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XX Festival Internazionale sul Filo del Circo

Le eccellenze femminili del circo contemporaneo, il 7 luglio alle Serre di Grugliasco (TO)

Ritorno a Grugliasco, alle Serre in una sera importante per le sorti calcistiche nostrane. Si affrontano Inghilterra e Danimarca e la vincente se la vedrà con la nazionale di Mancini. Dico questo perché immagino poca gente in giro e sopratutto a vedere spettacoli circensi. Se aggiungiamo che il tempo è stato brutto fino a mezz’ora prima della partenza, non dovrei trovare nessuno né per strada e neppure al circo. Sul traffico ci azzecco abbastanza, poca gente in giro, frettolosa ed il parcheggio vicino alle Serre, solitamente strapieno, ha posti liberi. La passeggiata, sempre bella ed in mezzo al parco, è stranamente poco frequentata. Conto una decina di persone fra adulti e bambini. Si anima vicino alla biglietteria, ma sono sopratutto ragazzi che frequentano la scuola di circo o addetti ai lavori. Vedrò due spettacoli, il primo di cui non so nulla è Fuori Al Naturale Autoportante mentre del secondo so abbastanza. Si tratta di Vertigine Di Giulietta del gruppo BlucinQue diretto da Caterina Mochi Sismondi, regista che apprezzo e penso di aver visto quasi tutti i suoi spettacoli. Come immaginavo il primo spettacolo non si farà all’aperto ma nel …… piccolo circo ma molto confortevole. Penso si tema altra pioggia. Sono fra i primi ad arrivare e temo pochi spettatori. Invece poco per volta arrivano. Non è una folla oceanica, come sono abituati qui, ma abbastanza da gestire per cui gli addetti alla sistemazione sicura hanno il loro daffare. Emma Edvige Ungaro e Damián Elencwajg sono due ex studenti del Vertigo, lo ricordano con orgoglio prima di iniziare e ci informano anche che stanno lavorando ad un nuovo spettacolo. Questo concetto verrà ripreso alla fine anche per chiederci, in modo divertente ma concreto, se vogliamo aiutarli finanziariamente acquistando dei loro gadget. C’è molto dialogo con il pubblico in questo spettacolo, sia a parole e sia con gli sguardi. Hanno trovato un loro modo di portare in scena le piccole situazioni di attrito all’interno di ogni coppia, ci giocano e ci coinvolgono direttamente con alcuni spettatori che vengono portati in scena. Hanno come attrezzo comune, la corda tesa e qui sopra ci fanno di tutto, dal vestirsi all’andare con scarpe dal tacco impossibile. Dal ballare musiche popolari, tra l’altro lei, Emma è una notevole ballerina della pizzica pugliese e le musiche che fanno da sottofondo alle loro esibizioni sono molto coinvolgenti. Ci troviamo ad applaudire ed a ridere a tempo, con i piedi che ed il corpo che vanno per conto loro. Alla fine Damian, che scopriamo essere Argentino ci coinvolge negli auguri per il compleanno della mamma, con applausi ed urla ci facciamo davvero sentire.

Lo spazio che che ci collega al circo grande è relativamente breve, ma ci accorgiamo di essere in molti ed il numero aumenta man mano che ci avviciniamo. All’interno tutte le sedie sono praticamente occupate, quelle libere naturalmente per mantenere un metro da ogni nucleo familiare. Ci hanno controllato la temperatura, abbiamo disinfettato le mani e possiamo assistere all’ultimo spettacolo della serata. Tra l’altro non avrà replica nel senso che ha una sola uscita n questo festival.

Quello che ci aspetta è un viaggio nelle sensazioni e nelle emozioni di Giulietta, la famosissima protagonista del più amato testo shakespeariano (lo so, non si scrive così ma ci siamo capiti). E l’effetto è davvero notevole. Come sempre Caterina mescola insieme più ingredienti: Musica dal vivo e musica al mixer, letture dal vivo e registrate, acrobatica, danza, presenza scenica, ritmo elevato, rito del fuoco e molto altro. Per gli spettatori è un continuo sorprendersi, entrare ed uscire da una storia che in sé non esiste ma che si ricrea e rinnova continuamente. Chi si aspettava la classica scena del balcone rimane deluso perché qui si va oltre. Entriamo nel suo mondo (Giulietta), con tutte le paure e le gioie, le ritrosie i rimpianti le speranza. Davvero da rivedere.

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FUORI AL NATURALE AUTOPORTANTE

Emma Edvige Ungaro e Damián Elencwajg

Con gli occhi sognanti ma sempre ben aperti il 6 e 7 luglio potremo assistere alla commedia romantica della Compagnia Autoportante. I due filferristi Emma Edvige Ungaro e Damián Elencwajg in Fuori al naturale porteranno sul filo teso una storia d’amore, la loro storia, raccontando la routine di una coppia che giornalmente si prepara per la vita con conflitti, divertimento, delusioni e riconquiste. Equilibrio, danza e teatro si mescoleranno con l’unico fine di stupire ed emozionare i pubblici di tutto il mondo. Gli acrobati si muoveranno sulle note della Pizzica, danza tradizionale del Salento, che farà da colonna sonora all’intero spettacolo. “Tornare in scena con la prima di uno studio del nostro nuovo spettacolo è ancora più emozionante, e che sia Fondazione Cirko Vertigo a ospitarci assume un significato ancora più forte –spiega Edvige Ungaro -, il trampolino di lancio verso i miei sogni, da dove tutto è partito, dove ci siamo conosciuti io e mio marito, compagno di vita e di lavoro. Un ‘emozione indescrivibile, sarà una grande sfida per me gestire emozioni così forti. Amo le sfide, per questo faccio filo teso”.

EDVIGE UNGARO

Istruttore federale di ginnastica ritmica, danzatrice di pizzica ed artista di circo specializzata nel filo teso, lavora nello spettacolo dal 2001 come performer, attrice di teatro fisico e ballerina. Studentessa di Architettura e Ingegneria Edile, verso la fine de suoi studi universitari decide di dare più importanza al suo sogno di bambina, lascia tutto e intraprende il percorso accademico di artista di circo contemporaneo diplomandosi nell’anno 2012 presso la scuola di Cirko Vertigo di Torino. Ha partecipato a stage di filo teso con Sanja Konsonen, Nathalie Good, Lucas Bergandi ed Ernesto Terri. Ha insegnato a bambini e ragazzi per i corsi ludici di Fondazione Cirko Vertigo e partecipato al progetto pilota di alta specializzazione con l’insegnante di filo teso Arian Miluka. Nel 2013 fonda la Compagnia Autoportante con Damián Elencwajg. “All’idea di tornare davanti a un pubblico importante come quello del festival provo una grande emozione, adoro stare in scena, il brivido, l’emozione, il calore del pubblico, energie che fluttuano nell’aria. Tornare in scena con la prima di uno studio del nostro nuovo spettacolo è ancora più emozionante, e che sia Fondazione Cirko Vertigo a ospitarci assume un significato ancora più forte, il trampolino di lancio verso i miei sogni, da dove tutto è partito, dove ci siamo conosciuti io e mio marito, compagno di vita e di lavoro. Un ‘emozione indescrivibile, sarà una grande sfida per me gestire emozioni così forti. Amo le sfide, per questo faccio filo teso”. “Personalmente credo che nel circo in particolare esistono meno discriminazioni di genere, il cachet percepito per gli spettacoli è lo stesso tra uomo e donna, idem per la scelta delle discipline artistiche, e la donna è forte, muscolosa, responsabile, decide e solleva anche l’uomo se necessario”. “Dopo la pandemia penso che il mondo delle performing art subirà dei cambiamenti, già li stiamo vivendo. Il lockdown ha aperto i nostri occhi sulla condizione dell’artista e sulla sua situazione come lavoratore. Vedo questo momento come una rinascita dell’artista in generale sia a livello legale che performativo. Abbiamo scoperto nuove possibilità di “performare”, grazie all’online siamo stati continuamente in contatto con artisti da tutto il mondo, abbiamo utilizzato i video e scoperto che si può lavorare in diretta dal vivo e allo stesso tempo essere in streaming ovunque. La donna con la propria forza e temerarietà ha la grande capacità di trasformare tutto in bello e geniale. Penso alla donna come un grande sipario che si apre verso il mare, verso l’infinito, un sipario che non smetterà mai di sorprendere con lo spettacolo che svela. Il colore ovviamente è il rosso fuoco, un fuoco che brucia e mai si consuma”.

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VERTIGINE DI GIULIETTA DISTANCE MODE – BlucinQue

Una indimenticabile protagonista della letteratura mondiale e di una delle storie d’amore più popolari al mondo, Giulietta di William Shakespeare, è colei che dà ispirazione al secondo lavoro portato al festival dalla compagnia BlucinQue diretta da Caterina Mochi Sismondi, in data unica mercoledì 7 luglio. Vertigine di Giulietta –Distance modeè un lavoro di ricerca sul movimento e la composizione tra teatrodanza, testo, musica dal vivo e discipline circensi, ora con il focus della distanza, da agire e sperimentare anche sulla scena per un percorso post lockdown. A scandire il ritmo, l’alternanza simbiotica di brani di Prokofiev e della musica eseguita da un violoncello classico processato dal vivo da Bea Zanin, musicista in scena insieme ai cinque performer, danzatori e circensi, coinvolti nella composizione fisica e musicale, ovvero Elisa Mutto, Alexandre Duarte, Federico Ceragioli, Vladimir Ježić, e Rio Ballerani.

CATERINA MOCHI SISMONDI

Caterina Mochi Sismondi. Regista, coreografa e performer, fondatrice della compagnia BlucinQue. Studia al Dams di Torino e si diploma alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano. Insegnante riconosciuta del Metodo Feldenkrais, lavora in teatro con attori, danzatori e circensi, sviluppando una ricerca autoriale e un proprio percorso di approfondimento su creazione e movimento, guardando in modo trasversale alle arti, in un processo di ricerca continua. Il lavoro è svolto attraverso residenze e workshop del proprio metodo. Da sempre interessata alla ricerca coreografica e teatrale, presenta progetti e spettacoli in Italia e all’estero. Tra le molte esperienze vince Rigenerazione con il primo spettacolo di compagnia e altri premi con il progetto dei Deplacé e con il lavoro Vertigine di Giulietta, ispirato a Shakespeare e Prokofiev. #VertigoSuite vince il bando Next nel 2015, che porta la compagnia in creazione al Piccolo Teatro di Milano, con Off Ballad vince Boarding Pass Plus nel 2020 per la personale ricerca tra teatrodanza e circo e quest’anno lo spettacolo Gelsomina Dreams è tra i progetti vincitori di Vivere all’Italiana sul Palcoscenico del Ministero degli Affari Esteri. Sempre nel 2020 crea inoltre per la sua compagnia e per il teatro Café Müller, che dirige dal 2018, la stagione Solo in Teatro, presentata su Sky Arte e ora tra i progetti vincitori di Scena Unita, per la quale è coinvolta nella regia video con artisti nazionali e internazionali.

ELISA MUTTO

Figlia d’arte, i genitori sono musicisti, Elisa studia fin da piccola danza classica, canto e recitazione. A 17 anni iniziagli studi presso ‘L’Accademia d’arte Circense’ di Verona, specializzandosi in tessuto aereo, verticalismo, contorsionismo e cerchio aereo. Negli anni 2012-2013 frequenta l’accademia Kataklò di Milano e nel 2013 approda al corso professionale di Cirko Vertigo, dove si diploma due anni dopo con il voto 100/100. Dal 2016 fino ad oggi lavora come insegnante di discipline aeree presso il corso professionale della Fondazione Cirko Vertigo e attualmente è attiva come acrobata e danzatrice nella compagnia BlucinQue, diretta da Caterina Mochi Sismondi, negli spettacoli Off Ballad e Vertigine di Giulietta. Si è esibita negli anni in numerosi arene, festival e teatri prestigiosi fra cui il teatro Regio di Torino e ha partecipato a svariati programmi televisivi fra cui Tu sì que vales.

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