Certi personaggi storici o mitologici sono preceduti dall’infamia che li investe. Il minotauro, abitante unico del Labirinto di Cnosso, è certamente uno di questi, simbolo del terrore e della disperazione.
Ribaltiamo il punto di vista: l’eroe Teseo è in realtà il cacciatore benpensante senza scrupoli che intende sopprimere il minotauro soltanto per la propria gloria; la bestia è l’immagine dell’alterità, uno straniero sconosciuto che è stato portato nel luogo sbagliato al momento sbagliato, trascinato dagli eventi.
In tale inversione di ruoli, la drammaturgia di Silvia Battaglio, ispirata al romanzo di Friedrich Dürrenmatt e condita dalle suggestioni letterarie di Jorge Louis Borges e Julio Cortazar, lascia immutato – sullo sfondo – il personaggio di Arianna. È al filo di Arianna, l’immagine stessa della salvezza, della protezione, che il nostro Minotauro si aggrappa come avrebbe fatto un Teseo, allo scopo di uscire da quel labirinto relazionale che non può fare a meno di costruire intorno a sé.
Il labirinto è dunque simbolo della solitudine: Battaglio, sola sul palco, riempie la scena spoglie di un groviglio di parole e suggestioni, un labirinto di idee affronti citazioni riferimenti. Gli espedienti scenici che fanno di Ballata per Minotauro un notevole impianto di teatro fisico, passano quasi in secondo piano come accorgimenti tecnici rispetto alla forza evocatrice della parola. La fisicità e la concretezza dei gesti di Battaglio sono sempre funzionali alla raffigurazione verbale (poetica) di un “labirinto della mente”.
La corporeità della performance che si staglia nel buio, cadenzata da suoni e musiche agrodolci, è piuttosto il rappresentare fisicamente una voce negata, la voce della bestia umana, del diverso, del minotauro.
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Ballata per Minotauro
liberamente ispirato a Il Minotauro di F. Dürrenmatt
drammaturgia, regia e interpretazione Silvia Battaglio
suggestioni letterarie J. L. Borges, J. Cortazar
suggestioni cinematografiche Toro Scatenato (M. Scorsese)
suggestioni musicali Tarrega, Menomena, Murcof
disegno luci M. Bressan, A. Picot, G. Peri
produzione Biancateatro
in collaborazione con Officine CAOS Residenza Arte Transitiva, Tangram Teatro, Casa Luft, BRACT Breve Residenza Artistica di Comunità e Territorio, Metamorfosi Festival, Orizzonti Verticali Festival