Dichiarazioni
“Con questo Festival – spiega Rossella Tarantino, Direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019 – vogliamo ripartire con gli eventi dal vivo, per colmare un vuoto prodotto dall’annullamento di tante produzioni culturali proprio in un anno così importante per il rilancio delle attività e del fermento culturale che, tutti insieme, siamo riusciti a generare negli anni precedenti. E lo facciamo interrogandoci proprio sui quesiti posti dalla pandemia, in termini di relazioni sociali. Infine, puntiamo a consolidare le principali legacy di Matera 2019, ovvero la co-creazione, abbattendo le barriere tra artisti, designers, professionisti e pubblici, e la relazione fra aree urbane e aree interne e marginali, rafforzando sempre più, anche grazie alla collaborazione con APT, il legame fra cultura e turismo, per consentire a cittadini permanenti e temporanei di “abitare la cultura””.
“Appena giunte a Matera, una delle prime parole che abbiamo sentito come scolpite nella roccia è stata: ‘il vicinato’, termine che caratterizza la conformazione di questa città unica al mondo e la sua socialità originaria – affermano Bottiroli e Ventrucci –. Abbiamo lavorato sulla questione della vicinanza come un tema che riguarda tanto il rapporto tra i corpi umani, e quindi le relazioni di comunità e la dimensione transindividuale, quanto lo spazio pubblico e la città come luogo in cui desideri e bisogni richiamano la dimensione dei molti, e, non meno importante, la connessione imprescindibile tra l’umano e il non umano, e quindi la necessità profonda di guardarci, oggi, in relazione a paesaggi ed elementi naturali. Nella composizione del programma ci siamo inoltre concentrate su artisti e pratiche che sappiano includere il pubblico nella costruzione dell’opera e non solo nella sua fruizione, con grande consapevolezza delle insidie nascoste in ogni proposta di partecipazione e pure della potenzialità iniziatica di una immersione nel processo artistico, e con una attenzione all’infanzia, anche in termini di sguardo originario e reinvenzione di linguaggio attraverso le potenzialità del gioco”.
“Le attività culturali sono una delle principali occasioni di viaggio e per questo risultano fondamentali per lo sviluppo turistico dei territori – sottolinea il Direttore di APT Basilicata, Antonio Nicoletti -. Il Festival So Far So Close con il suo programma diffuso fra Matera e diversi comuni lucani, consente alla nostra regione di tornare sulla scena del turismo culturale, forte anche degli importanti numeri in termini di presenze rilevati nella stagione estiva, che ci fanno ben sperare anche per l’autunno”.
“Nonostante le grandi difficoltà che il settore turistico ha affrontato a causa della pandemia – evidenzia l’Assessore al Turismo del Comune di Matera, Marianna Dimona -, siamo felici che la città sia riuscita comunque ad attrarre turisti. Con il Festival So Far So Close, Matera riparte con il suo cartellone di eventi aperti al pubblico, e lo fa da un luogo emblematico, la Cava del Sole, uno dei pochi al Sud a poter ospitare all’aperto fino a 1000 persone. Un fiore all’occhiello ma anche un modello da continuare a valorizzare”.
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Programma artistico
Il programma attraversa mondi artistici dal segno diverso, emersi dalla dimensione carsica del flusso che le curatrici hanno individuato nel comporre il percorso, e accomunati dalla medesima sete di ricerca della bellezza.
Emma Dante ha creato con I messaggeri – insieme con la partecipazione dei musicisti siciliani Fratelli Mancuso –uno spettacolo-concerto evocativo per sublimare il dolore che la pandemia ha portato con sé e si affida alla tragedia greca come forma che, con il processo della catarsi, purifica la comunità che ha attraversato in modo corale un mistero dell’esistenza. È questo il lavoro – fresco di debutto al festival di Spoleto – che si è voluto per inaugurare sabato 12 settembre alle 21.00 la programmazione convocando la città nello spazio suggestivo e ampio di Cava del Sole.
Il secondo appuntamento del Festival muove verso le aree interne del territorio lucano con la presentazione di un lavoro estremamente poetico nelle piazze di Venosa (venerdì 18 settembre alle 21.00) e Montescaglioso (domenica 20 settembre alle 21.00). Si tratta del solo di danza più emblematico del percorso di Virgilio Sieni – coreografo e danzatore d’eccellenza, artista pluripremiato nella scena internazionale – dal titolo Solo Goldberg Variations. Manifesto dell’arte coreografica dell’artista, apice delle sue ricerche sul corpo e sui linguaggi della danza e dell’arte figurativa, questo assolo è proteso a oltrepassare gli approdi formali e le codificazioni per lasciar emergere una visione profonda. Nella metrica e nell’architettura immateriale delle Variazioni Goldberg di Bach, suonate dal vivo al pianoforte, la danza di Sieni fa affiorare memorie pittoriche, accennando a un articolato fluire di figure prostrate, tratte dall’arte italiana dal ‘300 al ‘600, mai citate direttamente, piuttosto affettuosamente evocate in un atto intimo che chiede condivisione.
Accanto alla presenza di questo spettacolo, Sieni, con la sua compagnia, ha disegnato appositamente per Matera due diversi percorsi di coinvolgimento, Dolce Lotta – focalizzato sul rapporto emotivo e tattile con gli oggetti – e La tattilità delle chiome – teso all’ascolto della natura – rivolti rispettivamente alle cittadine e ai cittadini firmatari del Manifesto dei cittadini per Matera 2020 nel quartiere La Martella (dal 19 al 26 settembre, con presentazione pubblica sabato 26 alle 18.00), e alla comunità del quartiere di Agna, nei pressi di Casino Padula (dal 19 al 24 settembre, con presentazione pubblica il 24 alle 18.00).
Ha carattere esclusivo l‘allestimento site-specific di uno dei più importanti lavori di teatro infantile di Chiara Guidi La terra dei lombrichi, un’esperienza itinerante, ambientata a Masseria Radogna, che coinvolge i bambini nello sviluppo emotivo dell’agire scenico. Fondatrice di una delle più note compagnie al mondo di teatro contemporaneo, Societas (già Socìetas Raffaello Sanzio) impegnata da decenni nella ricerca di un teatro che reinventa il linguaggio anche attraverso lo sguardo infantile, Chiara Guidi ha riscritto per Matera la drammaturgia “errante” di un viaggio a lieto fine che – ispirato ad Alcesti di Euripide – si avventura oltre la soglia, nel mondo in cui i lombrichi, rimestando incessantemente la terra, portano in superficie ciò che è sepolto. Il progetto prevede il coinvolgimento di attori ed educatori reclutati sul posto attraverso un laboratorio intitolato Il lavoro dell’attore davanti agli occhi di un bambino, e si svolge dal 29 settembre al 4 ottobre, con presentazione pubblica venerdì 2 (alle 11.00 e alle 17.00) e sabato 3 e domenica 4 (alle 11.00 e alle 17.00, posti limitati).
La coreografa Annamaria Ajmone presenta il solo Trigger in due diversi siti curati da Arte Pollino nel Parco del Pollino, dove la natura incontra l’arte. Trigger è una partitura coreografica che si pone in relazione con i luoghi che abita, e ripensa la disposizione scenica in relazione a paesaggi o architetture. Per questo si è pensato a completare la visione con degli itinerari di cammino e visita dei luoghi in cui lo spettacolo si innesterà: venerdì 2 ottobre alle 18.00 all’Earth Cinema di Anish Kapoor con camminata nella Valle del Sinni a partire dalle 15.30; e venerdì 3 ottobre alla giostra RB Ride di Carsten Höller con camminata nella Valle del Frido a partire dalle 15.00 (per entrambe le giornate i posti sono limitati). Il programma delle giornate realizzate con Arte Pollino si completa la mattina di domenica 4 ottobre con la presentazione (a Latronico presso MULA+ Museo e Biblioteca di Latronico alle 9.45) degli esiti del progetto Ka Art. Per una cartografia corale della Basilicata, realizzato per Matera 2019, seguita a sua volta dalla camminata nella Valle del Sinni con visita guidata a Earth Cinema.
In Cinema Imaginaire, il duo Deflorian/Tagliarini – che si è affermato in questi anni per un teatro che scardina la percezione della realtà attraverso un delicato quanto incisivo straniamento – riprende il lavoro dell’artista olandese Lotte van den Berg invitando piccoli gruppi di spettatori a osservare la vita della città come se fosse un film e scrivendo su questa carrellata personale la propria sceneggiatura. Esercitando lo sguardo su ciò che già si conosce, questa esperienza – che si muoverà intorno a Piazza San Francesco e Piazza Vittorio Veneto con base alla Sala di Palazzo Santa Lucia – ritrova la capacità di proiettarvi nuove narrazioni e visioni, come un percorso a ritroso all’origine del cinema (da martedì 6 a giovedì 15 ottobre, ore 18.00 – sabato 10 doppia replica ore 11.00 e 18.00 – riposo lunedì 12).
Innestato nel cinema anche lo spettacolo di Motus, compagnia di punta nella scena contemporanea internazionale, diretta da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. In Chroma Keys – allestito al Parcheggio di via Saragat, che diventa un luogo nuovo per le visioni artistiche della città – la protagonista iconica dei lavori del gruppo, Silvia Calderoni, gioca con lo schermo grazie a un dispositivo che permette all’azione dal vivo di perforare l’immagine cinematografica, incastonandovi elementi inaspettati. Così, scene peculiari della storia del cinema vengono pervase dall’irruenza performativa, smascherando e rigenerando certi trucchi della visionarietà con gusto surreale ed esito spiazzante (repliche giovedì 15 e venerdì 16 ottobre alle 21.00).
Nello stesso spazio si colloca anche l’irruzione festosa di MK, compagnia diretta da Michele Di Stefano, con Bermudas Forever, lavoro coreografico corale e scatenante, basato su musiche di forte impatto e su un sistema gestuale che produce un moto perpetuo. Pensato come “una condizione per esistere accanto agli altri e costruire un mondo ritmicamente condiviso” questo spettacolo è stato inserito in programma con la precisa intenzione di rappresentare un bagno di energia vitale giungendo anche, nel finale, a coinvolgere in forma libera e protetta gli spettatori nel suo turbine di energia (sabato 24 ottobre alle 21.00).
Prosegue il suo lavoro di arte pubblica a stretto contatto con le comunità delle aree interne Luigi Coppola, già autore di percorsi realizzati nel 2019. A San Mauro Forte realizzerà (domenica 27 settembre a partire dalle 10.30) il progetto dal titolo Il paese dell’abbondanza (visioni per una festa delle agriculture e delle transumanze) originato dal desiderio di lavorare su alcuni segni e gesti della comunicazione uomo/animale creando un’installazione ispirata al passaggio della transumanza nel borgo. L’iniziativa si completa con l’incontro Praticare la restanza (alle 15.00) sui temi dello spopolamento delle zone rurali. A Cirigliano (domenica 25 ottobre sempre dalle 10.30) si svolgerà La parata delle stagioni che verranno (seconda edizione) ispirata alla tradizione del carnevale agricolo e dedicata alla riapertura degli antichi tratturi abbandonati.