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Rossini nella Selva Nera

L’edizione 2020 del Festival di Bad Wildbad

Baumwipfelpfad ©Kienzler

Un festival dedicato a Rossini nella Foresta Nera?

Da oltre trent’anni Rossini in Wildbad dimostra come una piccola rassegna lirica possa avere successo in un ambiente un po’ inconsueto, muovendo i suoi eventi fra una torre panoramica sulla cima del Sommerberg (la montagnola che sovrasta la cittadina), il Königliches Kurtheater (il teatrino delle terme con soli 199 posti a sedere), una romantica chiesa inglese e la Trinkhalle (il salone delle Terme). Il festival di Bad Wildbad, fondato nel 1989 per ricordare il soggiorno di Gioachino Rossini in quest’antica cittadina termale della Foresta Nera, è rinomato a livello internazionale per la (ri-)scoperta di nuove opere del repertorio belcantistico e per la partecipazioni di giovani promesse della lirica. Il maestro Antonino Fogliani è il direttore musicale della rassegna.

Trinkhalle: Concerto “Le nozze di Teti e di Peleo” ©Andreas Heideker

La 32ª edizione, che si apre il prossimo 9 luglio, comprende quattro titoli d’opera. La produzione principale è Elisabetta, regina d’Inghilterra (1815), opera che inaugurò il periodo di maggior successo di Rossini a Napoli. Il dramma per musica, con la nota ouverture riutilizzata più tardi per Il Barbiere di Siviglia, vedrà il soprano Silvia Dalla Benetta nel ruolo della regina. Dirige lo stesso Antonino Fogliani e a Jochen Schönleber è affidata la regia. La scala di seta sarà rappresentata nel piccolo e grazioso Königliches Kurtheater; Sara Blanch, che ha già ottenuto un grande successo come Matilde di Shabran nell’edizione 2019 (https://www.teatrionline.com/2019/08/corradino-cuor-di-ferro-ossia-matilde-di-shabran/) e César Cortes saranno protagonisti, sotto la direzione di José Miguel Pérez-Sierra.

Bad Wildbad Kurtheater ©Ulrich Köppen

Due proposte particolari e allettanti arricchiscono il programma lirico. L’isola disabitata musicata nel 1831 da Manuel García non è mai andata in scena in Germania. L’opera si basa sull’omonimo libretto di Pietro Metastasio che dal 1753 fu messo in musica da decine di compositori (Niccolò Jommelli, Joseph Haydn e Giovanni Paisiello fra gli altri). Una vera rarità. Ultimo ma non meno importante è Le philtre (1831), un’opera in due atti musicata da Daniel-François-Esprit Auber. Il libretto di Eugène Scribe è l’originale da cui Felice Romani trasse il libretto per L’elisir d’amore. Un’occasione per gli amanti del Belcanto per ascoltare quest’opera comica in qualche modo imparentata col capolavoro di Donizetti.

Bad Wildbad Kurtheater ©Ulrich Köppen

Il festival s’inaugura con un oratorio monumentale: La creazione – Die Schöpfung, la versione italiana del capolavoro di Haydn, che lo stesso Rossini diresse a Napoli nel 1821. Antonino Fogliani dirigerà nella spettacolare cornice della torre di legno sul Sommerberg. Due eventi completano il cartellone del festival di Bad Wildbad. Il mezzosoprano Diana Haller canta pagine di Rossini, Haydn e Johann Simon Mayr, mentre l’ultimo concerto è dedicato a un compositore, che non era affatto un ammiratore di Rossini … Hommage a Beethoven, che combinerà alcune pagine musicali rossiniane con la Quinta Sinfonia.

Tutto il programma a https://www.bad-wildbad.de/rossini/

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