senso le creazioni della Troupe Efimov e del Trio Dandy’s entrambe curate dal regista Alexander Grimailo. La comicità ha visto protagonisti il clown venezuelano Henry Hayala (nato artisticamente al Florilegio di Darix Togni) e il comico belga Elastic noto in Italia per le sue partecipazioni ai Festival Sul Filo del Circo di Grugliasco e Funambolika di Pescara.
Sul gradino più alto del podio si sono classificate, con unanimi consensi, le presentazioni equestri del Circo Nazionale Svizzero Knie che, oltre a due quadri di cavalli in libertà, hanno proposto un tableau di doppia posta ungherese e un carosello con 30 cavalli: due discipline tanto rare quanto preziose e spettacolari. Nell’annunciare la consegna del riconoscimento più alto, la Principessa Stephanie ha esordito dicendo: “Non esistendo un Clown di Diamanti, che avremmo voluto consegnare, non abbiamo potuto assegnare loro altro che un Clown d’Oro”. Un premio che compensa uno dei più importanti circhi europei considerato in Svizzera una vera e propria eccellenza. Protagonisti di queste esibizioni tre giovani artisti nelle cui vene scorre sangue italiano: Maycol e Wioris Errani e Ivan Frederic Pellegrini Knie. Ex aequo sul gradino più alto del podio i trapezisti volanti della Troupe Tuniziani protagonisti di un rarissimo quadruplo salto mortale (la performance più difficile e ambita per qualsiasi trapezista e raggiunta da pochissimi artisti nella storia del circo) e gli acrobati Martinez Brothers specializzati nella difficile arte dei giochi icariani (la disciplina in cui un porteur appoggiato con la schiena al suolo fa volteggiare il partner sui piedi) che hanno colpito il pubblico e la giuria con una ricca serie di salti mortali a oltre otto metri d’altezza senza protezione. Davvero impressionanti.
Le repliche del Gala finale proseguono fino al 26 gennaio. Il 1° e 2 febbraio sotto la stessa struttura va in scena la 9° edizione del Festival del Circo di Monte Carlo “New Generation” dedicato ai giovani artisti. Mentre la 45° edizione è già programmata dal 21 al 31 gennaio 2021. L’appuntamento col pubblico italiano invece è per il 24 e 31 dicembre 2020 quando potrà vedere l’edizione appena conclusasi in prima serata su Rai Tre dove il programma continua a registrare ascolti molto elevati per la media della Rete segno del costante interesse verso questa forma di spettacolo popolare.
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CLOWN D’ORO
La cavalleria del Circo Nazionale Svizzero Knie presentata da Ivan Knie, Maycol e Wioris Errani
Martinez Brothers, giochi icariani
Flying Tuniziani, trapezio volante
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CLOWN D’ARGENTO
Sergey Nesterov e le sue tigri
Troupe Acrobatique de Shandong, quadri di equilibrio e acrobatica
Troupe Ayala e il clown Henry, funamboli a grande altezza e clown
The Dandy’s, barra russa
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CLOWN DI BRONZO
Flash of Splash, cinghie aeree.
Troupe Efimov, salti a terra
The Bingo “5 boys”, palo cinese
Troupe Zola del Mongolia Circus, acrobatica alla bascula
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Premio del Pubblico
La cavalleria del Circo Nazionale Svizzero Knie