Sarà un gigante del podio il protagonista del prossimo concerto in live streaming della Stagione Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in programma venerdì 11 dicembre alle ore 20.30 (diretta streaming su app.idagio.com/live): Sir John Eliot Gardiner. Il direttore inglese, noto ai più come direttore di musica barocca, torna alla guida dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia dirigendo il Concerto per pianoforte e orchestra K 453 di Mozart, che vedrà come solista il pianista polacco Piotr Anderszewski, classe 1969. Senza dubbio una delle più interessanti figure della musica concertistica a livello mondiale, Anderszewski torna a Santa Cecilia dopo nove anni di assenza per cimentarsi in uno dei suoi cavalli di battaglia che ha inciso per Erato. Oltre alla carriera da pianista e direttore d’orchestra, si è avvicinato al mondo del cinema ed è stato protagonista di due documentari del regista Bruno Monsaingeon, mentre nel 2016 ha prodotto Je m’appelle Varsovie, un film in omaggio alla sua città natale.
Gardiner, che dosa da sempre le sue presenze in Italia, fa ritorno a Santa Cecilia dopo il successo ottenuto con i due concerti del 2019, in una Sala Santa Cecilia gremita. Nel primo, ha diretto quella che lui stesso ha definito “l’opera più sexy di Haendel”: Semele, sul podio dei due ensemble da lui fondati, il Monteverdi Choir e gli English Baroque Soloists. Nel secondo, sul podio dell’orchestra ceciliana, ha diretto un programma con musiche Berlioz e Dvořák.
Il concerto di Mozart sarà preceduto dall’Ouverture della Gazza ladra di Gioachino Rossini e seguito dalla Sinfonia n. 4 ‘Italiana’ di Mendelssohn-Bartholdy, autore che Gardiner ha approfondito con numerose incisioni di successo. La sinfonia fu scritta seguendo la suggestione del viaggio in Italia che Mendelssohn intraprese nel 1831 e ripercorre le emozioni provate dal compositore in un diario sonoro animato da esuberante voglia di vivere.
Sir John Eliot Gardiner è considerato uno dei più attivi e innovative musicisti, costantemente in linea con interpretazioni illuminate e leader della vita musicale contemporanea. Il suo lavoro come fondatore e direttore artistico del Monteverdi Choir (MC), English Baroque Soloists (EBS) e dell’Orchestre Révolutionnaire et Romantique (ORR), lo ha identificato come una delle figure chiave sia del revival della musica antica sia come pioniere delle esecuzioni storicamente informate. Come direttore ospite delle più importanti orchestre, come la London Symphony Orchestra, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks, Royal Concertgebouw Orchestra e Gewandhausorchester Leipzig, Gardiner ha diretto il repertorio dal XVII al XX secolo. Ha vinto il Concertgebouw Prize nel 2016. La vastità del repertorio di Gardiner è testimoniata dai numerosi riconoscimenti ricevuti dalle incisioni con ensembles e orchestre da lui dirette tra le quali i Vienna Philharmonic con le più importanti etichette (come Decca, Philips, Erato 30 incisioni per Deutsche Grammophon), che spaziano da Mozart, Schumann, Berlioz, Elgar a Kurt Weill, in aggiunta a composizioni dei compositori rinascimentali e barocchi. I suoi numerosi riconoscimenti discografici includono due GRAMMY awards, ha ricevuto più Gramophone Awards di altri artisti viventi. Gardiner ha diretto anche numerose produzioni operistiche, alla Royal Opera House, Covent Garden, Vienna State Opera, Teatro alla Scala. Dal 1983 al 1988 è stato Direttore artistico dell’Opéra de Lyon, dove ha fondato una nuova orchestra. Nel 2017 Gardiner ha celebrato il 450° anniversario della nascita di Monteverdi dirigendo le sue tre opere in Europa e negli USA, un progetto che gli è valso RPS Music Award in the Opera and Music Theatre. Nel 2018 Gardiner ha ripreso un tour europeo con le Cantate di J.S. Bach prima di acclamate esecuzioni del Requiem di Verdi con Monteverdi Choir. Un altro importante progetto è stato quello di riprendere concerti sull’opera di Berlioz (Aroldo in Italia, Lèlio, Sinfonia Fantastica) in Europa e USA. Nel 2019 Gardiner ha diretto una nuova produzione di Semele di Haendel e del Benvenuto Cellini di Berlioz con i queli ha avuto il suo debutto in Colombia, Russia, Brasile, Uruguay, Argentina e Cile. Nel 2013 ha avuto molto successo il volume Music in the Castle of Heaven: A Portrait of Johann Sebastian Bach (trad. italiana di Luca Lamberti La musica nel castello del cielo. Un ritratto di J.S. Bach, Einaudi 2015).
Considerato uno dei migliori musicisti della sua generazione, Anderszewski è ospite regolare delle sale da concerto quali Wiener Konzerthaus, Wigmore Hall, Carnegie Hall, Théâtre des Champs-Élysées e Concertgebouw di Amsterdam. Ha collaborato con i Philharmoniker di Berlino, con le orchestre London Symphony e Philharmonia e la NHK Symphony Orchestra. Ha inoltre suonato e diretto in concerti con la Scottish Chamber Orchestra, la Chamber Orchestra of Europe e la Camerata Salzburg. Nella stagione 2019-20 suonerà con la Czech Philharmonic Orchestra, la City of Birmingham Symphony Orchestra, l’Orchestre de Paris, la Deutsches Symphonie-Orchester di Berlino, la Tonhalle-Orchester di Zurigo e la Chicago Symphony Orchestra. Terrà inoltre recital a Colonia, Amburgo, Francoforte, Roma, Mosca, Firenze e Torino. È artista esclusivo della Warner Classics/Erato dal 2000. Con l’etichetta ha registrato le Variazioni Diabelli di Beethoven, le Partite n.1, 3 e 6di Bach nominate ai Grammy e un cd di lavori per pianoforte di Szymanowski, grazie al quale ha ricevuto il Gramophone award nel 2006. La sua registrazione dedicata alle opere di Robert Schumann ha ricevuto il premio Recording of the Year del BBC Music Magazine nel 2012. L’album delle Suites Inglesin. 1, 3 e 5 di Bach, pubblicato nel novembre 2014, ha vinto il Gramophone award nel 2015. Nel 2018 ha pubblicato un album dedicato a due tardivi concerti di Mozart con la Chamber Orchestra of Europe. Riconosciuto per l’intensità e l’originalità delle sue interpretazioni, Piotr Anderszewski ha ricevuto il premio Gilmore, il premio Szymanowski e il premio della Royal Philharmonic Society. È stato anche protagonista di numerosi documentari del regista Bruno Monsaingeon, Piotr Anderszewski interpreta le Variazioni Diabelli(2001), in cui esplora il particolare rapporto di Anderszewski con l’opera iconica di Beethoven. Unquiet Traveller(2008), un insolito ritratto d’artista che cattura le riflessioni di Anderszewski sulla musica, la performance e le sue radici polacco-ungheresi. Nel 2016 Anderszewski è passato dall’altro lato della macchina da presa per esplorare il suo rapporto con la nativa Varsavia, producendo il film Je m’appelle Varsovie.
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Venerdì 11 dicembre, Sala Santa Cecilia ore 20.30
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
John Eliot Gardiner direttore
Piotr Anderszewski pianoforte
Rossini La gazza ladra, Sinfonia
W.A. Mozart Concerto per pianoforte n.17 K453
Mendelsshon Sinfonia n.4 “Italiana”