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Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la nuova stagione 2021/2022

Il neo Direttore Ospite Principale Jakub Hrůša apre il 7 ottobre la stagione con Mahler, Pappano sul podio per otto appuntamenti

Jakub Hrůša dirige Coro e Orchestra il 7 ottobre nella Sinfonia n. 2 Resurrezione di Mahler nel concerto inaugurale della nuova stagione 2021/2022 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: nominato nuovo Direttore Ospite Principale dell’Istituzione romana, già impegnato nel concerto al Quirinale in occasione della Festa della Repubblica, il direttore ceco tornerà sul palco anche per altri due appuntamenti in stagione.

Per moltissimo tempo ho ammirato l’Orchestra di Santa Cecilia – esordisce il Neo Direttore Ospite – l’ho sempre trovata unorchestra davvero speciale ho scoperto del tutto le sue potenzialità quando sono stato invitato qui per la prima rendendomi conto che si tratta si un’orchestra veramente speciale. Spero di riuscire ad arricchire il repertorio regalando al pubblico la gioia di tornare nelle sale da concerto”.

Sir Antonio Pappano, direttore musicale del’Accademia, sarà impegnato invece ne I maestri cantori Norimberga di Wagner all’estero, ma “tutto torna – secondo il direttore inglese – perché Jakub Hrůša aprirà la stagione e io lo seguo come musicista da molto tempo. Siamo stati fortunati ad averlo qui con noi perché questo consente di allargare e sviluppare ulteriormente il repertorio”.

D’altra parte l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia conta anche per la stagione 2021/2022 un programma ricchissimo all’insegna di 28 concerti sinfonici, 18 concerti da camera, la Turandot in forma di concerto che sarà registrata per la Warner Classic, uno speciale concerto di Natale, due tour europei, e ovviamente la consueta carrellata di star fra direttori, come Petrenko, Gardiner, Chung o Gatti, e solisti, da Pollini a Sokolov, da Kavakos a Lang Lang, ma senza dimenticare numerosi debutti e una consistente presenza, di circa 40 musicisti italiani.

Basta lamentele perché il mondo della cultura ha ricevuto un grande sostegno da parte delle istituzioni e del pubblico nel corso di quest’anno” esordisce senza troppi giri di parole Michele dall’Ongaro Presidente-Sovrintendente dell’Accademia che nonostante e l’entusiasmo e l’ottimismo ammette che l’inizio della campagna abbonamenti sarà rimandata parlando anche di una certa sofferenza culturale e del difficile ritorno del pubblico nelle sale da concerto e negli eventi cultuali – “Noi ci siamo. Siamo tornati, facciamo belle cose con gente brava e vogliamo condividere questa cosa”.

E se Albino Ruberti, Capo di Gabinetto del Presidente della Regione Lazio, lascia intendere che si sta lavorando sulla possibilità di ampliamento della platea di spettatori anche nei luoghi chiusi nel rispetto delle regole nel prossimo ottobre, tutto sembra essere ancora, e ovviamente incerto.

Ma Santa Cecilia si muove all’insegna dell’ottimismo e dell’entusiasmo e annuncia una stagione ricca e due importanti tournée in Europa, in Austria e Germania. Eccezionalmente, Pappano non aprirà la stagione, ma salirà otto volte sul podio: il 12 marzo con la Turandot di Puccini in forma di concerto, evento che sarà registrato per la Warner con Jonas Kaufmann e Sondra Radvanovsky al debutto rispettivamente nel ruolo di Calaf e di Turandot, ma già a novembre sarà impegnato con la Sinfonia n. 1 di Sibelius e nel Concerto per pianoforte n. 1 di Brahms con il fuoriclasse Daniil Trifonov, a gennaio con un nuovo viaggio nella musica italiana di Rossini e la Messa di Gloria, di rara esecuzione, insieme a Eleonora Buratto, Teresa Iervolino, Javier Camarena, Michael Spyres e Carlo Lepore incisa per Warner Classics, il 24, 25 e 26 marzo con un programma tutto inglese con autori del ‘900 con Janine Jansen per il Concerto per violino di Britten e con un programma dedicato a Schnittke e Bruckner in aprile con la violinista Lisa Batiashvili per il Concerto per violino n. 3 di Saint-Saëns e una prima del compositore veneziano Claudio Ambrosini Dosàna nóva e per la Messa di Gloriai di Puccini con Saimir Pirgu e Mattia Olivieri.

È importante ritrovare lunione viscerale dello stare in sala, di stare insieme nonostante la pandemia – dice Pappano – c’è agitazione, ma dobbiamo restare forti e non dobbiamo dimenticare che abbiamo necessità della bellezza e della poesia. Anche se il futuro è incerto, sono sicuro che poi diventeremo ancora più forti”.

Non mancano i grandi nomi internazionali della bacchetta, Kirill Petrenko, direttore principale dei Berliner Philharmoniker per il terzo anno consecutivo a Roma con Mendelsshon, Brahms e Debussy, Sir John Eliot Gardiner a gennaio con la Creazione del Mondo di Haydn, il toccante Requiem di Mozart secondo Manfred Honeck a maggio.

Si affaccia anche la contaminazione teatrale con la presenza di Walter Malosti che guida lo spettatore all’ascolto della drammaturgia del Bardo in un concerto di Philippe Herreweghe che rilegge il Sogno di una notte di mezza estate di Mendelssohn, Valerio Aprea che a maggio leggerà i sonetti che lo stesso Vivaldi scrisse come programma per Le Quattro Stagioni, in occasione del concerto di Gil Shaham con la prima esecuzione italiana del Concerto per violino e orchestra, op. 8 n. 9 di Joseph Boulogne Chevalier de Saint-Georges, primo compositore mulatto nel nella Parigi del XVIII secolo, a gennaio Milena Vukotic, voce narrante di Fiabe in musica con Stanislav Kochanovsky e Juraj Val

uha saranno i protagonisti di Fiabe in musica, fra Čajkovskij, Ostrovskij, Stravinskij e Prokof’ev. Tornano sul podio di Santa Cecilia anche Daniele Gatti, Myung-Whun Chung con Kavakos per Mendelssohn e Bruckner, Daniel Harding (per Crieg e Strauss). Debuttano Michele Mariotti (neo direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma dal 2022) con Alessandro Taverna, Markus Stenz, Jaap van Zweden, Direttore Musicale della New York Philharmonic, a maggio con Beethoven e Sostakovic. Fra gli appuntamenti speciali, il Concerto di Natale in occasione dei 100 anni dalla scomparsa di Enrico Caruso, con il tenore Javier Camarena diretto da Riccardo Frizza e il ritorno di Lang Lang (il 6 dicembre).

Nutrito il gruppo dei grandi nomi del concertismo internazionale immancabili a Santa Cecilia con il ritorno di Maurizio Pollini, Arcadi Volodos, Angela Hewitt (al debutto a Santa Cecilia), Mario Brunello e Giovanni Sollima in un omaggio al pop, il percussionista Simone Rubino, Janine Jansen e Denis Khozhukin per la celeberrima Kreutzer di Beethoven, il duo pianistico Daniil Trifonov e Sergei Babayan, il russo Nikolai Lugansky, Ivo Pogorelich che inaugura la stagione da camera il 18 giugno e Grigory Sokolov che chiude in aprile la stagione. Una stagione quella da camera che si arricchisce delle prime parti dell’Orchestra romana con gli Archi di Santa Cecilia, guidati sempre da Luigi Piovano per l’omaggio a Piazzolla e Stravinskij e delle prime parti dell’Orchestra di Santa Cecilia. Fra gli appuntamenti speciali, il Concerto di Natale in occasione dei 100 anni dalla scomparsa di Enrico Caruso, con il tenore Javier Camarena diretto da Riccardo Frizza e il ritorno di Lang Lang (il 6 dicembre). Restano ancora sospese le informazioni in merito alla sottoscrizione degli abbonamenti e alla prevendita dei biglietti per la nuova stagione. Info e dettagli sulla nuova stagione su www.santacecilia.it.

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