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Davide Enia in “Maggio ‘43”

Dal 30 giugno al 5 luglio a Milano

Davide Enia
Foto di Giuseppe Distefano

Con Maggio ’43 di Davide Enia, la Stagione estiva del Piccolo Teatro di Milano si diffonde da via Rovello ai nove Municipi della città di Milano, grazie alla collaborazione con il Comune di Milano e con Fondazione Cariplo. Dopo le recite al Chiostro Nina Vinchi (30 giugno – 2 luglio), con la prima rappresentazione del martedì, come ormai consuetudine per quasi tutti gli spettacoli, trasmessa in diretta video sul grande schermo di mare culturale urbano, Davide Enia porta le sue storie di guerra a Urbana New Living (3 luglio), alla Bocciofila Circolo Cerizza (4 luglio) e infine a BASE Milano (5 luglio).

Così sarà per tutto il mese di luglio e parte di agosto, coinvolgendo realtà significative e da anni attive per impegno sociale e vivacità culturale della città di Milano: il Chiostro della Certosa di Milano e il Giardino delle Culture, dove Paolo Rossi porta il suo nuovo spettacolo Pane o libertà. Su la testa (10 e 11 luglio, dopo le recite al Chiostro dal 7 al 9 luglio); Casa Jannacci e Biblioteca Cassina Anna, dove Massimo Popolizio, con Pilato, interpreta il secondo capitolo di Il Maestro e Margherita di Bulgakov (17 e 18 luglio, dopo le recite al Chiostro dal 14 al 16 luglio); Casa Chiaravalle, dove Michele Serra apre al pubblico la sua bottega di scrittura con L’amaca di domani unplugged (24 luglio, dopo le recite al Chiostro dal 21 al 23 luglio); per finire con Marco Paolini, in scena dal vivo a mare culturale urbano (28 agosto, dopo le recite al Chiostro dal 25 al 27 agosto).

La programmazione del Chiostro vedrà poi in scena, tra luglio e settembre, la Compagnia marionettistica Carlo Colla & Figli, dal 26 al 28 luglio, La vedova Socrate con Lella Costa, dal 31 luglio (giorno in cui Franca Valeri compirà 100 anni) al 2 agosto, Alichin di Malebolge con Enrico Bonavera, dal 4 al 6 agosto, tre concerti di Enrico Intra dal 18 al 20 agosto, Frankenstein del Teatro dell’Elfo, dal 2 al 4 settembre, per finire, come tradizione, a settembre, con Tramedautore.

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Spazi di Teatro rientra nel palinsesto Aria di Cultura del Comune di Milano.

Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.30.

In caso di maltempo:

gli spettacoli al Chiostro si sposteranno all’interno della sala del Teatro Grassi; gli spettacoli negli altri luoghi della città verranno annullati ad eccezione della recita in programma a BASE Milano, che si svolgerà all’interno.

Prezzi: spettacoli al Chiostro, posto unico € 5; spettacoli nei Municipi, ingresso gratuito.

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Spazi di Teatro: i Municipi

Bocciofila Circolo Cerizza

Via Privata Antonio Meucci 2, Municipio 2

Urbana New Living

Via Rizzoli 47, Municipio 3

Giardino delle Culture

Via Morosini 8, Municipio 4

Casa dell’accoglienza “Enzo Jannacci”

Viale Ortles 69, Municipio 5

Casa Chiaravalle

Via Sant’Arialdo 69, Municipio 5

BASE Milano

Via Bergognone 34, Municipio 6

mare culturale urbano

Via Giuseppe Gabetti 15, Municipio 7

Chiostro Certosa di Milano

Via Garegnano 28, Municipio 8

Biblioteca Cassina Anna

Via Sant’Arnaldo 17, Municipio 9

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Chiostro Nina Vinchi – 30 giugno (in diretta video a mare culturale urbano), 1 e 2 luglio

Municipio 3 / Urbana New Living – 3 luglio

Municipio 2 / Bocciofila Circolo Cerizza – 4 luglio

Municipio 6 / BASE Milano – 5 luglio

Maggio ‘43

di e con Davide Enia, musiche in scena Giulio Barocchieri
produzione Fondazione Sipario Toscana, Accademia Perduta/Romagna Teatri

L’importanza strategica del porto di Palermo durante la Seconda Guerra mondiale fu tragicamente chiara ai suoi abitanti nella primavera del 1943, quando la città subì un numero crescente di bombardamenti da parte degli Alleati, che stavano preparando lo sbarco sulle coste siciliane, il 9 luglio di quell’anno. Esattamente due mesi prima, Palermo aveva subito il primo bombardamento a tappeto avvenuto in Italia: in meno di venti minuti, gli aerei anglo-americani avevano scaricato sulla città 1570 bombe «‘a città di Palermo sventrata e lassàta ‘ntìerra in un bagno di sangue e macerie… non ci sono più le case e nemmeno le strade e non si vede niente che c’è polvere e fumo dappertutto ma comunque quello che vedi nemmanco si riconosce». Il lavoro di Davide Enia trae linfa da una serie di interviste a persone che vissero quei giorni e ne uscirono miracolosamente illese. Partendo dai loro racconti e dai frammenti di memoria, la narrazione drammaturgica scompone, intreccia e rielabora queste testimonianze, per poi incastonarle in un’unica storia, quella di Gioacchino, dodicenne testimone di quell’orrore. Le parole di Enia, accompagnate dalla musica di Giulio Barocchieri, raccontano di «tempi cupi, in cui era necessario ingegnarsi per riuscire a sopravvivere – scrive Davide Enia –. Erano tempi atroci, in cui la morte cadeva inattesa dall’alto o dal basso dei mercati neri, che stritolavano con prezzi schizzati alle stelle. Erano tempi malati e bugiardi, tempi cinici e bari. Assomigliano ad oggi».

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