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Corrado Alvaro raccontato da Giovanni Scarfò

Al Sibari Art Festival

Il Sibari Art Festival ha dedicato le serate finali ad autori di narrativa, scrittura teatrale e poesia che sono vanto della terra calabra.

Il claim di quest’anno “Cultura come Liberazione” veicola infatti il messaggio che la cultura abbatte ogni genere di barriera e di limite culturale, sociale, politico o geografico, rappresentando quella possibilità di individuare e attuare un riscatto dalle pastoie che certi modelli subculturali propongono come soluzione rapida di difficoltà individuali o territoriali.

Letteratura, quindi, come impegno civile, come tensione etica per creare una società più giusta e più libera.

Nella serata del 22 agosto il direttore artistico del Festival e direttore dell’Editrice Alternativa La Mongolfiera Giovanni Spedicati ha presentato la Rivista ecopacifista “la Mongolfiera”, bimestrale che tratta tematiche relative ad ambiente e territorio, diritti dei cittadini, salute e medicina naturale, ecologia, crescita sostenibile ed economia circolare, nonviolenza, solidarietà, arte, cultura e vita quotidiana che gravitano nel contesto calabrese. Il fascicolo n. 10 è uscito con un’edizione speciale monografica su Luis Sepúlveda in Calabria, ad un anno dalla morte dello scrittore cileno che levava la sua voce contro le guerre e gli imperialismi, auspicando un mondo solidale e multiculturale.

A seguire, Spedicati e la giornalista Mariangela Maritato hanno animato un reading con brani dal testo del poeta e scrittore Dante Maffia “Il computer petulante” pubblicato nella collana Teatro da La Mongolfiera Editrice. Ascrivibile alla categoria di teatro dell’incontro, ma anche dell’assurdo, il volume è una raccolta di temi e personaggi che attraversano il mito, la storia, la letteratura e la quotidianità nella perenne rappresentazione della vita, alternando prosa e poesia. Scrive l’editore nella prefazione: “Mi sento affascinato dalle opere di Dante Maffia, anche quando si occupa di faccende marginali… si riscontra un’ironia mai cattiva e una sorta di malinconia che mette in evidenza solitudine e disperazione senza diventare pesante. Non è questo il teatro?”.

I brani letti sono stati estrapolati dall’episodio “Visita di Campanella a Maffia” in cui lo scrittore ipotizza un dialogo con Tommaso Campanella che, ringraziandolo per aver diffuso all’università il suo pensiero, gli svela che la sua missione è verificare se il mondo è cambiato ma purtroppo deve riscontrare che spocchia, presunzione e narcisismo sono ancora le qualità degli intellettuali e dei politici, come 400 anni fa, quando veniva perseguitato per aver difeso Galileo, processato dall’Inquisizione per eresia e condannato a 27 anni di carcere con l’accusa di aver cospirato contro i governanti spagnoli. Il confronto contrappone il pensiero debole dell’uomo contemporaneo (Maffia) privo di certezze al pensiero scolastico forte (Campanella), ponendo domande su Dio, l’amore, la bellezza, la libertà, la morte nel tentativo di rincorrere certezze che il dubbio esistenziale allontana.

Il 23 la manifestazione si concludeva con la presentazione del volume di Mario Aloe “La fragilità-Lo stato delle cose” (MEDIterranean Media Edizioni) su un mondo globalizzato che unisce Italia e Cina all’inizio della pandemia da Covid-19 e dell’opera “Corrado Alvaro e il Cinema-una magnifica ossessione” di Maria Cristina Briguglio e Giovanni Scarfò (Città del Sole Edizioni). Il professor Scarfò, direttore della Cineteca della Calabria e autore di libri e articoli sul cinema e collaboratore di programmi televisivi e produzioni e regie cinematografiche, sottolinea l’interesse sociologico e antropologico di Alvaro per il cinema di cui si è occupato fin dal 1923. Scrittore, poeta, giornalista, traduttore, saggista, drammaturgo, critico teatrale, autore di sceneggiature e collaborazioni per il cinema, direttore del quotidiano Il Popolo di Roma e del Risorgimento di Napoli, l’ossessione per il cinema lo ha spinto a frequentare fin dagli inizi il Centro Sperimentale di Cinematografia per capire la macchina della settima arte, scrivendo di cinema a ogni occasione per tutta la vita.

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