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La carezza del fuoco

Il 28 agosto, ore 21,in Piazza Innocenzo III, Anagni (FR)

La carezza del fuoco In occasione dell’850° anniversario della morte di Thomas Becket, in prima assoluta per il XXVII Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni (FR), il 28 agosto debutta La Carezza del Fuoco, mise en éspace scritta e diretta da Giacomo Zito con Luigi Pisani, Nicola Sorrenti, Tonino Tosto, Giuseppe Renzo, Emanuele Cecconi, Mauro Ascenzi, Daniele Ponzo.

Thomas Becket muore assassinato nella Cattedrale di Canterbury il 29 dicembre 1170. Papa Alessandro III,  il 21 febbraio 1173 a Segni canonizza solennemente Becket santo e martire della Chiesa. E, giunto ad Anagni nel febbraio del 1174, riconsacra e dedica al santo il pregevole oratorio sotto la cattedrale della città, il quale dopo quasi ottocentocinquanta anni porta ancora il suo nome. Da questo avvenimento, che determina una relazione fortissima tra la città di Anagni e il più famoso arcivescovo di Canterbury, prende vita unindagine che ci ha spinto a tornare indietro nel tempo e a ripercorrere il cammino di un uomo che, unico caso nella Storia, si trovò ad essere insieme lord cancelliere del re dInghilterra e arcivescovo di Canterbury, ovvero diretta emanazione del papa di Roma. Cosa ha determinato in Thomas Becket limprevedibile e tellurica trasformazione che lo ha portato dalla mondanità della corte reale ad essere identificato come il campione della chiesa del suo tempo?

Figlio di un benestante commerciante inglese, Becket, pur preparandosi a una prestigiosa carriera ecclesiastica, accetta di diventare gran cancelliere di Enrico II, che di lui ammira soprattutto la solida preparazione giuridica. Becket, così testimoniano le cronache, è uomo vivace, mondano, ricco e amante del fasto, ardito in guerra, ma allo stesso tempo scrupoloso, affidabile e leale. Il colpo di scena arriva alla morte di Theobald, arcivescovo di Canterbury, quando è il re stesso a favorire la consacrazione del suo fidato cancelliere a primate dInghilterra. Dopo due anni di penitenza, di esercizi spirituali e di vita esemplare corroborata dal lavoro, il brillante dottore in legge si è trasformato nel più integerrimo servitore della Chiesa, e colui che Enrico II riteneva di poter manovrare a suo favore si trasforma nel suo più acerrimo nemico, in ragione della difesa dei diritti ecclesiastici dalle mire economiche e politiche del re plantageneto. Lo scontro tra i due coinvolgerà tutta lEuropa, in particolare la Chiesa di Roma con la Francia di Luigi VII da un lato e limpero del Barbarossa e i vari antipapi che nel frattempo si succedono dallaltro, fino al tragico epilogo.

Nel titolo sta in buona parte la chiave di lettura adottata per decifrare e interpretare ciò che può aver dirottato tutta lenergia e tutta la volontà di Becket da una direzione secolare e materialista a quella diametralmente opposta: uninquietudine insaziabile che ha trovato di che appagarsi proprio e solo in ciò che sembra apparentemente incompatibile con essa, in un fuoco delicato ma insopprimibile che la nutre e nello stesso tempo laccarezza, che la placa e insieme alimenta le energie per sostenere il più pericoloso dei conflitti che quellinquietudine ha causato, lo scontro aperto, ed impari, con il re più potente dEuropa. È più che naturale accostare alla figura di Thomas Becket tanti martiri che si sono dopo di lui succeduti, lucidamente consapevoli del rischio, anzi, della condanna certa a cui esponevano la propria vita, ma accarezzati da una luce interiore, da una misteriosa energia che, a chi non la possiede, rimane incomprensibile, non umana, semplicemente perché più forte della paura, più forte del principio di convenienza individuale. E ogni volta che mi soffermo su questa considerazione, un volto si offre alla mia immaginazione: quello di Paolo Borsellino.

Luigi Pisani interpreta il ruolo di Thomas Becket, scelto per incarnare con naturalezza il seducente e combattivo temperamento dellarcivescovo, mentre il ruolo del re Enrico è affidato a Nicola Sorrenti, che ne tratteggia delicatamente la fragilità e la disperata solitudine. Tonino Tosto dà voce e carattere al papa Alessandro III, oltre che al vecchio Theobald e a Tracy, “l’ideologotra i congiurati; mentre Giuseppe Renzo rende liconico spessore del re di Francia e si nasconde sotto il mantello di Le Breton, anchesso assassino di Becket. Emanuele Cecconi veste i panni dellinospitale e inacidito vescovo Folioth, oltre che del rude Fitz-Urse, e Daniele Ponzo è il sinistro cavaliere Morville ma anche Leonate, lambiguo consigliere del papa. Il racconto è offerto in prima persona da colui che storicamente è stato testimone dellorribile assassinio, lappassionato canonico Edward Grim, il principale biografo di Becket insieme a Giovanni di Salisbury, interpretato da Mauro Ascenzi. Le suggestive immagini e la regia video che sostengono scenograficamente la mise en éspace, insieme ai contributi musicali, sono a cura di Giulio Mignucci, i costumi di Isaura Bruni.

Ingresso gratuito, su prenotazione fino ad esaurimento posti. Info: www.comune.anagni.fr.it tel 0775 727852

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La carezza del fuoco

conLuigi Pisani, Nicola Sorrenti, Tonino Tosto, Giuseppe Renzo, Emanuele Cecconi, Mauro Ascenzi, Daniele Ponzo

costumi a cura di Isaura Bruni

contributi video a cura di Giulio Mignucci

Prima nazionale venerdì 28 agosto 2020, ore 21.00
Piazza Innocenzo III, Anagni (FR). Spettacoli ore 21.00, ingresso gratuito

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