È stato annunciato oggi, giovedì 10 giugno, il programma di Futuro Fantastico (II movimento). Festival mutaforme di meduse, cyborg e specie compagne (8-18 luglio 2021), ultimo atto di Santarcangelo Festival 2050, cinquantenario della più longeva manifestazione italiana dedicata alle arti della scena contemporanea, iniziato a luglio 2020. I biglietti saranno in vendita dal 14/06 sul sito santarcangelofestival.com; la biglietteria di Piazza Ganganelli e l’Info Point apriranno il 5/07.
Per quest’ultima edizione che li vede alla direzione artistica, Enrico Casagrande e Daniela Nicolò di Motus si sono confrontati con la forza irrequieta e mutaforme che incarna lo spirito del Festival, in continua transizione, scambio e ibridazione, per dare vita a undici giorni di intensa programmazione: un’opera corale che accorcia le distanze tra teatro, arte, cinema, musica, letteratura e antropologia.
Abbiamo lavorato cercando di continuare, nonostante tutto, a produrre immagini, a fertilizzare il territorio inaridito dalla paura del virus che poi, banalmente e pericolosamente, diventa paura dell’Altro, del diverso da ciò che non rientra nelle consolidate categorie percettive. Quest’anno abbiamo ancor più spinto verso l’ibridazione e le pratiche di compostaggio per innestare una programmazione esplosa fra forme e linguaggi, corpi e voci minoritarie. Voci che sarebbe difficile intercettare, opere che a fatica andranno nei grandi contenitori dello spettacolo (almeno in Italia). Futuro Fantastico sarà un’iridescente misticanza di artiste e artisti di varie provenienze che invaderà i luoghi riscoperti del Festival. E la tipologia degli spazi che occuperemo è tanto vasta quanto i formati, richiedendo un grande sforzo organizzativo di tutta l’equipe del Festival, che qui ringraziamo con stima e affetto. Basterebbe forse elencare i luoghi per capire la natura tentacolare di questa edizione. Tanti saranno gli spettacoli che “non abbiamo visto prima”, perché sono opere nate proprio nel vuoto del lockdown o frutto di lunghissimi percorsi di ricerca e lenta metamorfosi. E questo non ci fa paura: schiudersi alla città con un programma in parte “Unknown” (per citare un bel progetto di Markus Őhrn di qualche anno fa) con proposte che si fondano su dei patti di fiducia fortissimi fra noi, le artiste e gli artisti coinvolti, è un’altra grande sfida che abbiamo ritenuto giusto accogliere. Sarebbe stato facile affidarsi a grandi nomi o spettacoli comunque già circuitanti. Abbiamo preferito “prenderci cura” – con i mezzi sempre insufficienti, lo dobbiamo ribadire, che un Festival con questa missione ha – di compagnie con cui volevamo davvero entrare in contatto, conoscere umanamente, al di là della facciata promozionale, per metterci in gioco, rischiando, tanto, troppo? Chi può stabilire un limite in questi tempi.
La capacità di mutare forma permette al Festival di rappresentare se stesso come atto di espansione oltre il limite, che torna a ospitare la scena internazionale generando contaminazioni sempre nuove con mondi culturalmente e geograficamente lontani. Un viaggio con una forte apertura a processi partecipativi che sconfinano nell’invasione degli spazi pubblici, dalla piazza al paesaggio naturale, per un inno alla trasformazione, che vede un programma articolato in capitoli tematici.
IL CINQUANTENNALE. Futuro Fantastico (II movimento) si aprirà l’8 luglio con un pomeriggio speciale che finalmente ospiterà i risultati di due anni di lavoro e ricerche dedicate ai 50 anni di Santarcangelo Festival, che comprendono la presentazione del libro, curato da Roberta Ferraresi ed edito da Corraini Edizioni, che raccoglie testimonianze chiave della storia della manifestazione, e la proiezione e presentazione del documentario, diretto da Michele Mellara e Alessandro Rossi per Mammut Film, che porterà alla luce materiali inediti del Festival. La Galleria dell’Immagine dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Rimini ospiterà la mostra fotografica Santarcangelo ’80 Revisited, a cura di Uliano Lucas. La rassegna è promossa da Fabio Bruschi e Piero Delucca per P.A.M. Progetto Archivi Metropolitani #1 in collaborazione con Lingue di confine.
BESTIARI FANTASTICI. Questa sezione accoglie importanti artiste provenienti per lo più da America Latina, Africa e Asia: luoghi lontani dalla tradizione occidentale che oggi vedono emergere una nuova generazione impegnata in percorsi di decolonizzazione e rivendicazione dei diritti delle minoranze, oltre che in riflessioni sulla crisi dell’Antropocene.
Il visual di questa edizione è uno still dal video Signals from future dell’artista taiwanese Betty Apple, prodotto da un programma di intelligenza artificiale che altera il suo volto, incrociandolo con altri visi umani e animali. Come una splendida cyborg, attraverso un’azione live inedita da Taipei dal titolo IT ME – ITME — TIME (Travel), l’artista ci offrirà uno sguardo sul futuro, un altro mondo possibile dove sono abbattute le barriere non solo tra generi ma anche tra umani, animali, vegetali e materia inorganica. La performance sarà presentata nell’ambito del talk Body in transition_Time/Space Travels (11/07, Scuola Pascucci), che vedrà anche il contributo digitale dell’artista ghanese transgender Va-Bene Elikem Fiatsi (crazinisT artisT), che con la nuova produzione Gray-healings-Grey-bodies esplora il concetto di inbetweeness indagando gli stereotipi di genere, la queerness, lo stigma sessuale nel continente africano, dove le leggi omofobe sono durissime.
Da un Paese in grande trasformazione politica ed esplosione artistica, arriva la regista e drammaturga cilena Manuela Infante, nota a livello internazionale per il suo teatro post-umano che, in collaborazione con Michael De Cock e il prestigioso KVS di Bruxelles, presenterà Metamorphoses, un lavoro inedito ispirato alla nota opera di Ovidio (17 e 18/07, NELLOSPAZIO). La perdita della diversità culturale e biologica del Pianeta da una prospettiva non occidentale è il tema affrontato dalla performer, coreografa e ricercatrice messicana Amanda Piña che presenta in prima nazionale Climatic Dances, performance ispirata al lavoro dell’antropologo messicano Alessandro Questa sulle danze tradizionali delle popolazioni indigene del Masewal (9 e 10/07, NELLOSPAZIO), a cui prenderanno parte anche danzatrici e danzatori locali, professionisti e non, coinvolti in un workshop di cinque giorni. La coreografa brasiliana Gabriela Carneiro da Cunha mescola umano, naturale e artificiale con lo spettacolo dal forte impatto visivo Altamira 2042, in prima europea, in cui, attraverso protesi tecnologiche del proprio corpo, riflette sulla crisi idrica in Brasile e dà vita a una polifonia di voci, suoni e rumori che tanti cercano di mettere a tacere (17 e 18/07, Teatro Petrella, Longiano). L’allegoria di una Madre Terra avvelenata, l’incubo di una tecnologia che, anziché aiutare con discrezione l’umanità, è capace di devastare equilibri millenari sono al centro di MADRE, il nuovo spettacolo nato dalla collaborazione tra Ermanna Montanari, Marco Martinelli, il pittore e illustratore Stefano Ricci e il compositore e contrabbassista Daniele Roccato (11/07, NELLOSPAZIO). Per la prima volta in Italia sarà proiettata la serie di corti Afrofuturistik (14/07, Colle Giove) a cura della casa cinematografica Sudu Connexion con Baloji, regista e musicista congolese e altri autori, nel magico contesto del Cinema du Desert: un camion dotato di impianto fotovoltaico che trasformerà inaspettate location naturali o periferiche in un cinema “solare” sotto le stelle (altre proiezioni: Nausicaä della Valle del vento di Hayao Miyazaki, 13/07, Piazza Ganganelli; Songs of the Water Spirits di Nicolò Bongiorno, 15/07, Fiume Marecchia; Il Nuovo Vangelo di Milo Rau, 16/07, Ex Unicem). Il progetto è inserito all’interno del progetto europeo di cooperazione Create to Connect → Create to Impact. Cherish Menzo, olandese ma originaria del Suriname, con la sua nuova performance Jezebel (13 e 14/07, NELLOSPAZIO) lancia una critica all’immaginario collegato alla figura femminile iper-sessualizzata delle Video Vixen, le modelle ingaggiate per i videoclip hip hop alla fine degli anni ’90, che hanno contribuito a rafforzare gli stereotipi associati alle donne nere. L’animalità e la connessione con mondi non umani sono al centro delle opere della giovane danzatrice Barbara Berti che, insieme a DOGOD. The Situation (9/07, Villa Torlonia, San Mauro Pascoli) e SPACE – Golden dream II (11/07, Villa Torlonia, San Mauro Pascoli), propone anche un workshop di contact dance fra cani e i loro padroni (13 e 14/07, Palestra Saffi), mentre la greca Lenio Kaklea con Ballad presenta il terzo capitolo del progetto multidisciplinare Practical Encyclopaedia, che si traduce in una coreografia che è anche una “lezione dimostrativa” di come i nostri gesti possano dare forma a un paesaggio in movimento e agire come pratiche d’emancipazione (17 e 18/07, Scuola Pascucci). L’artista queer residente a Berlino Sophie Guisset (in collaborazione con Est Coulon) propone Plus One, performance per una sola persona con la quale, attraverso la composizione di un puzzle, cerca di stabilire un’intimità e un dialogo raro anche in tempi pre-Covid (16, 17 e 18/07, Scuola Pascucci).
INTERZONE. Molti progetti del Festival ibridano forme e codici differenti generando opere eclettiche e irregolari. Romeo Castellucci, con Il Terzo Reich, un’installazione filmica con la performance della danzatrice Gloria Dorliguzzo e le musiche di Scott Gibbons, darà vita a un’opera che è l’immagine di una comunicazione inculcata e obbligatoria, dove il linguaggio può essere strumento violento e totalitario e dove la parola esaurisce interi ambiti di realtà (15 e 16/07, NELLOSPAZIO). Torna El Conde de Torrefiel, grande nome del panorama internazionale, con il primo studio su ULTRAFICCIÓN nr. 1 / Fracciones de tiempo, un esercizio visivo e poetico che tratta chirurgicamente le convenzioni fino a tramutarle in artefatti mostruosi (8, 9 e 10/07, NELLOSPAZIO). Il collettivo Industria Indipendente crea uno spettacolo-concerto immersivo in un’oscurità opaca, fumosa e brillante, dove vive e cresce un organismo pluripensante, fatto di più corpi: è Klub Taiga – Dear darkness (9, 10 e 11/07, Lavatoio), che sarà accompagnato dal film dell’artista e filmmaker Rä Di Martino. La cineasta francese Marie Losier con la sua immancabile camera 16 millimetri allestirà in un negozio vuoto del centro storico Shoot and smile! (10 e 11/07), un set cinematografico per realizzare quadri viventi degli abitanti, in dialogo con Felix Kubin. Il musicista tedesco sarà protagonista anche di un live electronics prodotto grazie a uno speciale scanner ottico che trasporrà in musica il film baluginante e hardcore sulla natura Dragonflies with birds and snake dell’artista Wolfgang Lehmann, (11/07, NELLOSPAZIO). Ispirato al film Ginger e Fred di Federico Fellini è invece il lavoro Sovrimpressioni di Deflorian / Tagliarini in collaborazione con il cineasta Jacopo Quadri, in prima nazionale nell’ambito delle iniziative Fellini 100 del Comune di Rimini (8, 9, 10 e 11/07, Sala Pamphili, Complesso degli Agostiniani, Rimini). Altra ricorrenza è al centro del progetto Ghost x Santarcangelo del collettivo belga GHOST (15 e 16/07): uno spettacolo-concerto dedicato a Mad Max (film ambientato proprio nel 2021) realizzato nella storica comunità utopica di Mutonia, fondata a Santarcangelo 30 anni fa, che il 17 luglio ospiterà anche lo spettacolo LEAPS OF FIRE di Games With Flames da Mutonia. Mescolando visivo e performativo, live e pellicola, i noti cineasti ZAPRUDER, vincitori dell’Italian Council 2020, presenteranno il pluripremiato film Zeus Machine. L’invincibile (13/07, NELLOSPAZIO), con le immagini filmate durante la performance Ascesa all’Olimpo al Festival del 2016. Il deserto sonoro è invece al centro del lavoro della compagnia Muta Imago che con Sonora Desert sperimenta un’installazione performativa per pochi spettatori alla volta, un viaggio sensoriale tra sonno e veglia e in uno spazio tempo circolare ispirato alle teorie della neurobiologia e della fisica teorica (15, 16, 17 e 18/07, Villa Torlonia, San Mauro Pascoli). L’artista svizzero Simon Senn presenterà il nuovo progetto dSimon (17 e 18/07, Supercinema), costruito attorno a un’intelligenza artificiale che la programmatrice Tammara Leites ha configurato ma che ben presto ha rivelato un suo comportamento proprio, sorprendente e inquietante.
BEGIN ANYWHERE. Lo sguardo del Festival si dirige sulle giovani generazioni come atto politico di supporto a quella sfera del comparto artistico fortemente colpita dagli effetti della pandemia. Una sezione speciale accoglie un nucleo di giovani artiste e artisti che avrebbero dovuto essere in scena a dicembre 2020 in occasione di Winter Is Coming, e che finalmente presenteranno dal vivo spettacoli e interventi site specific (molti dei quali ultimati durante le residenze a Santarcangelo): avremo in prima nazionale Io non sono nessuno di Emilia Verginelli che per 16 anni ha svolto attività di volontariato all’interno di una casa-famiglia dove ha portato il teatro e incontrato Muradif Hrustic, appassionato di breakdance, che vedremo in scena insieme a Michael Schermi (17 e 18/07, Lavatoio); Gli altri لخرین. di Anna Serlenga & Rabii Brahim / CORPS CITOYEN che in sottile equilibrio tra finzione e realtà, espone il dispositivo di potere che sottende la rappresentazione orientalista dell’Altro a partire dalla finzione scenica (8 e 9/07, Supercinema); Virtual Studies for a Dark Swan dell’etiope Selamawit Biruk, una coreografia di Nora Chipaumire rivisitata in forma di assolo nella cornice del progetto Boarding Pass Plus Dance (17 e 18/07, NELLOSPAZIO); il progetto tra danza e live concert PA.KO doble, un gioco di parole con cui il duo italo-greco Paola Stella Minni / Konstantinos Rizos costruisce un dialogo intimo e tragicomico al di fuori delle logiche produttive, a partire da un archivio di gesti, intuizioni e materiali (15 e 16/07, Lavatoio); Folk Tales, prima coreografia di Gloria Dorliguzzo che allestisce un campo di battaglia e meditazione, in cui i confini vengono continuamente ridefiniti e messi in crisi (13 e 14/07, Lavatoio); Immagina un paesaggio eroico del collettivo internazionale Nova Melancholia, un omaggio alla rivoluzionaria marxista Rosa Luxemburg che più di cent’anni fa veniva assassinata dalle milizie di destra Freikorps a Berlino (15 e 16/07, Scuola Pascucci); il live set Romantic Disaster (studio) dei Madalena Reversa dove poesia si fa canto, musica, urlo di battaglia, un inno alla bellezza della natura che non deve morire e alle giovani generazioni che la custodiscono (10 e 11/07, Supercinema); Plug-In Genetiko, una speciale performance con dj set del duo icastico ANKKH, che mostra la trasformazione da esseri primordiali umani a ibridi modificanti (Bisonte Cafè). Dallo IUAV arriva il collettivo Extragarbo, che produce due spettacoli: rovìnati di Leonardo Schifino, dove oggetti e corpi s’incontrano producendo architetture variabili e gli affetti si manifestano modificandone le possibilità (13 e 14/07, Campo da basket Francolini) e Call Monica dell’omonimo gruppo, un’indagine sullo sguardo come costruzione culturale e vettore di potere (13 e 14/07, Scuola Pascucci); Pankaj Tiwari, performer indiano da DAS Theatre di Amsterdam, che con Banyan costruirà un luogo informale dove immaginare, pensare e ritrovare un senso di comunità (dall’8 al 18/07, Campo / HTBT). L’esplorazione del linguaggio è al centro di Curva Cieca (studio) di Muna Mussie che, in dialogo con Filmon Yemane, adolescente non vedente eritreo, trasforma in questa inedita coreografia le sinuosità dell’alfabeto tigrino (10 e 11/07, Scuola Pascucci). Ispirata al trattato omonimo di Jean-Jacques Rousseau, debutta la performance Emilio di Alexia Sarantopoulou con Ondina Quadri, in cui il protagonista trasforma e si trasforma sulle suggestioni del testo del filosofo, in cui si immagina lo stato di natura come un presociale felice e utopico, luogo dell’uguaglianza e dell’autosufficienza (8 e 9/07, Scuola Pascucci). 50 ragazze e ragazzi migranti, rifugiati e richiedenti asilo saranno i protagonisti, in prima nazionale, del progetto Incroci in un percorso di rete coordinato da Teatro Magro di Mantova (che propone lo spettacolo V.VISITORS, 18/07, Supercinema), a cui partecipano Asinitas Onlus di Roma (con lo spettacolo ABITARE IL RITORNO. Echi e visioni di uomini e oggetti, 16/07, Supercinema) e Babel Crew di Palermo (con Elemen-Z, 17/07, Supercinema).
NUOVE ALLEANZE. Il Festival sfrangia i suoi confini attraverso un forte investimento su processi di partecipazione che coinvolgono cittadini e comunità. In questa traiettoria si muovono Luigi De Angelis / Fanny & Alexander, Giorgina Pi / Bluemotion e Defa / Cristiano De Fabritiis, autori di Grand Bois in collaborazione con Tempo Reale nell’ambito Create to Connect → Create to Impact: un’azione sul voodoo haitiano e la trance che il 9/07 trasformerà i tetti e i terrazzi del centro storico in un grande e travolgente rito sciamanico con il coinvolgimento di venti musicisti/e e percussionisti/e provenienti anche da comunità di emigrati africani del territorio. Una grande coreografia collettiva di Mara Oscar Cassiani con i Be Waters vede un nuovo sviluppo del primo studio Be Water, My Friends, presentato lo scorso luglio nel Parco Baden-Powell: un gruppo intergenerazionale e interculturale di più di 30 partecipanti, tra cui anche bambine e bambini, sarà autore e interprete di un originale ballo di gruppo, presentato presso lo Stadio comunale l’11/07. Mara Oscar Cassiani è una delle artiste del progetto europeo BE PART dedicato alle pratiche artistiche che sperimentano il coinvolgimento di comunità locali di cui Santarcangelo dei Teatri è capofila.
PROGETTI SPECIALI. HTBT How To Be Together è un progetto di formazione e ricerca che comporterà la realizzazione di un villaggio temporaneo ecosostenibile, a cura di Chiara Organtini, progettato da AMA | Matteo Ascani e realizzato grazie a maestranze e competenze locali. Nato in collaborazione con alcune tra le istituzioni europee più innovative nell’ambito della formazione (KASK & Conservatorium / School of Arts di Ghent, DAS Theatre di Amsterdam, l’Haute École La Manufacture di Losanna, Prague Performing Arts Academy, Iuav – Teatro e Arti Performative di Venezia), HTBT ospiterà, per la durata del Festival, un gruppo di circa 50 artiste e artisti da tutta Europa che parteciperanno a 5 laboratori curati da: Jozef Wouters e Bart Van den Eynde sullo spazio e la capacità di performare nuove relazioni; Lotte van den Berg/Building Conversation su comunicazione e riti magici; Riccardo Benassi sulla politologia dell’immaginario; Cristina Kristal Rizzo su ecosistemi ultra umani e inter specie; Valentina Pagliarani che, con l’aiuto di 5 bambini della Scuolina Selvatica di Sarsina, inviterà gli adulti a mettere in discussione le proprie convinzioni. Il 18/07 nel cortile della Scuola Pascucci, il progetto sarà presentato pubblicamente in un’assemblea conclusiva con la partecipazione di Annalisa Sacchi, Frederik Le Roy, Silvia Bottiroli, Sodja Lotcker e Frédéric Plazy (direttori delle istituzioni formative coinvolte) e con i contributi dei facilitatori e partecipanti al campo. HTBT è sostenuto dalla Rappresentanza Generale della Comunità Fiamminga e della Regione delle Fiandre e dall’Ambasciata dei Paesi Bassi e inserito all’interno del progetto europeo BE PART.
H24 (accaventiquattro) è il progetto speciale che celebra i cinquant’anni di Santarcangelo Festival, caratterizzato da un’inondazione di eventi performativi per favorire la massima partecipazione di tutte le fasce di pubblico e rispondere alla crisi pandemica con nuove pratiche di vicinanza in spazi pubblici. H24 sarà inaugurato l’8/07 in Piazza Ganganelli da BOGA (Elementary pieces for the temple’s fire), un rituale condiviso con Live Arts Week X a Bologna, del musicista Enrico Malatesta e Cristina Kristal Rizzo, che danzerà sui suoni prodotti dal Meriam Buluh, un cannone in bambù usato come dispositivo pirico e celebrativo, diffuso negli anni ‘90 nelle zone rurali di Malesia, Indonesia, Filippine.
Spazi di intersezione saranno dedicati anche alla sperimentazione musicale con un calendario di concerti gratuiti curati da Christopher Angiolini, direttore artistico di Bronson Produzioni, che abiteranno lo Sferisterio, trasformato già dalla scorsa edizione nel Bisonte Cafè: 9/07 Alina Kalancea; 10/07 Elasi; 14/07 CZN; 16/07 Rachele Bastreghi; 17/07 Pan Daijing; 18/07 OvO + R.Y.F. Musica ma anche interviste e commenti critici degli eventi del Festival saranno poi veicolati dal progetto radiofonico KIN di Usmaradio / Roberto Paci Dalò (usmaradio.org), realizzato nell’ambito Create to Connect → Create to Impact.
Dalla sfera contemporanea a quella tradizionale, con il programma speciale dedicato al Liscio in Piazza (10, 15, 17 e 18/07, Piazza Ganganelli), in omaggio alla recente scomparsa di Raoul Casadei, con i ballerini delle scuole “Balla con Noi” e “Le Sirene Danzanti”. La Piazza ospiterà poi Let’s Revolution! (13 e 14/07), laboratorio condotto da Teatro Patalò dal titolo Esercizi di vita all’aria aperta con 20 adolescenti del territorio e la non-scuola del Teatro delle Albe. Rocco Papia e Nikki Rifiutile, con il workshop L’Orchestra RIUSOnica (8, 9, 10 e 11/07 con spettacolo 11/07) inviterà bambine e bambini a costruire strumenti da materiali di scarto per poi dar vita a una performance collettiva. Per adulti e adolescenti dai 12 anni in su sarà possibile partecipare a un workshop di breakdance con @bboywallthef (Muradif Hrustic) (16/07). Il Torrione Microteatro rispolvera la leggenda del re serpente con il workshop E´ Ribéss, finalizzato alla creazione di elementi da indossare per una esibizione pubblica per le vie e le piazze di Santarcangelo.
Sabato 10/07 dalle ore 12 a mezzanotte alla Sala Wenders del Supercinema Luca Mosso, Matteo Marelli e Cristina Piccino di Filmmaker Festival di Milano cureranno una maratona cinematografica di “Cose mai Viste”, fra cui La città del teatro dal progetto Transfert per Kamera realizzato al Festival 2020 e una serie di corti di Marie Losier presentati dall’artista. Domenica 11/07, Rä di Martino presenterà Klub Taiga sull’omonimo spettacolo di Industria Indipendente.
Presso la Biblioteca Baldini, il 17/07 si terrà la lecture e la presentazione del libro We Are Before dell’artista, performer e ricercatrice Sarah Vanhee, e sarà possibile incontrare le compagnie del Progetto Incroci. Il 10/07 si potrà assistere alla lecture The Pandemic, the Rollercoaster, the Grief and the Sun: Notes on More-Than-Human Dramaturgy di Daniel Blanga Gubbay.
Il cortile della Scuola Pascucci ospiterà inoltre una serie di talk pomeridiani in modalità mista live/digitale, con relatori e spettatori presenti ed altri collegati online: il 9/07, Iridescent Skins: performare la mescolanza, verso drammaturgie meticce con Francesca Corona, Anna Luna Serlenga e Muna Mussie (in collegamento con Selamawit Biruk ed Emilia Verginelli); l’11/07, Body in transition_Time/Space Travels: un viaggio tra spazio remoto e futuro prossimo con le performance online e in tempo reale di Va-Bene Elikem Fiatsi (crazinisT artisT) (da Kumasi, Ghana) e Betty Apple (da Taipei, Taiwan); il 14/07 Wintering: come resistere alla glaciazione del Fus (e altri dinosauri), incontro con tutti i giovani gruppi della sezione Begin Anywhere coordinato da Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande; il 16/07 Biofiction_uno spazio per sirene streghe e uova a cura di Anna Antonio Ferrante e Ilenia Caleo insieme a Maddalena Fragnito, Beatrice Busi e Federica Timeto. Tutti gli incontri saranno trasmessi in diretta Facebook dalla pagina @santarcangelofestival.
Infine, il progetto ERRANTE_sentieri dialoghi visioni ideato e curato da Valentina Buldrini e Marta Lucchini, prevederà camminate mattutine lungo il Fiume Marecchia, tra Rimini e Santarcangelo. Lunedì 12 luglio sarà il Free Flow Day: non c’è nulla in programma, ma si lascia spazio a proposte spontanee ed estemporanee di artisti e pubblico.
Durante la conferenza stampa sono intervenuti anche i partner di Santarcangelo Festival.
Oltre ad essere un longevo esempio di come la sperimentazione possa essere la forza propulsiva che consente di superare le avversità, il Santarcangelo Festival, con la libertà espressiva che da sempre ne caratterizza i programmi, oggi simboleggia anche quella libertà fisica che gradualmente sta tornando a far parte della nostra quotidianità. – ha affermato Giuseppe Gagliano, Direttore Centrale Relazioni Esterne del Gruppo Hera – Una quotidianità fatta di sfide che tutti, cittadini e imprese, compiamo: come Hera, lo facciamo mettendo i nostri servizi – che anche nei momenti più difficili dell’emergenza sanitaria non sono mai venuti meno – a disposizione dei territori e delle persone: comunità sempre più esigenti e attente al rispetto di alcuni dei valori che il nostro Gruppo persegue, come la tutela dell’ambiente, la transizione verso un’economia circolare e in generale il miglioramento della qualità della vita, al questo splendido Festival certamente concorre.
Il concept sul Futuro ci ha subito coinvolto – ha commenta Amalia Maggioli, Consigliere Delegato Commerciale, Marketing, Estero del Gruppo – ci piace immaginare il domani ed in questo particolare periodo è stato un termine che abbiamo associato a speranza, cambiamento, un’opportunità verso cui tendere. Possiamo però affermare che siamo nel futuro, lo viviamo non lo immaginiamo e soprattutto ci proponiamo di crearne e svilupparne traiettorie. Quello che mi ha piacevolmente colpito, soprattutto in questo prossimo appuntamento, è l’elevata presenza femminile. Infatti, le artiste presenti raggiungono quasi il 70% del totale, promuovendo spettacoli significativi dedicati a temi di interesse generale e condivisibili in un panorama internazionale. Molto interessante è l’immagine scelta per il 2021 dal video dell’artista taiwanese Betty Apple, che racconta, grazie all’ausilio dell’Intelligenza Artificiale, un pianeta senza barriere tra generi e senza confini fra tutti gli abitanti della terra, umani, animali, vegetali e inorganici.
Tutti i numerosi appuntamenti in programma si terranno in conformità con le vigenti regole per contrastare la diffusione del Covid-19. Gli spettatori dovranno indossare la mascherina fino al raggiungimento del posto assegnato e rispettare la distanza fisica di almeno 1 metro in biglietteria e nei punti informativi oltre che durante l’accesso agli spazi di spettacolo.
Santarcangelo Festival è realizzato dall’associazione Santarcangelo dei Teatri grazie al Comune di Santarcangelo di Romagna e Comuni di Rimini, Longiano, Poggio Torriana, San Mauro Pascoli e sostenuto da Commissione Europea, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Regione Emilia-Romagna, Visit Romagna, Camera di Commercio della Romagna. Il Festival è partner di BE PART e Create to Connect → Create to Impact, progetti sostenuti dal programma Europa Creativa della Commissione Europea. Il Festival è sostenuto da Rappresentanza Generale della Comunità Fiamminga e della Regione delle Fiandre, l’Ambasciata dei Paesi Bassi e il Goethe-Institut Mailand, Dance on Tour Austria (DOTA). Un ringraziamento particolare va a Gruppo Hera, Gruppo Maggioli, Anthea Futura e Amir OF, main sponsor del Festival, per essere sempre al nostro fianco in un costante dialogo.
Biglietteria
Biglietti da 3 € a 12 €; riduzioni per under 26, Soci Coop e Touring Club.
Per gli spettacoli a ingresso gratuito è necessario ritirare comunque un titolo di accesso per l’assegnazione del posto. I dati personali raccolti nei punti di accesso allo spettacolo (nome, cognome, numero di telefono) saranno richiesti e conservati per un periodo di 14 giorni in ottemperanza del DL 18 maggio 2021 e successivi, in materia di contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19. Tali dati non verranno utilizzati per altre finalità nel rispetto del GDPR.
I biglietti sono in vendita solo ed esclusivamente online sul sito www.santarcangelofestival.com e presso la biglietteria in Piazza Ganganelli dal 5 al 7 luglio dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 17.00 alle 19.00, dall’8 al 18 luglio fino alle ore 23.00. Non saranno accettate prenotazioni telefoniche o via email.
Contatti: biglietteria@santarcangelofestival.com; tel. 0541/623149, attivo dalle ore 10.00 alle 13.00.
Info
www.santarcangelofestival.com / info@santarcangelofestival.com
tel. 0541 626185