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I prossimi progetti di Fondazione Fabbrica Europa

FONDAZIONE FABBRICA EUROPA per le arti contemporanee promuove relazioni tra territorio, creatività e produzione contemporanea realizzando progetti ed eventi culturali a Firenze e in Toscana in grado di sviluppare sinergie produttive e di creazione artistica a livello europeo e internazionale, distinguendosi nel corso degli anni come laboratorio e forum permanente per il rinnovamento dei linguaggi e delle arti.

A Firenze e a San Gimignano, Fabbrica Europa porta avanti un progetto di rilievo europeo in cui contemporaneità e identità, efficacia comunicativa e qualità sociale, tutela delle culture locali e confronto con il mercato globale hanno trovato un contesto di relazioni che ha permesso di sviluppare produzioni e coproduzioni che coinvolgono giovani artisti e grandi maestri, affiancando una costante attività di formazione, sostegno e circuitazione che si sviluppa oltre il periodo del formato Festival. Le programmazioni sono infatti frutto di un’operatività che si estende lungo tutto l’arco dell’anno, attraverso residenze, laboratori e workshop finalizzati a sedimentare processi creativi e relazioni inedite che vanno a comporre le produzioni e i palinsesti offerti agli spettatori.

La volontà è di contribuire a sviluppare sul territorio toscano dei luoghi di incontro per identità diverse, valorizzando espressioni artistiche innovative e creazioni che esplorano l’interdisciplinarietà tra i linguaggi contemporanei, danza, teatro, musica, arti visive, ma anche il loro intreccio con le nuove tecnologie, la multimedialità, la scienza, senza dimenticare le suggestioni che derivano dalla memoria e dalle tradizioni.

In questo contesto, Fondazione Fabbrica Europa continua a nutrire la sua identità di cantiere permanente interdisciplinare e interculturale, invitando artisti a confrontarsi “a scena aperta” oltre i margini delle conoscenze ed esperienze individuali e al di là dei confini artistici e geografici. La sua attività si consolida come realtà che promuove e sostiene la creatività – emergente e non – in tutte le sue forme, anche grazie alla rete di collaborazioni con altre strutture locali, nazionali e internazionali, favorendo così i processi di diffusione e internazionalizzazione di produzioni e coproduzioni. 

Dopo il 2020, anche il 2021 è un anno di transizione: i condizionamenti legati all’emergenza sanitaria hanno inevitabilmente inciso sulla progettualità determinando necessarie trasformazioni e rimodulazioni che stanno tracciando un percorso alla scoperta di nuove energie e visioni. 

La Fondazione, nella sua ampia e trasversale progettualità, sta portando avanti un’azione di rigenerazione e nuova funzionalità di luoghi e spazi, dislocando proposte artistiche e interventi performativi in contesti non teatrali e in stretta relazione con le caratteristiche e le ricchezze del territorio (aree verdi, parchi, giardini, strade, piazze, musei, chiese abbandonate, palazzi storici, spazi di archeologia industriale…).

Fondazione Fabbrica Europa promuove progetti di produzione, attività di formazione, laboratori e residenze anche grazie alla concessione dal 2018 dello spazio permanente della Palazzina Ex Fabbri / Scuderie Granducali nel Parco monumentale delle Cascine di Firenze. PARC Performing Arts Research Centre si configura come cantiere di sperimentazione, spazio libero di ricerca in cui privilegiare i processi di creazione e i formati scenici inediti e originali e in cui investire su modalità di lavoro in divenire stimolando rinnovate percezioni dell’esperienza artistica. Una piattaforma attiva, a livello cittadino, regionale, nazionale, internazionale, per condividere ambiti e contesti di riflessione sulla società contemporanea, sulla produzione e fruizione artistica e culturale in questo nostro presente.

Nel corso degli anni le linee guida e i percorsi artistico-culturali di Fondazione Fabbrica Europa hanno rafforzato lo sviluppo, la crescita e il consolidamento dei tre progetti cardine:

  • Festival au Désert 2021 (XII edizione) dal 30 giugno al 2 luglio scorsi ha presentato un programma di concerti e incontri alla Manifattura Tabacchi, Loggiato di Palazzo Strozzi e Chiostro Grande di S. M. Novella.
  • Orizzonti Verticali – Arti Sceniche in Cantiere a San Gimignano (20>22 agosto 2021), dal 2013 si misura con il confronto generazionale declinato a livello artistico. L’arte della trasmissione si concretizza mescolando professionalità, creatività, esperienza e dinamismo in luoghi e spazi densi di storia e di fascino. 
  • Fabbrica Europa, il festival internazionale dedicato ai linguaggi contemporanei (2 settembre>17 ottobre 2021), con le sue 27 edizioni è divenuto una delle vetrine e fucine più interessanti del panorama nazionale e internazionale, con oltre 2000 eventi programmati e la partecipazione di artisti provenienti da oltre 100 diversi paesi europei ed extraeuropei. 

 

FESTIVAL FABBRICA EUROPA | XXVIII edizione

2 settembre > 17 ottobre 2021 | Firenze / Toscana

La XXVIII edizione del Festival Fabbrica Europa traccia un percorso che attraversa i processi creativi di artisti internazionali e nazionali, dai grandi maestri alle nuove generazioni, nel segno di una continua e significante trasformazione dei territori espressivi, esistenziali, ambientali, sociali, culturali. Un’indagine sulla forza degli elementi della natura e sulle risonanze delle mutazioni visibili e invisibili dell’essere umano che ne derivano.

Aprono il festival, sulle acque dell’Arno, i francesi ilotopie con DéRives – Un spectacle fluvial emporté par le courant: guidato da un suonatore di galoubet, un popolo di 100 sagome trasparenti discende il fiume, abitandolo come ondeggianti chimere luminose o anime trasportare dalla corrente (2/09). L’installazione Danse solaire pour un couple de cristal illumina l’acqua della Fontana del Re nel Parco delle Cascine (3>5/09). 

Pluralità di prospettive, forme di ascolto e attenzione in All in All, progetto del canadese Benoît Lachambre che comprende una residenza, un workshop e le performance in collaborazione con il messicano Ricardo Rubio e il libanese Charlie Prince che, agite in una dimensione temporale espansa, mettono in gioco la politica dello sguardo dello spettatore. Un viaggio in territori diversi, un invito a percepire i flussi di un’azione che riunisce diverse culture in un dispositivo coreografico dalle molteplici sfaccettature (PARC, 4-5/09).

La coreografa Ina Christel Johannessen con la Compagnia zero visibility corp (Norvegia) in When Monday Came indaga il tema della sopravvivenza in relazione a calamità naturali che causano trasformazioni del corpo e della vita. Cosa succede alle persone quando il loro ambiente brucia? Quando c’è il fuoco, c’è la cenere che in alcune culture è fonte di purificazione e connessione con un’altra vita (Teatro Studio di Scandicci, 9-10/09). 

Così in aSH di Compagnie 111 (Francia) diretta da Aurélien Bory con protagonista Shantala Shivalingappa che incarna la figura di Shiva, dio creatore e distruttore, signore dei luoghi della cremazione. La straordinaria danzatrice indiana con la sua energia ritmica e vitale danza su una coltre di cenere, simbolo di morte e di rinascita, accompagnata dai battiti del percussionista Loic Schild (Teatro Era di Pontedera, 9-10/10).

Doppia presenza per il coreografo Alessandro Sciarroni: TURNING_Orlando’s version, creazione che ammicca alla danza classica e al lavoro sulle punte in un’azione del corpo che ruota intorno al proprio asse rimandando al concetto di evoluzione e trasformazione (Parco delle Cascine, 3-4/09); Sciarroni è in residenza al PARC e allo Sferisterio delle Cascine per portare avanti il progetto prodotto da Fabbrica Europa che trae origine dall’antico gioco del Pallone al bracciale e che sfocerà in una creazione originale con debutto al Festival 2022. Un’operazione artistica di reinvenzione contemporanea che mira a rivivificare il rituale di una tradizione fiorentina e di un’esperienza collettiva.

Sperimentazione di stili, identità, culture, tra storia e memoria, nella rilettura originale e contemporanea di Chiara Bersani (L’Animale), Camilla Monga (Swaën) e Collettivo Mine (Living like I know I’m gonna die), originata da un’opera senza tempo: “La morte del cigno”. Il progetto Swans never die vede coinvolti partner nazionali e internazionali in un’ampia rete di coproduzioni e collaborazioni (Teatro Cantiere Florida, 22/09). 

La sezione musica del Festival si sviluppa a partire dalla dimensione aperta del Parco delle Cascine, nel cuore del Giardino dell’Istituto Agrario che accoglie le sonorità travolgenti della giovane cantautrice sudafricana di base a Berlino Alice Phoebe Lou, conosciuta in tutto il mondo per la sua voce ipnotica, per un raffinato tessuto sonoro in cui indie e folk si incontrano e per l’approccio contagioso e libero dagli schemi dopo anni “on the road” tra Parigi, Amsterdam e Berlino (3/09); Musiche da danzare: da Aka Moon ad Alain Platel con protagonista il compositore fiammingo Fabrizio Cassol affronta le dinamiche del comporre musica per la danza contemporanea e produzioni multidisciplinari, in un incontro coordinato dalla musicologa Luisa Santacesaria (5/09); la voce potente di Cristina Zavalloni con For the Living – acustico, progetto nato dal sodalizio con il produttore norvegese Jan Bang e restituito in chiave intima e site specific nella produzione firmata Fabbrica Europa che vede in scena la cantante insieme a Simone Graziano al pianoforte, Cristiano Arcelli al sax e Francesco Ponticelli al contrabbasso (8/09); Fonterossa Open Orchestra, diretta dalla contrabbassista Silvia Bolognesi, nella nuova produzione Mingus Mingus Mingus omaggia la musica del grande compositore afroamericano con il coinvolgimento di 35 musicisti da tutto il territorio toscano, in coproduzione con Pisa Jazz (6/09).

Al Teatro Puccini tre proposte internazionali: il trombettista norvegese della scuderia ECM Nils Petter Molvær incontra il percussionista Mino Cinelu, noto per le collaborazioni prestigiose a partire dall’eterno Miles Davis, per un concerto raffinato e trascinante realizzato in coproduzione con Empoli Jazz (13/09); il concerto in solo del “profeta del piano” di origine ucraina Lubomyr Melnyk in cui emerge la capacità di creare un processo sonoro ininterrotto di note che scorrono velocissime per un fluire connesso alla natura, vera ispiratrice della sua arte (15/09); infine il progetto Time-blind nato dalla collaborazione tra la giovane compositrice elettronica Caterina Barbieri e l’artista visivo Ruben Spini che insieme esplorano il senso dell’estasi e il rapporto tra percezione, spazio e tempo. In questo lavoro la ricerca sonora della Barbieri innesca allucinazioni temporali che si fondono con l’indagine visiva di Spini sull’arte sacra e la spiritualità, che scardina il linguaggio del documentario per rileggere in chiave cibernetica il rapporto uomo-natura (18/09). 

Le composizioni elettroniche di Caterina Barbieri incontrano anche la danza in lf, If, If, Then di Jacopo Jenna, opera per tre danzatori che ricolloca grammatiche diverse di movimento, tra street dance e pratiche performative contemporanee. A seguire, Evento di e con Jari Boldrini e Giulio Petrucci (PARC, 2-3/10). 

Tra danza e musica anche Il segreto di e con la coreografa Luisa Cortesi e il sassofonista Dimitri Grechi Espinoza in un viaggio alla ricerca dell’origine di ogni gesto e di ogni suono (Parco delle Cascine, 4/09). 

In Love|Paradisi artificiali di Davide Valrosso energie sottili guidano tre corpi incarnando diverse sembianze di un amore che, nel segno del femminile, genera la propria traccia (Teatro Cantiere Florida, 19/09).

Gianni Maroccolo e Antonio Aiazzi in un flusso di musica e parole, raccontano ed evocano la creazione di una delle pietre miliari del rock italiano, 17 RE. A 35 anni dalla pubblicazione e a 40 dalla formazione dei Litfiba, i due musicisti ci portano nel cuore del secondo capitolo della “trilogia del potere”, per fotografare anche un momento molto particolare della musica indipendente italiana (PARC, 24/09).

Il PARC accoglie le performance di giovani autori: Panimundu di Pietro Pireddu (23/09); Partie Vide di Eleonora Chiocchini e Françoise Parlanti (25-26/09); due lavori teatrali di Filippo Michelangelo Ceredi, Between Me and P. (8/10) e EVE #2 (9/10). 

Dal 20 al 25 settembre per l’Estate Fiorentina, si tiene “90BUSSOTTI. Ascolti e visioni su Sylvano Bussotti” per festeggiare i suoi 90 anni. La rassegna si avvia al PARC con Sylvano Bussotti: il contesto, le scene, un talk in cui Luca Scarlini dialoga con alcuni dei protagonisti della scena culturale in cui l’artista ha agito (20/09).

Dalla collaborazione con Fondazione Architetti Firenze nasce In Between, progetto dedicato alla valorizzazione di Piazza Dallapiccola attraverso un intervento installativo che vede l’apporto creativo di Fabbrica Europa per una indagine e nuova visione sul luogo, nell’ambito di “Paesaggi Comuni 2021” (7/09).

La straordinaria novità del canto di Caruso e la potenza commerciale delle primissime incisioni discografiche, che lo rendono una leggenda vivente in tutto il mondo, sono oggetto dell’esplorazione artistico-coreografica di Caruso-Museo dell’Altrove, lavoro della coreografa Francesca Foscarini e del drammaturgo Cosimo Lopalco che prende forma nella splendida dimora toscana dell’artista (Villa Caruso a Lastra a Signa, 2-3/10).

Omar Rajeh, fondatore di Maqamat Dance di Beirut, è protagonista dell’incontro Il progetto Citerne a Beirut (PARC, 13/10), e della lecture performance tratta da The Odor of Elephants after the Rain, film che documenta le strutture, le strade e le persone che fanno pulsare Beirut, città natale del danzatore/coreografo. Un’immersione nella sua cultura e nei problemi che riguardano la sua gente (Teatro Cantiere Florida, 14/10).

Chiude il Festival Ti sembra giusto adirarti così? progetto di Julie Ann Anzilotti con la collaborazione di Paola Bedoni e Livia Bartolucci di Compagnia XE, del coreografo/danzatore ospite israeliano Avi Kaiser, del compositore Steven Brown e del musicista Luc Van Lieshout (Teatro Niccolini di San Casciano, 16-17 ottobre).

Il PARC accoglie infine Ad Apta. Spazi virtuali in tempi reali, curato da Giulio Sonno in collaborazione con Fabbrica Europa e sostenuto da Fondazione CR Firenze e OAC-Osservatorio per le Arti Contemporanee, nell’ambito del Bando Arte contemporanea e nuove professionalità in tempo di Covid-19. Il progetto prevede l’attivazione di spazi di relazione tra storia e innovazione tecnologica nel paesaggio immersivo della videoinstallazione Dance Wall (a cura del visual designer Tommaso Arosio) attraverso la presentazione di percorsi di formazione e performance site specific.

 

ORIZZONTI VERTICALI – Arti Sceniche in Cantiere | IX edizione

20 > 22 agosto 2021 – San Gimignano, Siena

Orizzonti Verticali – Arti sceniche in cantiere presenta la sua nona edizione, ma anche la seconda della nuova fase. Tre giorni performativi tra teatro, danza, installazioni e presentazioni di libri, in programma a San Gimignano (Siena) dal 20 al 22 agosto 2021. Per la direzione artistica di Tuccio Guicciardini e Patrizia de Bari, a cura della Compagnia Giardino Chiuso e Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee.  

OV propone l’evoluzione del progetto Orizzonti Verticali_sentieri di carta, nato l’anno scorso in occasione della situazione emergenziale causata da Covid 19. Nella scorsa edizione il format del Festival aveva avuto una sua trasformazione in un’unica performance della durata di tre giorni dove gli spettacoli proposti si fondevano in un unico pensiero, in difesa della cultura, del patrimonio teatrale e di tutto lo spettacolo dal vivo. Il progetto ha avuto il riconoscimento dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale.

«Anche per il 2021 – spiegano Tuccio Guicciardini e Patrizia de Barivogliamo perseguire quell’unico respiro, una tre giorni da vivere in maniera immersiva, senza soluzione di continuità, consci di far parte di un “momento” importante e delicato del nostro contemporaneo artistico e sociale, dove anche lo sguardo e l’ascolto diventano necessari e preziosi per alimentare quella curiosità culturale che non deve correre il rischio di soffocare di fronte al cambiamento epocale imminente. Scrutare nuovi orizzonti senza dimenticare le radici, consapevoli che il futuro si costruisce anche attraverso la memoria».  

Per questo motivo Orizzonti Verticali 2021 propone agli spettatori un viaggio nei “giardini chiusi” (hortus conclusus) della città, dove si materializzeranno performance e spettacoli attraverso una pletora di linguaggi artistici, in molti casi non dialoganti tra loro, ma sicuramente necessari l’uno all’altro.  

«Crediamoaggiungonoche la ricerca della contaminazione tra le arti e i suoi generi possa alimentare una crescita importante. Scoprire, o riscoprire, quelle dinamiche di pensiero che sono alla base di ogni creazione artistica».  

Nei “giardini chiusi” di OV21 si potranno incontrare artisti e pensatori di diversa estrazione artistica, dalla danza contemporanea al teatro, dalla musica alla performance e alla letteratura. Il “Giardino Chiuso” diventa un luogo prezioso, delicato, fragile, ma che, se curato in modo giusto e amorevole, mostrerà tutti i suoi preziosi frutti, in certi casi inimmaginabili.  

«Si trova spesso – proseguono Guicciardini e de Baril’espressione hortus conclusus in molti scritti medievali: l’hortus, in quanto conclusus, è un luogo segreto e protetto, dove, isolati dal mondo, si può raggiungere la conoscenza contemplativa. Il nostro “giardino chiuso”, che vive nel contemporaneo, dovrà diventare un luogo di conforto per la continua lotta che l’uomo vive nel mondo concreto come nella propria interiorità, in cerca della pace intellettuale e del libero arbitrio. È un invito a intraprendere un personale percorso, volto a scoprire il proprio passato, presente e futuro».  

Tutti gli appuntamenti saranno pensati per poche persone e avranno una suggestione particolare perché incastonati in luoghi segreti e quindi idealmente protetti da questo cambiamento repentino della nostra società che rischia di far “dimenticare felicemente tutto”, un’arte che ha bisogno necessariamente di uno scambio umano e di una libertà di ascolto e di visione. Ricominciare dall’intimo per poter riaprire le piazze e i grandi palcoscenici.  

I titoli e gli artisti presenti a OV 2021 

Teatro: Giancarlo Cauteruccio con L’ultimo nastro di Krapp (Compagnia Teatro Studio Krypton). Annibale Pavone e Sebastiano Geronimo con Il Processo a Soghomon Tehlirian (spettacolo fruibile con Oculus, Compagnia Giardino Chiuso) che ripropone il massacro armeno perpetuato dai Turchi; lo spettacolo è patrocinato dall’Ambasciata Armena in Italia e dall’Associazione Unione Armeni d’Italia. Il Giardino Scabia, un ricordo poetico di Giuliano Scabia e della sua arte.  

Performance: Sebastiano Pelli con Last call for humanity, spazio performativo di sperimentazione artistica. Irene Pittatore con la performance “Vasca a remi” e la video installazione “Covid 19 isolation journal”.  

Musica: Il giardino Sonoro, musica per pianoforte solo. Interverranno 10 pianisti per dare voce alla musica. Tra i tanti, i musicisti dell’Accademia Chigiana. Il collegamento in diretta web con il Festival Lusenstock – ripartire dall’Arte, Domodossola, curato da Alberto Fortis, un gemellaggio indispensabile per il dialogo tra i linguaggi dell’arte.  

Danza: Marta Bevilacqua con Homing (Compagnia Arearea, prima regionale).  

Presentazione di libri: Simona Maria Frigerio e Instabili Vaganti presentano The Global City. Sarà presente l’autrice in dialogo con il giornalista Fabrizio Calabrese. Francesca De Sanctis presenta Una storia al contrario. Sarà presente l’autrice in dialogo con la giornalista Chiara Dino. 

Orizzonti Verticali è un progetto condiviso con la Fondazione Fabbrica Europa per le arti contemporanee, Ente Regionale per lo spettacolo dal vivo riconosciuto dalla Regione Toscana, per dare concretezza alla diffusione e all’offerta artistica su tutta la Toscana. L’interconnessione tra i due progetti è la naturale prosecuzione dell’obiettivo di Fondazione, quello di esplorare territori fecondi e propulsivi per alimentare un pensiero artistico contemporaneo libero e propositivo.  

OV è nato nel 2013 a San Gimignano. È curato da Compagnia Giardino Chiuso e Fondazione Fabbrica Europa, con il contributo di Ministero dei beni e delle attività culturali e Regione Toscana e del Comune di San Gimignano – Assessorato alla Cultura, il sostegno di Intesa Sanpaolo.

INFO

Compagnia Giardino Chiuso, Piazza Sant’Agostino 4, San Gimignano (SI)

info@orizzontiverticali.net – www.orizzontiverticali.net

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