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Kantoratelier

Il 21 e 29 febbraio a Firenze

Dopo il brindisi per il nuovo anno dello scorso 12 gennaio, prende il via domani la nuova stagione di Kantoratelier, la rassegna di performance, masterclass, incontri di vario tipo, laboratori dedicati a musica, teatro, danza, filosofia, psicanalisi, alle arti dell’immagine e degli odori e dei sapori, creata da Alexander Lonquich, pianista e direttore d’orchestra tedesco, ma ormai fiorentino d’adozione.

Tenne a battesimo infatti a fine 2013, nella propria abitazione fiorentina, assieme alla moglie, la pianista Cristina Barbuti (ma anche Gestalt counselor), programma di incontri che si ispira alla poliedricità artistica di Tadeusz Kantor, una delle menti più fervide della cultura di inizio Novecento.

Oggi Kantoratelier è un piccolo spazio teatrale in via Senese, a Firenze (a due passi da Porta Romana) dove le materie care a Lonquich e a sua moglie Cristina – psicologia, musica e teatro – vengono approfondite grazie a laboratori, seminari e concerti, capaci di coniugare alla perfezione cultura e spettacolo; si tratta di una trentina di appuntamenti (alcune date sono ancora in via di definizione) nell’arco di tutto l’anno.

I prossimi due concerti
La nuova stagione di Kantoratelier inizia domani, 21 febbraio alle ore 20, con Virtuosismo e dintorni: Czerny, Godowsky e l’ombra di Liszt, il concerto del pianista Emanule Delucchi. Il programma prevede Der Pianist im klassischen Style op. 856 (selezione) di Carl Czerny e Studien uber die Etuden von F. Chopin (selezione) di Leopold Godowsky. Essendo diviso in due parti, il concerto all’inizio si concentra sulla figura di Carl Czerny, poi è la volta di Leopold Godowsky, di cui quest’anno ricorre il 150° anniversario della nascita. Entrambe le raccolte sono di rara, o rarissima, esecuzione.

Si prosegue poi sabato 29 febbraio, inizio sempre alle ore 20, con l’incontro concerto Nel segno di Bach. Reminiscenze, omaggi, arcaismi e novità nella Sonata op. 38 di J. Brahms, che vede impegnati Enrico Bronzi al violoncello e Francesca Sperandeo al pianoforte. In programma c’è la Sonata n. 1 in mi minore per violoncello e pianoforte op. 38 che Johannes Brahms concepì nel 1863 a 29 anni, più o meno nel periodo in cui inizia il travagliato percorso della sua prima sinfonia. Sente la responsabilità della stima che in lui ripone il suo grande mentore Robert Schumann e compone una sonata che guarda al passato. Ma compie una sintesi totalmente moderna, che diventa il modello ideale della sonata per violoncello della Romantik.

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L’ingresso ai concerti – riservato a soci dell’atelier che vengono accolti, proprio come in famiglia, da Alexander Lonquich, dal figlio Tommaso e dalla moglie Cristina – costa 8 euro, ma esistono convenienti forme di abbonamento per l’anno solare: Socio ordinario: 20 euro; Socio ordinario special: 10 euro (valido per seminari e conferenze, esclusi appuntamenti musicali); tessera under 25: 15 euro; Socio onorario: 50 euro. Per saperne di più o per prenotarsi si può scrivere una mail all’indirizzo: info@kantoratelier.it.

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