In montagna, se si guarda con attenzione, ci si può imbattere nei “nontiscordardimè”, minuscoli e delicati fiori selvatici di un azzurro così intenso da commuovere. Questo fiorellino – il vero nome è Myosotis – da sempre simbolo del ricordo, dell’amore e della speranza, sboccia sulla cosiddetta “erba dell’amore”, una piantina che cresce in basso, appartata e poco appariscente, in luoghi umidi e ombrosi.
Per questo inizio di ottava stagione – da settembre a dicembre 2020 – AltaLuceTeatro torna all’origine del suo nome, omaggio alla vetta Alta Luce a Gressoney, meraviglioso punto panoramico di oltre tremila metri da cui si possono ammirare le principali vette del Monte Rosa, luogo emotivamente “forte” (ivi sorgeva un bivacco spazzato dal vento negli anni ottanta, dedicato al grande alpinista Remo Passera).
Ecco quindi i nontiscordardimè di AltaLuceTeatro: piccoli spettacoli difficili da scovare, meno evidenti forse dei grandi tulipani, ma non per questo meno sorprendenti e importanti.
La stagione non poteva che aprirsi il 25 e il 26 Settembre alle ore 21 con E Bastava un’inutile carezza a capovolgere il mondo, con una delle più straordinarie attrici italiane, Arianna Scommegna, accompagnata dall’intensa fisarmonica di Giulia Bertasi. Lo spettacolo – già previsto nella scorsa fine stagione, poi saltato per l’emergenza sanitaria e ora rimesso in apertura di cartellone – è il racconto anarchico e poetico di Piero Ciampi, personaggio d’eccezione negli anni settanta che reinventerà la nostra musica d’autore. Un recital attraverso le sue parole, le sue canzoni, il vino, le fughe e gli amori per raccontare il mondo delle persone deboli, degli emarginati, vite disgraziate, minate dal dolore e dall’ingiustizia.
Si continua il 23 e 24 Ottobre alle ore 21 con L’ingiustizia, ispirato al racconto “Emma Zunz” di Jorge Luis Borges, regia e drammaturgia di Luca Spadaro con Elizabeth Annable (produzione AltaLuceTeatro/Teatro d’Emergenza), storia di una ragazza oppressa da un’insostenibile ingiustizia che decide di vendicarsi immaginando un piano perfetto e atroce.
Il 7 e 8 novembre il palcoscenico sarà tutto per Federica Bognetti con un lavoro dal titolo Il mio nome è Cassandra, coreografie Lara Guidetti, spinoff dallo spettacolo del 2012 “In carne e wireless” che mette in scena l’ultimo vaticinio di Cassandra, un’attrice che in un futuro ipotetico è costretta dallo Stato ad autospegnersi.
Il 14 novembre si terrà una specialissima serata di Improvvis’Azione, ideata da Francesca Brancaccio e Vincenzo Romano, a partire dai personaggi di Shakespeare con Elizabeth Annable e gli allevi della scuola di AltaLuceTeatro.
Ultimo spettacolo di questa prima parte di stagione sarà Variazioni Enigmatiche (27 e 28 novembre) di Eric Emmanuel Schmitt, altra produzione di AltaLuceTeatro con in scena Gerardo Marinelli e Vincenzo Romano. Uno spettacolo dal fascino straziante e ossessivo, che incuriosisce, provoca, fa riflettere, commuove e alla fine lascia senza fiato.
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Alta Luce Teatro
Alzaia Naviglio Grande 192 – 20144 Milano
Info e prenotazioni: 348.7076093 – alt@altaluceteatro.com
Prezzi: 15 euro con tessera associativa (costo 2 euro. Valida per la stagione 2020/21)
Orario spettacoli: ore 21.