Questa poesia di Emanuele Martinuzzi – inserita nella sua raccolta “L’oltre quotidiano – liriche d’amore” edita da Carmignani editrice – parla della quintessenza dell’amore, un amore che proviene direttamente dalla natura e che si rifrange nell’interiorità. Tratta quindi di un sentimento sottile che non si rivolge ad un oggetto o soggetto particolare, ma che riluce indefinitamente nelle profondità delle cose, negli abissi del cuore umano e nella melodia delle parole del linguaggio che lo possono trasmettere attraverso l’universalità della poesia.
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Luce
Luce di tutti gli astri,
che sono stati e che saranno,
sulla terra continui
a deporre i tuoi nomi,
affinché li possa
ammirare
tra gli scricchiolii del silenzio
e, nei campi di lavanda
delle nostre palpebre
che inchinandosi sfumano
a incendi di pensiero,
chiamare.