Nel doveroso rispetto di tutte le misure di sicurezza anti Covid, da giovedì 3 settembre, alle 21:00, si accenderanno i riflettori sulla settima edizione del Francavilla è Jazz di Francavilla Fontana. Quest’anno, rispetto alla consueta location Largo San Marco, sarà Piazza Giovanni XXIII la cornice dell’evento di spicco dell’estate francavillese, nonché vero e proprio punto di riferimento per tutti i jazzofili provenienti dalla Puglia. L’idea di ospitare la VII edizione del festival in piazza, con lo sfondo della Basilica Pontificia Minore del Santissimo Rosario, gioiello dell’architettura barocca e importantissimo simbolo storico della città, nasce sia dal profondo legame dei cittadini francavillesi con questo luogo, sia dalla necessità di individuare una location ad hoc per garantire al 100% l’osservanza del protocollo relativo al Coronavirus. Il sipario si aprirà giovedì 3, alle 21:00 (orario d’inizio previsto per tutti i concerti), con Nico Morelli–Arthur Henn–Jeff Ballard Trio, nuova e interessantissima formazione nata da una brillante idea dell’eccellente pianista pugliese ma parigino d’adozione, composta da tre formidabili musicisti: Nico Morelli (pianoforte), Arthur Henn (contrabbasso) e Jeff Ballard (batteria). Punta di diamante del trio, lo strepitoso jazzista statunitense Jeff Ballard, attualmente uno fra i migliori batteristi al mondo, già al fianco di Chick Corea, Pat Metheny, Bobby Hutcherson, Gary Burton, Brad Mehldau, Avishai Cohen, Mike Stern, Kurt Rosenwinkel, Joshua Redman, Mark Turner, Danilo Pérez, solo per citarne alcuni. Il repertorio prevede standard jazz, composizioni originali siglate da Morelli orientate in direzione contemporary jazz e alcuni brani appartenenti alla tradizione folk/mediterranea rigorosamente (ri)arrangiati in chiave jazzistica. La serata seguente sarà la volta di Cinzia Tedesco – Verdi e Puccini in Jazz, elegante quintetto costituito da Cinzia Tedesco (voce), Giovanna Famulari (violoncello), Stefano Sabatini (pianoforte e arrangiamenti), Luca Pirozzi (contrabbasso), Pietro Iodice (batteria). Si tratta di un progetto improntato su una commistione di due dischi (Verdi’s Mood pubblicato nel 2016 e Mister Puccini in Jazz nel 2019) prodotti da Sony Classica (catalogo Jazz), assai apprezzati dalla critica specializzata e da moltissimi appassionati del genere. La sopraffina cantante Cinzia Tedesco, accompagnata dalla talentuosa violoncellista Giovanna Famulari e da una sezione ritmica consolidata e affiatata, dall’indiscutibile valore, presenterà alcuni tra i brani più rappresentativi composti da Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini tratti da entrambe le realizzazioni discografiche, riletti attraverso un mood moderno con i raffinati arrangiamenti di Stefano Sabatini, in pieno solco jazzistico. Il sipario calerà con Giovanni Scasciamacchia Quartet meets Fabrizio Bosso, spumeggiante formazione composta da Daniele Scannapieco (sax), Alfonso Deidda (pianoforte), Paolo Benedettini (contrabbasso) e Giovanni Scasciamacchia (batteria). A questo notevole quartetto formato da musicisti fra i più stimati e attivi della scena jazzistica nazionale, si aggiunge come special guest uno dei trombettisti jazz italiani più blasonati e acclamati degli ultimi vent’anni: Fabrizio Bosso. Il repertorio del gruppo diretto da Giovanni Scasciamacchia, batterista richiestissimo per il suo naturale senso dello swing e per la sua solidità ritmica, comprende brani originali autografati dallo stesso Scasciamacchia tratti dal suo nuovo album Oriente licenziato da Abeat Records (nel 2019), un disco radicato nel mainstream ma impreziosito da sgargianti colorazioni latin jazz, oltre a diversi standard appartenenti alla tradizione jazzistica. Come consuetudine, anche questa edizione del Francavilla è Jazz si contraddistingue per una proposta artistica dall’inestimabile qualità. Questo è dovuto al buongusto, alla competenza e all’oculatezza delle scelte del direttore artistico Alfredo Iaia, alla lungimiranza e alla sensibilità del Comune di Francavilla Fontana e al contributo di capitale importanza da parte degli sponsor privati. Soprattutto quest’anno, segnato dalla drammaticità riguardante il Coronavirus, l’unione ha fatto la forza. Perché grazie a un elogiabile impegno collettivo, Francavilla Fontana e il Francavilla è Jazz hanno dato segno tangibile che arte, cultura e musica non muoiono letteralmente mai.