Mentre il periodo delle feste si avvicina in un clima sospeso, la musica di Verdi con una delle sue più celebri opere torna a far vibrare le assi del palcoscenico per regalare al pubblico da casa l’emozione che solo un grande classico sa dare: il Rigoletto, nell’interpretazione musicale del maestro Giampaolo Bisanti che dirige l’Orchestra di Padova e del Veneto e il Coro Lirico Veneto per la regia di Giuseppe Emiliani, che avrebbe dovuto debuttare nei Teatri Verdi di Padova e Mario Del Monaco di Treviso, domenica 20 dicembre alle ore 17.00 avrà la sua prima in streaming gratuitamente sul canale YouTube e sulla piattaforma digitale Backstage del Teatro Stabile del Veneto e per la prima volta su Ansa.it nell’ambito del progetto “Ansa per la cultura”, nato in sostegno dei teatri e delle istituzioni culturali.
L’allestimento, presentato in forma semiscenica nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza per la prevenzione dei contagi con la scenografia virtuale di Federico Cautero, è una co-produzione realizzata dal Comune di Padova e dal Comune di Treviso in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto per le stagioni liriche del Teatro Verdi e del Teatro Mario Del Monaco.
Nel ruolo del buffone della corte di Mantova Enkhbat Amartüvshin, un talento dalla Mongolia. Sul palcoscenico il cast composto da: Iván Magrì (Duca di Mantova), Enkeleda Kamani (Gilda), Antonio Di Matteo (Sparafucile), Maria Barakova (Maddalena), Gabriele Sagona (Conte di Monterone), Gabriele Nani (Marullo), Antonio Feltracco (Matteo Borsa) e Carlo di Cristoforo (Conte di Ceprano). Alice Marini, interpreterà il ruolo di Giovanna, a fianco di Monica Biasi (Contessa di Ceprano) e Silvia Celadin (Paggio).
Rigoletto è l’opera che meglio di altre rappresenta il tradimento, la vendetta, l’amore filiale e il sentire appassionato, offrendoci un meraviglioso ventaglio di ricchezza melodica e potenza drammatica. Su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal dramma Le roi s’amuse di Victor Hugo, venne rappresentato per la prima volta al Tetro La Fenice di Venezia l’11 marzo 1851.
Ambientata a Mantova e nei suoi dintorni, nel secolo XVI, l’opera inizia con una festa al palazzo ducale, si svolge nel giro di pochi giorni, e finisce, come ogni dramma lirico che si rispetti, con una morte. Rigoletto, deforme e pungente buffone di corte, che si burla con cattiveria di tutti e trama, all’occasione, scherzi e vendette crudeli, ha una figlia segreta, che è la luce dei suoi occhi, avuta dalla donna amata ormai morta. Duro e crudele con tutti, con la figlia Gilda, Rigoletto è un padre premuroso e si preoccupa di tenerla lontana dal mondo corrotto della corte. Tuttavia, per uno scherzo del destino la ragazza diventata oggetto dell’attenzione del suo giovane padrone, il Duca di Mantova, libertino impenitente.
Le reazioni alle malefatte del buffone, da parte dei cortigiani, daranno il via ad una serie di delitti: Gilda, la figlia di Rigoletto sarà rapita e violata dal Duca; Rigoletto per vendicare l’offesa pagherà Sparafucile, un bandito, perché uccida il Duca, ma a morire, per mano di Sparafucile sarà proprio l’amata figlia.
Rigoletto è la prima opera della cosiddetta “Trilogia popolare” (Rigoletto, Il Trovatore, La Traviata) che suggellò la fama di Verdi. Un’opera rivoluzionaria, con la quale il grande compositore impresse un’accelerazione alla riforma dell’opera romantica italiana, soprattutto sulla costruzione drammaturgica, che raggiungerà poi il suo culmine con Otello e Falstaff, le due ultime opere del Maestro. È fra le opere più rappresentate nel mondo e fra le più amate per le sue arie e interventi musicali come il “Caro nome” della fragile protagonista femminile Gilda, “La donna è mobile” dello spavaldo Duca di Mantova e “Cortigiani, vil razza dannata” del tormentato e ferito Rigoletto. In queste melodie dimora la genialità musicale di Verdi per la loro grande immediatezza e coerenza con il carattere dei vari personaggi.