Tratto da una storia vera, delicato, con una comicità misurata, capace di affrontare con semplicità temi importanti come il pregiudizio, l’integrazione, la discriminazione, l’importanza della comunicazione ma anche un velato accenno all’abuso di potere fanno di questo film franco-belga, che potete trovare su Netflix, una piacevole commedia ricca di spunti di riflessione.
Il regista Julien Rambaldi ci propone la magnifica storia di Seyolo Zantoko, un giovane appena laureatosi in medicina, che decide di rifiutare un importante incarico come medico personale del presidente dello Zaire, per accettare la disperata proposta del sindaco di una piccola comunità di campagna a nord di Parigi rimasta sprovvista di un dottore ormai da troppo tempo. Il film inizia subito con un terribile malinteso: la famiglia crede che dovrà trasferirsi a Parigi in uno splendido appartamento in città. Divertente la scena che mostra subito la contrapposizione tra la cultura francese e quella congolese: il regista sceglie una scenografia spenta, con toni freddi e grigi, nonostante tutti i giovani medici stiano celebrando la loro festa di laurea, lasciando spazio poi ad un’esplosione di colori caldi, urla vivaci e gioiose, cariche di tutto l’entusiasmo incontenibile e caotico della famiglia di Zantoko che sfocia nel malinteso.
Il film prende azione nel momento in cui la famiglia giunge in questa campagna sperduta dove sembra non smettere mai di piovere e dove non solo il medico ma anche la moglie e i suoi due figli dovranno affrontare con grande difficoltà i pregiudizi e le discriminazioni che questo piccolo paesino di campagna riserva loro.
La bellezza di questo film sta proprio nell’identificare la fredda accoglienza dei cittadini con un’innocente ignoranza dovuta più alla chiusura geografica che mentale. In nessun momento si assiste a scene di razzismo gratuito, se non da parte del capo del partito di opposizione che fa di tutto per mettere in cattiva luce il giovane Zantoko e la sua famiglia e scardinare l’attuale sindaco nelle imminenti elezioni.
Il regista dipinge nel volto di ogni personaggio lo spaesamento per l’ignoto che si catapulta e si impone nella loro tranquilla e limitata esistenza. Il tutto è reso ancora più difficile dal fatto che i cittadini devono fidarsi completamente per affidare la loro salute ad un medico di colore. I primi approcci sono descritti in maniera esilarante, mostrando le personalità variegate e bizzarre dei singoli abitanti che creano una cornice altrettanto vivace quanto quella che viene messa in scena dai parenti che dal Congo vanno a trovare il giovane medico con l’avvicinarsi delle festività natalizie. Il mix diventa esplosivo e tra canti gospel e continue dimostrazioni di affetto incontenibili il grigio paese di campagna piano piano si illumina di colori vivaci e sembra quasi che persino la pioggia si sia dimenticata di loro.
Come in altre commedie francesi, dove si descrive lo scontro tra culture, ciò che viene ribadito con forza è l’importanza di rispettare le proprie origini e mantenerle vive ma nello stesso tempo avere la ferma volontà di capire e accettare le diverse origini degli altri e creare un nuovo modo di pensare senza pregiudizi e senza discriminazioni. Alla fine ogni personaggio si sforza di comprendere le proprie mancanze, di rivedere completamente il proprio modo di giudicare e di agire. Il regista descrive tutto questo come un percorso naturale, non certo libero da difficoltà, ma che si insinua in questa piccola comunità che non viene giudicata. I cittadini francesi sembrano bambini mai cresciuti, vengono mostrati nella loro innocenza di adulti che non hanno mai visto il mondo al di fuori della loro campagna e con la stessa innocenza imparano ad amare e rispettare un mondo diverso dal loro trasformando questa unione in una meravigliosa storia di vera umanità e sincera amicizia.
Nella scenografia che descrive l’ultima scena il regista ripropone di nuovo una tipica giornata di pioggia del nord della Francia, ma ormai quella grigia giornata non descrive più uno stato d’animo, ma soltanto un capriccio della stagione autunnale.
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Credits
Regia: Julien RimbaldiSceneggiatura: Julien Rambaldi, Kamini, Benoît GraffinSoggetto KaminiCasa di produzione TF1 Film Production, E.D.I. Films, Curiosa Films, Moana Films
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Cast:
Mark Zinga: Seyolo Zantoko
Aïssa Maïga: Anne Zantoko
Bayron Lebli: Kamini
Médina Diarra: Sivi Zantoko
Rufus: Jean
Jonathan Lambert: Lavigne
Jean-Benoît Ugeux: Sindaco di Marly-Gomont
Sylvestre Amoussou: Tonton Beki