Sempre entro la cornice della cura si colloca l’ultimo dei tre video proposti dal Teatro Officina al proprio pubblico e a tutti gli interessati in questo momento di nuovo lock-down.
Domenica 22 novembre ore 17:30
“Uomo Mortale” del dott. Giuseppe Naretto, rianimatore e ora responsabile delle cure palliative dell’ASL città di Torino, in prima linea nella lotta contro il Coronavirus.
Con Massimo de Vita e Daniela Airoldi Bianchi
Il testo riflette con una profondità inaudita sul senso del vivere e del morire.
Una figlia medico si trova di fronte alla diagnosi infausta del padre: un tumore che non lascia scampo. Come rispondere alle domande sempre più ficcanti e precise del padre che vuole sapere che male ha e se mai guarirà? Un dialogo serrato che, superando le prime comprensibili e umane reticenze, riesce a scandagliare in profondità il senso del vivere e del morire, arrestandosi con rigore e sobrietà su quella soglia che noi umani non possiamo oltrepassare, perché – semplicemente – non abbiamo esperienza del morire, non siamo mai morti. “Non ci si può avvicinare alla morte, o preparare alla morte, perché finché si è vivi, la morte in fondo non esiste. Finché si è vivi.”
In apertura del video la presentazione dell’attrice ANTONELLA FERRARI, prima interprete di questo testo teatrale insieme allo scomparso Enzo Ferrari. Antonella Ferrari, colpita dalla sclerosi multipla, è testimonial per l’AISM.
Quello della cura è un tema che il Teatro Officina coltiva da 15 anni soprattutto attraverso la pratica della Medicina narrativa, che abbiamo potuto realizzare in molti contesti ospedalieri e universitari. Esperienza cominciata nel 2004 su sollecitazione del prof. Umberto Veronesi dello IEO, che sosteneva profondamente l’idea di una medicina che ponesse al centro la persona nella sua interezza.
Gli appuntamenti vengono caricati sul nostro canale YouTube a cadenza settimanale, e precisamente la domenica pomeriggio alle ore 17,30. Le première verranno pubblicizzate sui nostri social Facebook e Instagram ai quali si rimanda per il link diretto.
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GIUSEPPE NARETTO
Giuseppe Naretto, torinese, è medico e dopo aver lavorato in un reparto di rianimazione, in quest’ultimo periodo snodo nevralgico nella lotta contro il Covid, da circa un anno è passato ad occuparsi di cure palliative divenendo un mese fa responsabile delle cure palliative dell’ASL città di Torino. In quest’ultimo periodo della sua carriera da medico è stato coinvolto nell’apertura di un ospedale Covid.
Dal 2006 si occupa in modo particolare di etica e comunicazione nei processi di cura, sia all’interno della propria struttura ospedaliera, sia in collaborazione con enti istituzionali come il GiViTI (gruppo collaborativo di terapie intensive italiane che promuove progetti di ricerca indipendenti) e il Centro Nazionale Trapianti.
Per il Coordinamento Regionale dei Prelievi e delle Donazioni di Organi e Tessuti del Piemonte ha scritto il testo teatrale “Due di Cuori”, e la favola per bambini “Le avventure della famiglia Organelli” (Sestante Edizioni). Sempre con Sestante Edizioni pubblica nel 2009 e nel 2010 i due romanzi: “Notti di guardia” e “I confini del giorno”. Nel 2012 Ponte alle Grazie decide di ripubblicare “Notti di guardia” in una edizione ampliata e rivista che introduce il personaggio di una originale serie investigativa: il dottor Massimo Dighera. Di prossima uscita, sempre per Ponte alle Grazie, una nuova avventura del medico investigatore, dal titolo: “L’orizzonte capovolto”.
E’ uno dei tre operatori sanitari autori del blog nottidiguardia.it
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