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laVerdi: Luca Buratto in concerto

Il 19 e 20 agosto, ore 20.30, all’Auditorium di Milano

Luca Buratto
Foto di Studio Hanninen

Ludwig Van Beethoven Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra in Do maggiore op. 15

Ludwig Van Beethoven Sinfonia n. 7 in La maggiore op. 92

Luca Buratto, pianoforte

Claus Peter Flor, direttore 

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È un ritorno in grande stile, quello di Luca Buratto all’Auditorium di Milano. Il precoce talento, già Giovane Artista Residente della scorsa stagione dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, era comparso l’ultima volta sul palco di Largo Mahler domenica 2 febbraio, prima del lockdown, per eseguire il Concerto in Sol di Ravel, e mostrando tutta la gamma timbrica di cui è capace, oltre a una profondità di pensiero musicale invidiabile. Mercoledì 19 e giovedì 20 agosto alle 20.30, Buratto eseguirà il Primo Concerto per pianoforte e orchestra in Do maggiore op. 15, composto da Beethoven nel 1798, a 28 anni e pubblicato soltanto nel marzo del 1801 dall’editore viennese Mollo. Dedicato ad una sua giovane allieva, Anna Luisa Barbara von Keglevich, a cui aveva da poco fatto dono anche della Sonata in mi bemolle maggiore per pianoforte, op. 7, il Primo Concerto mostra un linguaggio sostanzialmente ancora mozartiano, ma già si presagisce in nuce l’originalità del linguaggio beethoveniano, che dal classicismo sta “migrando” verso qualcos’altro. L’altra parte del programma è rappresentata invece da un Beethoven pienamente maturo, forse all’apice del suo linguaggio compositivo. La Settima Sinfonia in La maggiore op. 92, una delle più amate dal pubblico e dai musicisti, rappresenta un capolavoro senza tempo, una delle vette inusitate del sinfonismo di tutti i tempi. Richard Wagner la definirà come “un’apoteosi della danza nella sua massima essenza, l’azione del corpo tradotta in suoni ideali”, in cui ogni movimento è una gemma preziosa del repertorio. Si pensi in particolare all’Allegretto, un capolavoro d’invenzione melodica, che sembra una marcia funebre ma una marcia funebre non è.

Dopo Alexander Romanovsky, Alexander Lonquich, Benedetto Lupo e Federico Colli, l’arrivo di Luca Buratto conclude il ciclo dei cinque concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven. Un primo checkpoint della Beethoven Summer, l’iniziativa estiva dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi dal 1° luglio al 30 agosto.

Procede la Beethoven Summer in un Auditorium di Milano “accogliente quasi come un grande salotto”, come afferma la Presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, Ambra Redaelli. Un luogo sempre più a misura di spettatore e di musicista, e di cui la Fondazione prova un particolare orgoglio, essendo riuscita a combinare in un felice connubio le esigenze sonore e musicali dell’orchestra con le esigenze tecniche della totale sicurezza in cui i fruitori devono trovarsi al momento dell’ascolto, e non solo.

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Biglietti: euro 15.00 Balconata e Galleria; 20.00 Platea.

La biglietteria di Largo Mahler è attiva dalle 10.00 alle 19.00.
Nei giorni del concerto la biglietteria proroga l’orario di apertura fino alle ore 20.30.
I biglietti potranno essere acquistati esclusivamente presso la biglietteria dell’Auditorium oppure attraverso prenotazione telefonica e/o via mail T. 02 83389401/402 – info@auditoriumdimilano.org (previo pagamento con bonifico da effettuare entro la giornata nella quale si prenota). In quest’ultimo caso, il biglietto verrà inviato in formato telematico.
Ricordiamo al nostro pubblico che non sarà possibile ritirare il biglietto prenotato in loco prima del concerto.

Mercoledì 19 agosto, ore 20.30

Giovedì 20 Agosto, ore 20.30
Auditorium di Milano 

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Biografie

Luca Buratto pianoforte

Vincitore dell’edizione 2015 dell’Honens International Piano Competition di Calgary, si distingue per le sue interpretazioni “ricche di finezza e di una fortissima immaginazione” (Musical America). Di lui si è parlato come di “un nome da seguire” (The Guardian) e di “un virtuoso fuori del comune” (The Telegraph). Il periodico International Piano ha definito “magistrale” il suo modo di suonare; le apprezzatissime interpretazioni che offre del prolifico compositore britannico Thomas Adès rivelano inoltre la versatilità di “un artista tanto illuminante quanto impavido” (ConcertoNet). Le recenti apparizioni includono recital solistici e concerti con orchestra in sedi prestigiose quali la Wigmore Hall, la Zankel Hall presso la Carnegie Hall, il Gilmore Festival Rising Stars di Kalamazoo, il Berlin Konzerthaus, il Teatro alla Scala di Milano, la Royal Festival Hall, la Roy Thompson Hall e la Victoria Concert Hall di Singapore. Da solista ha collaborato con direttori quali di Hans Graf, Karina Canellakis, Claus Peter Flor, Jader Bignamini, Thomas Søndergård, e con orchestre tra cui la London Philharmonic, la Calgary Philharmonic, la milanese La Verdi, la Toronto Symphony, la Magedburg Philarmonie e la Edmonton Symphony. A proprio agio sia da solista che in recital, ha partecipato a festival e a residencies quali “Progetto Martha Argerich” del Lugano Festival e Verbier Festival in Svizzera, al Busoni Festival in Italia, al Marlboro Music Festival e alla Music Academy of the West degli USA, all’Ottawa Chamber Music Festival e al Banff Centre in Canada. Le sue interpretazioni di Robert Schumann hanno catturato speciali elogi. In una recensione del suo CD: Schumann/Davidsbündlertänze, Humoreske & Blumenstück (Hyperion Records), Alex Baran, del periodico Wholenote Toronto, ha scritto: “Buratto suona con una tale convinzione da esser certo di aver restituito l’autentica voce di Schumann. È una connessione profonda che egli mantiene senza apparente fatica per l’intera durata della registrazione. Se potete, ascoltatelo dal vivo”. Crede nell’importanza della musica quale potente strumento in favore della giustizia sociale. Ha spesso suonato e collaborato in sostegno di organizzazioni non-profit quali il “Progetto DDD Onlus” a Milano, “The Red Pencil” e “Superhero Me” a Singapore, il progetto “BRAHMSaMILANO” e la “Primavera di Baggio”. Ha studiato con Davide Cabassi ed Edda Ponti. Ottenuto nel 2010 il diploma al Conservatorio di Milano, ha quindi ricevuto il titolo di Master dal Conservatorio di Bolzano. È stato Theo Lieven Scholar al Conservatorio della Svizzera Italiana a Lugano, sotto la guida di William Grant Naborè, ottenendo il Master of Advanced Studies. Fra gli altri successi si segnalano, nel 2012, il Terzo Premio e il Premio del pubblico nella International Robert Schumann Competition.

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Claus Peter Flor direttore

Rispettato in tutto il mondo come direttore d’orchestra con una musicalità istintiva e incisiva, Claus Peter Flor mantiene una prestigiosa carriera internazionale, rinomata in particolare per la sua competenza e per l’interpretazione del repertorio austro-germanico, tra cui Bruckner, Mahler, Strauss, Brahms e Schumann. Il Maestro Flor ha anche una grande affinità con le opere di Shostakovich, così come con il repertorio ceco di Dvorak e Suk, avendo registrato molti dei loro lavori durante il suo mandato come direttore principale della Malaysian Philharmonic. Nato a Lipsia nel 1953, il Maestro Flor ha iniziato la sua carriera musicale studiando violino a Weimar e Lipsia, prima di dedicarsi alla direzione d’orchestra con Rolf Reuter e successivamente con Rafael Kubelik e Kurt Sanderling. Nel 1984 è stato nominato General Music Director della Konzerthausorchester di Berlino, attivando allo stesso tempo regolari collaborazioni con le altre principali orchestre tedesche: la Gewandhaus di Lipsia e la Staatskapelle di Dresda. Nel 1988 ha debuttato con la Filarmonica di Berlino, dove è poi tornato in altre due occasioni. Nel corso della sua carriera ha ricoperto incarichi presso un gran numero di importanti orchestre, tra cui la Philharmonia Orchestra di Londra, la Dallas Symphony Orchestra, la Tonhalle Orchester Zürich e la Malaysian Philharmonic Orchestra. Prima di ricoprire la carica di Direttore Musicale della Malaysian Philharmonica dal 2008 al 2014, il Maestro Flor ha ricoperto la carica di Direttore Ospite Principale dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi (2003-08) su invito personale del loro Direttore Musicale Riccardo Chailly, dove è stato successivamente nominato Direttore Musicale dalla stagione 2017/2018, con il compito di sviluppare il lavoro dell’orchestra nel repertorio mitteleuropeo. Nella stagione 2018/2019, il Maestro Flor è nominato Direttore Ospite dell’Het Gelders Orkest. Nelle ultime stagioni, ha diretto con successo di pubblico e di critica concerti con la London Symphony Orchestra (la Sinfonia n. 3 di Bruckner) e l’Orchestra Santa Cecilia di Roma in un programma interamente dedicato a Mozart. Tra i recenti e i prossimi impegni di rilievo la collaborazione con la Het Gelders Orkest così come il ritorno alla South Netherlands Philharmonic, alla Dallas Symphony Orchestra, allo Hyogo Performing Arts Centre Orchestra in Giappone e il debutto con la Philharmonic Orchestra di Sofia. La sua grande esperienza in ambito lirico lo ha portato a instaurare una lunga collaborazione con il Théâtre du Capitôle di Tolosa, dirigendo celebri produzioni di Le Prophète di Meyerbeerbeer, Tiefland di d’Albert e Die Walküre di Wagner. Tra le produzioni passate si ricordano Faust di Gounod, Tristan und Isolde di Wagner, Madama Butterfly di Puccini, Die Zauberflöte di Mozart, Hänsel und Gretel di Humperdinck. Per queste produzioni il Maestro Flor ha collaborato con diversi registi, fra i quali Götz Friedrich, Joachim Herz, Harry Kupfer, Nicolas Joël, Mariame Clément e Walter Suttcliffe. Altri impegni lirici includono una produzione di Siegfried di Wagner, diretto da David McVicar, con l’Opéra National du Rhin a Strasburgo, Le Nozze di Figaro e Die Meistersinger alla Monnaie di Bruxelles, quest’ultimo anche in tournée a Tokyo, Die Zauberflöte di Mozart per la Houston Grand Opera, Euryanthe di Weber per la Netherlands Opera con la Royal Concertgebouw Orchestra, e La Bohème per la Dallas Opera. Ha anche diretto una pletora di altri titoli con la Staatsoper di Berlino, la Deutsche Oper e i teatri lirici di Monaco, Dresda, Amburgo e Colonia. Il Maestro Flor ha una discografia ampia e diversificata, che include una serie di registrazioni di Mendelssohn con la Bamberg Symphony, recentemente ristampata dalla Sony/BMG. Il suo rapporto di lunga data con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi ha anche portato l’orchestra a diventare la prima orchestra italiana a registrare tutte le Sinfonie di Mahler come produzioni concertistiche dal vivo per Idagio. Il Maestro Flor ha registrato anche l’Asrael Symphony di Suk (2009) e le Sinfonie n.7 e 8 di Dvorak (2012) con la Malaysian Philharmonic per l’etichetta BIS.

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