Con Three performances l’artista, danzatore e coreografo Alessandro Sciarroni, Leone d’Oro alla Carriera della Biennale Danza di Venezia 2019, presenta il suo primo progetto museale in occasione dell’inaugurazione di MAXXI L’Aquila, la nuova sede del Museo nazionale delle arti del XXI secolo, che dal 6 novembre trova casa negli spazi di Palazzo Ardinghelli.
Venerdì 6 e sabato 7 novembre 2020, Sciarroni userà gli spazi museali per ambientare tre performance in cui 11 interpreti metteranno in scena tre lavori realizzati dall’artista tra il 2012 e il 2020: Don’t be frightened of turning the page, UNTITLED_I will be there when you die e Folk – s, will you still love me tomorrow?
Three performances compone un vero e proprio excursus nella ricerca di Sciarroni, di cui le tre opere scelte restituiscono l’evoluzione degli ultimi otto anni.
Artista apprezzato a livello internazionale – le cui opere sono state presentate al Centre Pompidou di Parigi, al Walker Art Center di Minneapolis, a Punta della Dogana-Palazzo Grassi a Venezia, alla GAMeC di Bergamo e alla Triennale di Milano – Sciarroni a partire dal 2012 conferisce alla sua ricerca una connotazione radicale, che lo porta a creare spettacoli di lunga durata, dal forte impatto visivo ed emozionale, nati da rigorosi progetti concettuali e dalla commistione tra i linguaggi della danza e delle performing arts.
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LE TRE PERFORMANCE
Don’t be frightened of turning the page è un lavoro che nasce dall’osservazione dei fenomeni migratori di alcuni animali che al termine della vita tornano a riprodursi e a morire nel luogo dove sono nati; questo fenomeno porta l’artista a lavorare sul concetto di turning, nella doppia accezione del termine inglese di “ruotare intorno al proprio asse” ed “evolvere, cambiare”.
Il progetto turning si articola in diverse “versioni”, ognuna con interpreti differenti che agiscono secondo la loro sensibilità. Tutto, dai materiali alle partiture fisiche, è soggetto a mutamento. In Three performances al MAXXI L’Aquila, viene presentata la versione interpretata dallo stesso Sciarroni come solista.
UNTITLED_I will be there when you die e Folk – s, will you still love tomorrow?
Questi due spettacoli, insieme ad Aurora, fanno parte della trilogia Will You Still Love Me Tomorrow? per la quale l’artista conia la definizione di “pratica performativa”, ossia una serie di attività̀ aliene all’ambito teatrale e praticate in spazi performativi da comunità̀ di artisti e professionisti di diverse provenienze. Decontestualizzate e trattate come ready-made, queste pratiche rivelano la natura degli uomini e delle donne che le compiono e il loro senso profondo.
In Folk-s Sciarroni conduce un gruppo di attori e danzatori a studiare assieme a una compagnia di danza popolare i difficili passi dello Schuhplattler, l’antica danza dei “battitori di scarpe”, ballo tipico bavarese e tirolese che consiste nel battere le mani sulle proprie gambe e calzature.
Nella ripetizione decontestualizzata geograficamente e culturalmente, la materia folk trova la sua più̀ chiara rivelazione: sembra fondersi con la condizione contemporanea, in continua lotta per la sopravvivenza. Untitled – secondo capitolo della trilogia – vede l’artista entrare in contatto con la pratica del maneggiare oggetti con destrezza e abilità: 4 giocolieri professionisti sono protagonisti di questo spettacolo, che considera la giocoleria come un’elegante e commovente forma di meditazione, una metafora della fragilità̀ umana.
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Alessandro Sciarroni è un artista italiano attivo nell’ambito delle performing arts con una formazione nel campo delle arti visive e della ricerca teatrale.
Le sue creazioni sono state presentate in Europa, in Nord e Sud America, Medioriente e Asia. Tra le principali manifestazioni ha preso parte alla Biennale de la Danse di Lione, Kunstenfestivaldesarts di Brussels, Impulstanz Festival a Vienna, Festival d’Automne e Festival Séquence Danse del 104 a Parigi, Centrale Fies, Abu Dhabi Art Fair, Juli Dans Festival ad Amsterdam, Crossing the Line di New York, Hong Kong Art Festival, il Festival TBA di Portland, Festival Panorama Rio de Janeiro, la Biennale di Venezia (che gli dedica una monografica nel 2017) e presentato il suo lavoro presso il Centre Pompidou di Parigi, il Walker Art Center di Minneapolis, Punta della Dogana-Palazzo Grassi a Venezia, il Museo MAXXI di Roma, la GAMeC di Bergamo e la Triennale di Milano.
Ha ricevuto numerosi riconoscimenti italiani e internazionali tra cui: 2019 – Leone d’Oro alla carriera per la Danza; 2017 – Premio Europa Realtà Teatrali; Hystrio Award; Premio Coreografo Elettronico; 2013 – Premio Rete Critica; Marte Award; 2012 & 2013 – Premio del miglior spettacolo – Puf Festival de Pola (Croatia); 2012 – Miglior artista emergente – Danza&Danza Magazine; 2008 – Premio Nuove Sensibilità