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Tradizione in Movimento

Riparte la stagione di concerti del Musicus Concentus in Sala Vanni.

Primo appuntamento in calendario venerdì 1 ottobre
Tradizione in Movimento

Riparte la stagione di concerti del Musicus Concentus in Sala Vanni.

In programma 14 appuntamenti dal vivo distribuiti nelle varie rassegne che animano uno dei presidi culturali più importanti dell’Oltrarno. In arrivo la seconda edizione de I Poeti del Piano Solo e poi la quinta edizione di A Jazz Supreme, gli appuntamenti con Disconnect <code> e quelli con Jazz Prime.

 

Tradizione in Movimento, la stagione di concerti del Musicus Concentus che indaga e approfondisce le nuove sonorità del jazz, dell’elettronica, e più in generale della new music, torna in presenza a partire da venerdì 1 ottobre in quello che è a tutti gli effetti  uno dei presidi culturali più importanti dell’Oltrarno, ossia la Sala Vanni.

Le attività dell’Associazione Musicus Concentus, che nel 2022 compirà 50 anni, beneficiano del contributo di Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze e sono sostenute da Fondazione CR Firenze con il contributo di Intesa Sanpaolo.

 

“Tradizione in Movimento riparte dopo un anno difficilissimo, nel quale ci siamo chiesti come avremmo potuto ricominciare e dove sarebbe finito il nostro pubblico. Abbiamo deciso di riprendere da dove avevamo lasciato, ovvero gli artisti e i progetti in cartellone nell’autunno/inverno 2020/21,perché la validità di quelle scelte non è stata minimamente scalfita dai mesi trascorsi in lockdown. E abbiamo scelto di sovrapporre molte delle nostre linee programmatiche per dare al nostro pubblico un segnale di vitalità, perché nessuno si sentisse trascurato, perché ciascuno potesse avere la visione di ciò che sarà il nostro nuovo futuro: a cominciare dal 2022, anno in cui il Musicus Concentus compirà i suoi primi cinquanta anni di vita”.  Fernando Fanutti – Presidente Musicus Concentus.

 

 

I Poeti del Piano Solo

Grazie alla collaborazione con l’Associazione Something Like This, e alla co-direzione artistica di Stefano Maurizi, dal 1 al 3 ottobre torna “I Poeti del Piano Solo”, un format totalmente dedicato al recital di piano solo. L’apertura di questa seconda edizione, prevista per venerdì 1 ottobre, è affidata a Enrico Zanisi.

Fin dal suo esordio, il pianista ha mostrato la stoffa del musicista in grado di bruciare le tappe, quello cui l’etichetta di enfant prodige del jazz italiano era destinata ben presto a stare stretta. Ad oggi è senza dubbio uno dei pianisti più eccellenti del panorama italiano, consapevole dei propri mezzi e dotato di una personalità musicale altamente definita. Nel 2016, dopo vari progetti, è uscito Piano Tales il suo primo disco per Piano Solo su CAM Jazz dove Zanisi esplora i confini della propria musica mantenendo intatta quella grazia priva di artifici che la contraddistingue.

 

Classe 1987 Shai Maestro, è uno dei pianisti più promettenti e di talento della sua generazione e si esibirà sul palco della Sala Vanni sabato 2 ottobre.  Dal debutto con il suo trio, nel 2011, Shai ha continuato sempre più a plasmare la sua musica di un’identità forte. Le sue note sono tra le più potenti e armoniose del jazz contemporaneo e la sua musica rifugge dalla struttura tradizionale, abbrancciando un repertorio dove il jazz si intrecci alla classica e alle sonorità del suo territorio.

Shai Maestro ha pubblicato ben sei album in 10 anni: i più recenti sono lo straordinario The Dream Thief del 2018 e Human, usciti entrambi per la prestigiosa ECM, dove Maestro tira fuori tutta la sua grintosa poesia.

 

Chiude la tre giorni de “I Poeti del Piano Solo” Alessandro Lanzoni, il cui concerto è previsto per domenica 3 ottobre alle ore 19. Attraverso riuscitissimi lavori discografici come Dark Flavour e Diversions, Alessandro Lanzoni ha definitivamente messo a punto una fisionomia di artista che mette il proprio talento al servizio di una incessante ricerca musicale. Un artista animato da questo spirito di ricerca non poteva che trovare nel Piano Solo il suo terreno privilegiato, in cui esprimere la propria creatività nel modo più autentico e personale possibile. Attarverso l’improvvisazione Lanzoni porta l’ascoltatore in panorami sonori sempre diversi, luoghi in cui il pubblico viene guidato con mano sicura da chi padroneggia i linguaggi musicali più disparati.

La rassegna “I Poeti del Piano Solo” è realizzata anche grazie al contributo di Banca Euromobiliare e Anea Italia srl.

 

Disconnect <code>

“Tutto quello che è organico nasce dalle cellule, quindi anche tutto quello che ne deriva – compresi i sogni – ha un’origine scientifica”. Partendo da questa premessa  Disconnect <code>, progetto dedicato alla sperimentazione sonora e portato avanti con convinzione da Matteo Braccialini co-direttore della rassegna, si accinge a presentare due appuntamenti nel calendario autunnale del Musicus.

I due concerti rientrano nel concept “Dreams Born From Cells” che richiama la premessa iniziale. Un’anteprima di quanto accadrà nel 2022, e che punta ad avvicinare la tecnologia alla materia dei sogni: una serie di live pensati per dar vita a nuove esperienza oniriche alimentate da sonorità digitali.

Su queste basi poggia il concerto di Lyra Pramuk, previsto per venerdì 8 ottobre. Studentessa tra le più diligenti della Eastman School of Music, Lyra Pramuk ha imparato presto che le sue passioni divergevano con la tradizione della pura accademia classica che avrebbe dovuto apprendere. I suoi interessi erano rivolti più al pop e all’opera, influenzata da artiste come Bjork, Laurie Anderson, Meredith Monk, M.I.A. e Missy Elliot che prendeva come ispirazione.

Composto e arrangiato interamente dal suono della sua voce, Fountain, l’album di debutto di Lyra Pramuk uscito per Bedroom Community, è stato definito Folk del futuro, “un percorso nelle possibili risonanze del suo stesso corpo” (Pitchfork).

Lo scorso venerdì 24 settembre, è uscito Delta, un doppio LP dove le tracce di Fountain vengono rivisitate, in una raccolta che cerca di rinnovare il concetto di “remix album”. A rimodulare la voce di Lyra Pramuk tra gli altri Ben Frost, Vessel, Caterina Barbieri, Gabber Modus Operandi.

 

Prima di puntare al 2022 Disconnect <code> riproporrà nella serata di venerdì 3 dicembre il concerto di Bill Kouligas. Artista, designer e musicista con base a Berlino, molto conosciuto per aver dato vita alla PAN, piattaforma mutidisciplinare ed etichetta discografica che produce i nomi più in auge del momento. Già nostro ospite qualche anno fa, ad oggi il suo profilo artistico è ulteriormente mutato e accresciuto; nel corso dei suoi dieci anni di carriera Bill Kouligas è riuscito a creare un ecosistema che rimette in discussione tutto quello che è stato detto fino ad ora sulle metodologie della musica elettronica.

 

 

La riprogrammazione del concerto Redi Hasa

Doveroso, prima di iniziare a presentare il prossimo progetto, ricordare il recupero del concerto di Redi Hasa, ormai prossimo al soldout e riprogrammato per il 9 ottobre. Il violoncellista pubblica il suo primo album solista “The Stolen Cello” (Decca Records) nel 2020. Lo fa dopo aver lavorato per molti anni come parte dell’ensemble di gruppo di Ludovico Einaudi, ed esibendosi nell’ambizioso “Seven Days Walking”, progetto che è stato scelto per le colonne sonore dei nuovi vincitori di Premi Oscar “Nomadland” (miglior film, migliore attrice, miglior regista) e “The Father” (miglior attore e miglior sceneggiatura non originale).  Sul palco fiorentino riproporrà “The Stolen Cello”, uscito in versione deluxe su Decca Records lo scorso giugno.

 

 

A Jazz Supreme

Nel racconto dell’attività del Musicus Concentus terza in ordine di apparizione, ma non certo per importanza, è la rassegna co-diretta dal pianista Simone Graziano “A Jazz Supreme”: sei appuntamenti sul palcoscenico della Sala Vanni che raccontano la migliore scena jazzistica contemporanea.

“Dove andare a cercare quello che non abbiamo ancora scoperto? Dove prendere idee che faranno la nostra musica nuova e diversa da come la pensavamo prima? Dove nutrire i nostri strumenti di quelle emozioni che li possono rendere voci, a volte familiari e altre volte estranee, ma che ci incuriosiscono? Nei luoghi più semplici. Nelle canzoni”.

Con queste parole Luca Aquino, uno dei musicisti del jazz italiano più apprezzati nel panorama internazionale, e Giovanni Guidi, allievo di un certo Enrico Rava, raccontano il loro concerto previsto per venerdì 15 ottobre in Sala Vanni.

 

Il gruppo She’s Analog – previsto invece per venerdì 22 ottobre – nasce a fine del 2018 con la precisa volontà di esplorare una volta di più le possibilità sonore offerte da una particolare declinazione del trio bassless. L’idea è quella di una musica creata collettivamente che, a partire da uno spunto compositivo sempre più esile, si arricchisce di un’improvvisazione sempre più radicale. Il loro album di debutto “What I bring What I Leave” è uscito lo scorso anno per Auand records e quello del prossimo ottobre sarà una dei primi live di presentazione dal vivo.

 

Da anni Ada Montellanico, cantante e compositrice tra le più importanti e originali del panorama italiano, nelle sue varie formazioni predilige gli ottoni, strumenti dalle sonorità verso cui nutre una particolare attrazione e affinità. In questa nuova avventura musicale – prevista per venerdì 29 ottobre – sceglie al suo fianco Michel Godard, artista poliedrico e grande sperimentatore, uno dei più straordinari tubisti nonché unico in assoluto suonatore di serpentone.

WeTuba vede inoltre la presenza di tre musicisti che attualmente rappresentano l’espressione più all’avanguardia del giovane jazz italiano, Simone Graziano al pianoforte, Francesco Ponticelli al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria. Straordinari artisti con cui Ada Montellanico collabora da vari anni in diverse sue formazioni.

 

Nel successivo appuntamento della rassegna, previsto per venerdì 5 novembre, il protagonista è Gabrio Baldacci, sul palco della Sala Vanni per presentare “Nina”, un disco triplo che raccoglie tutte le sue anime sonore. Nel triplo album un decennio di musica viene diviso in tre capitoli: Solo,Tambrio (in duo con Stefano Tamborrino alla batteria), e Mr Rencore (in trio con Beppe Scardino al sax baritono e Daniele Paoletti alla batteria). Un concerto che in realtà racchiude in sé tre differenti live.

 

Il “Monumental duo” di Roberto Ottaviano Alexander Hawkins “From Africa to the Eternity”, venerdì 12 novembre, è un esempio piuttosto emblematico di come abbiano inteso ed intendano far musica ed occupare il loro posto nel jazz questi due grandi artisti: in più frangenti lo si potrebbe definire lirico, nelle sue atmosfere raccolte e riflessive, ma nessuno dei due si ferma sull’altro ad indugiare sulla nota d’effetto.

Standard e composizioni originali (che naturalmente risentono delle rispettive e condivise esperienze con musicisti africani , americani ed europei), si alternano in un flusso che è dominato dal magistrale interplay fra due menti musicali sofisticate e poetiche. Il risultato giunge a vertiginose altezze.

 

Venerdì 19 novembre  insieme a Music Pool la rassegna “A Jazz Supreme” ospita Zoe Pia “Shardana”, un progetto che è il giusto e auspicato equilibrio tra follia e razionalità, passione e sentimento, radice e fiore. “Shardana2 è un coraggioso innesto di linguaggi, repertori e suoni a cavallo tra il jazz di oggi, l’improvvisazione e l’etnia.

Zoe Pia in quartetto con straordinari musicisti (Roberto De Nittis per il Top Jazz di Musica Jazz è stato votato come Nuovo Talento Italiano 2019) saprà farci vivere atmosfere che spezzano la linea spaziotemporale facendo vivere passato, presente e futuro in un “qui e ora” sonoro.

 

La riprogrammazione del concerto di Pan•American

Tra gli appuntamenti cancellati con il primo lockdown del 2020, ma che Musicus Concentus ripropone con convinzione, c’è anche quello di Pan•American, riprogrammato in Sala Vanni per il 20 novembre.

Inizialmente parallelo al percorso della band d’origine, Pan•American è ora il progetto solista di Mark Nelson, mente, chitarra e voce dei seminali Labradford. Nato nel 1997 e improntato alla ricerca di una nuova commistione tra ambient, dub e minimalismo, il percorso di Nelson ha gradualmente deviato verso placidi territori ambient-acustici di stampo cinematico, finendo per far assumere a Pan•American, con le sue accuratissime elaborazioni sonore, il ruolo di ideale continuazione dell’esperienza dei Labradford.

Le sue esibizioni dal vivo sono davvero rare e preziose. Nel tour tanto posticipato, e che finalmente tocca Firenze, presenterà i brani del nuovo disco A Son, uscito a fine 2019 su Kranky.

 

Jazz Prime

Chiude il calendario Jazz Prime: un progetto che si propone di esplorare la nuova scena creativa che in Toscana, come in tutta Italia, vive una fase di grande effervescenza, produce nuove idee e favorisce la nascita di giovani artisti che già adesso stanno contribuendo a quel ”ricambio generazionale” che costituisce linfa vitale per il jazz e per le nuove musiche.

Procedono a ritmo serrato le selezioni dei gruppi che si esibiranno nelle date di venerdì 26 e sabato 27 novembre, al Teatro Giotto di Vicchio. L’iniziativa è realizzata con Music Pool e Giotto Jazz.

 

 

Maggiori informazioni e aggiornamenti

http://www.musicusconcentus.com/

Biglietti a partire da 13€ + d.p

Inizio concerti ore 21:15, fatta eccezione per quello di Alessandro Lanzoni che inizia alle ore 19.

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