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Coronavirus, su Instagram per ripensare i musei del futuro

L'8 aprile, sul profilo Instagram @musefirenze alle 16, confronto Firenze-Trento

Mus.eDirette su Instagram per riflettere sui musei di domani e per mantenere aperti, anche se solo online, i luoghi di cultura. È quanto propone Mus.e in collaborazione con il Comune di Firenze.

Oltre ad aver aderito all’invito del MIBACT e alle campagne social #museichiusimuseiaperti, #laculturacura e #iorestoacasa, raccontando ogni giorno piccoli e grandi segreti dei Musei Civici Fiorentini su Facebook, Instagram e YouTube, sono ora in programma anche alcune dirette live speciali. La proposta nasce dalla volontà di condividere le idee con i colleghi dei musei, che come MUS.E si sono trovati a reinventare in toto le proprie forme e modalità di dialogo con il proprio pubblico, interrogandosi su quale sia il ruolo della cultura in questo frangente e giungendo a definire formati innovativi e creativi. 

Si comincia domani, mercoledì 8 aprile, sul profilo Instagram @musefirenze, e si continuerà tutti i mercoledì, con i colleghi di alcuni importanti musei italiani: chiacchierate informali per confrontarsi su come i musei possano e debbano ridefinire il proprio impegno nel contesto attuale.

Domani Valentina Zucchi, responsabile Mediazione MUS.E, dialogherà con Michele Lanzinger, direttore del Museo delle Scienze di Trento, protagonista nel panorama museale italiano e luogo d’avanguardia in quanto a programmazione. 

Seguirà mercoledì 15, sempre alle 16, James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera a Milano, fra gli innovatori dello scenario museale contemporaneo e fra i primi ad aver potenziato la presenza dei musei on line in questi tempi di chiusura. 

Se i musei dell’Ottocento custodivano opere e oggetti, i musei del 2020 custodiscono persone. Le sale vuote di questi giorni, così come le piazze dei nostri centri storici, mute e silenziose, ci restituiscono una sensazione straniante: l’alta e assoluta bellezza dei nostri musei e delle nostre città non è in sé sufficiente, se non ne condividiamo significati ed emozioni – racconta Valentina Zucchi – I nostri visitatori – piccoli o anziani, cittadini o turisti – danno senso al nostro impegno e ci ricordano il valore della cultura nella vita dell’individuo e della società. Anche in questi giorni, seppure lontani, con la mediazione di schermi, microfoni e tastiere, stringiamoci intorno alla cultura: essa ci spiega perché siamo qui e come andare oltre”.

Il cambio di paradigma che entrerà in gioco, come conseguenza di una società che dovrà introiettare per un certo periodo una maggiore prudenza nei contatti e il permanere di un certo modo di distanziamento sociale, sarà quello di ridurre la dimensione valoriale attribuita ai grandi attrattori di turismo – pensiamo nel nostro caso le capitali culturali assediate da overturismo edalle lunghe code per l’ingresso ai musei  – per riscoprire la dimensione del museo diffuso, del paesaggio culturale, della ricerca di destinazioni ingiustamente considerate minori – afferma Michele Lanzinger – Esperienze autentiche che richiederanno e sosterranno un nuovo apparato di conoscenza e di interpretazione a favore di nuovi pubblici in esplorazione che potrà fornire interessanti occasioni di occupazione. Un nuovo modo di operare ai sensi dello sviluppo locale sostenibile”.

Una delle cose che più ci spaventa in questi giorni è la nostra incapacità di prevedere cosa accadrà, cosa ci riserverà il futuro. Tutte le nostre certezze, i nostri piccoli o grandi progetti, oggi sembrano di colpo sparire risucchiati in una nebbia di dubbi, incertezze, paure. Non è così ! Il disorientamento che oggi oscura l’orizzonte si dimostrerà una ricchezza, una grande possibilità di rigenerazione – dice Matteo Spanò, Presidente MUS.E -. Le mutazioni, genetiche o culturali che siano, arricchiscono sempre non portano mai ad un insignificante appiattimento. Se una infinitesima mutazione di un virus sconosciuto sta apparentemente mettendo in ginocchio le nostre città, una grande “mutazione culturale” potrà salvarle. Nel nostro piccolissimo cosmo di Mus.e questo sta già accadendo. Noi non ci fermiamo! Continuiamo a cercare di dare risposte alle vostre curiosità, alle vostre domande; continuiamo a porci a nostra volta degli interrogativi. Lo facciamo con i mezzi e con le capacità che abbiamo. Lo facciamo perché adesso più che mai ci crediamo”.

Canale Instagram MUS.E > @musefirenze

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