“Di tutte le creature che hanno anima e cervello, noi donne siamo le più infelici; per prima cosa dobbiamo, a peso d’oro, comprarci un marito, che diventa padrone del nostro corpo – e questo è il male peggiore… Quando si stanca di stare a casa, l’uomo può andarsene fuori e vincere la noia… noi donne invece dobbiamo restare sempre con la stessa persona”.
Tutti conosciamo Medea come la donna passionaria e invincibile, da sempre il suo personaggio fa discutere perché esprime i lati più bui, sommersi e nascosti della nostra personalità; un personaggio controverso, che non smetterà mai di affascinarci e nello stesso tempo di ripugnarci.
“Io sono Medea”, in scena al Teatro di Documenti sabato 17 ottobre alle ore 20.45 e domenica 18 ottobre (ore 18.00 e 20.45) mette in risalto un lato del tutto nuovo di Medea, il grido di una Donna che invoca Giustizia contro il Potere. Il grido di una Donna che racconta la sua verità. E che ritorna fra noi mortali finché non sarà ascoltata.
La regia è asciutta e scarna come asciutto è il testo di Roberta Gasparetti, “Io sono medea” è un viaggio nei sentimenti di un personaggio combattuto amplificati dall’utilizzo della musica di Ludovico Einaudi e dai video realizzati per dare un volto al Coro e ai personaggi della Storia.