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Terra Matta (1968-1981)

Il 22 febbraio, ore 21, al Teatro Officina, Milano

Terra MattaTratto dallo scritto inedito di Vincenzo Rabito 

Con Stefano Panzeri

Adattamento e regia Stefano Panzeri 

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Uno spettacolo-progetto che ha girato il mondo: dall’Australia all’Argentina, dagli Usa alla Gran Bretagna, fino alla Germania e all’Olanda: sulle tracce dei migranti italiani.

Terra Matta è l’autobiografia di Vincenzo Rabito, un bracciante semi-analfabeta classe 1899 che nel 1968 decide di scrivere a macchina 1027 pagine in cui, con una lingua infarcita di dialettismi, quasi una personale trascrizione fonetica dell’italiano, Vincenzo si racconta e intanto racconta la storia del nostro paese dal punto di vista di un ultimo ma mai di un vinto.

Dopo aver raccontato con lo spettacolo Terra matta le prime tre parti del racconto originale, ho ricevuto dalle mani di Giovanni, terzo figlio di Vincenzo Rabito, l’ultima parte con la quale Vincenzo arriva fino alla fine della sua vita, raccontando un ultimo viaggio nei luoghi della guerra, il matrimonio dei figli, l’arrivo dei nipoti,  ma senza smettere di ricordare anche la grande storia, la nostra storia recente: il terrorismo, le elezioni, il ‘68, Pertini, Moro e così via fino al 17 febbraio 1981. Ora queste pagine sono pronte per essere raccontate anche loro in teatro, quindi per chi avesse seguito sinora la storia di Vincenzo, siamo arrivati alla FINE.

Questo rocambolesco monologo ha lo stesso sapore dei racconti dei vecchi attorno al fuoco. Complice una luce calda, a illuminare, dal basso, l’esile figura dell’attore, lo straordinario Panzeri giganteggia. Con una mimica straordinaria e disarmante (per la stupefacente aderenza a un personaggio con cui finisce col confondersi, pur senza perderne mai le redini), guizza nelle mille ombre delle cose, persone e sensazioni, facendo del suo corpo partitura e sottotitolo per quella lingua non sempre di così immediatamente comprensione.”
Francesca Romana Lino , Platealmente

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IL PROGETTO

Terra Matta è conservato presso l’Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano e dal 2007 Einaudi ne ha fatto un’edizione leggibile. Inizialmente la mia idea era di farne solo un monologo sugli anni della Grande Guerra – Terra Matta 1 (1899-1918) – che ha debuttato il 24 maggio 2014, ma poi il successo della messinscena e la bellezza del resto del diario mi hanno fatto pensare di portarlo tutto sul palco. Ecco allora che questa grande, imponente ed eroica opera di auto-racconto in cui traspare costantemente una tensione verso il benessere dei figli e della famiglia, una tenace ricerca di prosperità e un’instancabile energia vitale mi hanno fatto pensare ai migranti, a chi parte per una vita migliore; così nel maggio 2015 attraverso un crowdfunding sono partito per raccontare la prima parte del diario- Terra Matta 1- agli italiani di Argentina e Uruguay, e sono stato lì per un mese, spesso anche in case private, usando il testo come catalizzatore di memoria, Vincenzo come esempio, Terra Matta come merce da scambiare con le storie personali del pubblico.
Nel corso dei mesi successivi mi sono arrivate tantissime memorie di migrazione italiana, in cambio del mio racconto, memorie che a mio avviso potevano ritrovare il loro giusto valore solo se restituite ai legittimi proprietari “passate per il teatro”. Così le ho integrate, costruendo personaggi fittizi ma veri,integrando il monologo sulla seconda parte della vita di Vincenzo – Terra Matta 2 (1918-1943) che a maggio
2016 ha debuttato di nuovo a Buenos Aires e in altre 15 città tra Argentina e Uruguay (di nuovo anche grazie ad un crowdfunding) questa volta in teatri più che in case private.

Dal secondo viaggio ho recuperato altre storie che ho portato oltreoceano per la terza volta con Terra Matta 3 (1943-1968) con debutto a Mendoza il 25 maggio 2017. Il 12 marzo 2018 OLTREOCEANO è approdato per la prima volta anche in AUSTRALIA per iniziare un nuovo ciclo che ha portato alla raccolata e restituzione di nuova memoria migrante. A giugno 2019 sono in Australia e Argentina e a ottobre in USA E CANADA.

Per cinque anni (dal 2015 al 2020) ho dedicato a quelle “pacene” tante ore, ho portato le parole di “Terra Matta” in capo al mondo, le ho fatte incontrare con altre storie, con altri “punti fatti su una vita”, ne ho ricavato spunti ed esempi per costruire altre storie, le ho riconsegnate, una volta ancora ai figli Ture, Tano e Ciovanne, ai loro cari e alla loro terra.

Poi lo scorso marzo a Sydney dalle mani di Giovanni, terzo figlio di Vincenzo Rabito ho ricevuto un ultimo plico di “pacene” con le quali Vincenzo si è accompagnato fino alla fine della sua vita.

Ora sono pronte per essere raccontate anche loro per la prima volta in teatro in Italia e da giugno 2020 con OLTREOCEANO 05 in Australia, Argentina, Usa, Gran Bretagna e per la prima volta in Svizzera, Germania e Olanda.

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Ingresso comprensivo di tessera associativa Euro 12,00

Per info e contatti:

TEATRO OFFICINA via Sant’Elembardo, 2 Milano | MM1 Gorla | info@teatroofficina.it | www.teatroofficina.it | 02.2553200

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