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Stivalaccio Teatro – La trilogia del commediante

dal 26 al 31 ottobre 2021

Per la prima volta su un palco di Milano gli innovatori della Commedia dell’Arte che stanno facendo appassionare tutta l’Italia: la compagnia Stivalaccio Teatro debutta a Milano dal palco del Teatro Oscar, e lo fa con una trilogia coraggiosa e divertente, che recupera le vicende dei classici più amati per rivitalizzarli con imprevisti comici e trovate frizzanti. Equivoci, complicità, mimo, metateatro e incursioni dialettali sono la ricetta studiata di un sorriso contagioso e irresistibile, che – come scrive Audino sul Sole24ore – non può non far gridare il pubblico a gran voce: “viva il teatro, viva la commedia!”.

 

TRILOGIA DEI COMMEDIANTI

STIVALACCIO TEATRO

TEATRO OSCAR Via Lattanzio 58/A, Milano

 

DON CHISCIOTTE

26 e 29 ottobre, ore 20.30

 

ROMEO E GIULIETTA

27 e 30 ottobre, ore 20.30

 

IL MALATO IMMAGINARIO

28 ottobre, ore 20.30 e 31 ottobre, ore 16.30

 

 

 

mar 26 e ven 29 ottobre 2021, ore 20.30

DON CHISCIOTTE

soggetto originale Marco Zoppello

elaborazione dello scenario Carlo Boso e Marco Zoppello

dialoghi Carlo Boso e Marco Zoppello

interpretazione e regia Marco Zoppello e Michele Mori

costumi e fondale Antonia Munaretti

struttura scenografica Mirco Zoppello

produzione Stivalaccio Teatro / Teatro Stabile del Veneto

 

Giulio Pasquati, Padovano, in arte Pantalone e Girolamo Salimbeni, Fiorentino, in arte Piombino, sono due attori della celebre compagnia dei Comici Gelosi, attiva e applaudita in tutta Europa tra il 16° e 17° secolo. Sono vivi per miracolo. Salgono sul palco per raccontare di come sono sfuggiti dalla forca grazie a Don Chisciotte, a Sancho Panza ma soprattutto grazie al pubblico. A partire dall’ultimo desiderio dei condannati a morte prendono il via le avventure di una delle coppie comiche più famose della storia della letteratura, filtrate dall’estro dei due saltimbanchi che arrancano nel tentativo di procrastinare l’esecuzione, tra mulini a vento ed eserciti di pecore. E se non rammentano la storia alla perfezione, beh, poco importa, si improvvisa sul tema dell’amore e della fame, del sogno impossibile, dell’iperbole letteraria, della libertà di pensiero e di satira con “l’unico limite: il cielo” come direbbe Cervantes. Uno spettacolo sul pubblico, per il pubblico e con il pubblico, perché è quest’ultimo che avrà il compito di salvare i due attori dalla morte… di salvare il teatro. Anche noi, attori dietro i “personaggi attori” abbiamo attinto in assoluta libertà a quel contenitore straordinario che è il Don Chisciotte, rimasticandolo in un tosco-veneto condito di emilianismi e francesismi e prendendoci il permesso di “tirare per la giacchetta” autori come Leopardi, Pulci, Ruzzante, Dante, De la Barca, Shakespeare e tanti altri.

 

«Ottima la resa complessiva dello spettacolo, scoppiettante e trascinante dalla prima all’ultima battuta»

Alessandra Agosti – Il Giornale di Vicenza

«Ed è proprio l’incrocio, l’incastro e l’armonia che fuoriesce tra il dialetto veneto, pomposo, leggero, arrotondato, musicale, con il vernacolo toscano, stoccate, veleno, bastonate, che stimola quell’allegria contagiosa esaltata da una costante interazione, mai stucchevole né indigesta né tanto meno fastidiosa però, con la platea che ha accettato lo scambio, lasciandosi andare nell’abbraccio del teatro, del mestiere, cullandosi tra parodie e battute, ridendo di testa, di pancia, rumorosamente, in maniera godereccia»

Tommaso Chimenti – Recensito.it

«L’effetto è pirotecnico e vorticoso, in una sovrapposizione temporale che travolge anche il testo, contaminato da citazioni letterarie e teatrali di ogni epoca»

Nicoletta Cavanna – Radio Gold

 

 

mer 27 e sab 30 ottobre, ore 20.30

ROMEO E GIULIETTA

soggetto originale e regia Marco Zoppello

con Anna De Franceschi, Michele Mori E Marco Zoppello

scenografia Alberto Nonnato

costumi Antonia Munaretti

maschere Roberto Maria Macchi

duelli Giorgio Sgaravatto

consulenza musicale Veronica Canale

produzione Stivalaccio Teatro / Teatro Stabile Del Veneto

 

Venezia in subbuglio. Per calli e fondamenta circola la novella: Enrico III di Valois, diretto a Parigi per essere incoronato Re di Francia, passerà una notte nella Serenissima. Un onore immenso per il Doge e per la città lagunare. Giulio Pasquati e Girolamo Salimbeni, coppia di ciarlatani saltimbanco dai trascorsi burrascosi, vengono incaricati di dare spettacolo in onore del principe. Mica una storia qualunque, certo che no, la più grande storia d’amore che sia mai stata scritta: Romeo e Giulietta. Due ore di tempo per prepararsi ad andare in scena, provare lo spettacolo ma, soprattutto: dove trovare la “Giulietta” giusta, casta e pura, da far ammirare al principe Enrico? Ed ecco comparire nel campiello la procace Veronica Franco, poetessa e “honorata cortigiana” della Repubblica, disposta a cimentarsi nell’improbabile parte dell’illibata giovinetta. Si assiste dunque ad una “prova aperta”, alla maniera dei comici del Sogno di una notte di mezza estate, dove la celeberrima storia del Bardo prende forma e si deforma nel mescolarsi di trame, di dialetti, canti, improvvisazioni, suoni, duelli e pantomime. Shakespeare diventa, per noi, materia viva nel quale immergere le mani, per portare sul palco, attraverso il teatro popolare, le grandi passioni dell’uomo, le gelosie “Otelliane”, i pregiudizi da “Mercante”, “Tempeste” e naufragi, in una danza tra la Vita e la Morte, coltelli e veleni.

 

«Teatro e metateatro, ricerca sui linguaggi e sui dialetti, commedia dell’arte (tanta), piena padronanza dei registri tragico e comico, in un gioco delle parti che sa abbattere la «quarta parete» e far diventare il pubblico parte integrante e integrata dello spettacolo»

Mara Pedrabissi – La Gazzetta di Parma

«Effervescenza e misura, improvvisazione e controllo, pizzichi di follia e tonnellate di competenza. Sono alcuni degli ingredienti con i quali StivalaccioTeatro ha creato lo spettacolo Romeo e Giulietta»

Alessandra Agosti – Il Giornale di Vicenza

«La loro comicità è sfida linguistica, coloritura dialettale, espressività genuina e mai scontata, in un ribollire di energia creativa. […] Chapeau, Stivalaccio!»

Gilda Tentorio – Lecco News

 

 

Gio 28 ottobre, ore 20.30 e dom 31 ottobre, ore 16.30

IL MALATO IMMAGINARIO

soggetto e regia Marco Zoppello

con Sara Allevi, Anna de Franceschi, Michele Mori, Stefano Rota, Marco Zoppello

scenografia Alberto Nonnato

costumi Laura Salvagnin

maschere Roberto Maria Macchi

disegno luci Paolo Pollo Rodighiero

datore luci Matteo Pozzobon

costumi realizzati da Antonia Munaretti

assistente alla regia Giulio Canestrelli

produzione Stivalaccio Teatro / Teatro Stabile del Veneto

realizzato con il sostegno di 70° Ciclo di Spettacoli Classici

 

17 febbraio 1673. La quarta recita de Il malato immaginario è a rischio, tra i lavoratori del Palais Royal si parla di annullare lo spettacolo, il Maestro non è dell’umore per andare in scena e gli attori della compagnia se ne tornano a casa. Tocca a Pasquati il disperato tentativo di portare a termine la serata ricorrendo nientemeno che ai vecchi compagni dello Stivale, pregandoli di quest’Ultimo Viaggio. L’insistenza dei tre commedianti è inarrestabile, Molière è costretto a cedere: lo spettacolo deve continuare! A complicare la situazione un ritorno inaspettato: Madeleine Poquelin, figlia di Molière, fuggita dal convento dove era rinchiusa. Prende il via la celebre ed esilarante storia del Malato Argante, vecchio ipocondriaco che, tra purghe e salassi, va dissipando la propria fortuna. Tra le astuzie della serva Tonina si intessono e si cantano gli amori ostacolati della dolce Angelica con il giovane Cleante, il tutto sotto l’occhio di Belinda, seconda moglie di Argante, intenta ad accaparrarsi la fortuna del vecchio marito. È una recita particolare, quella che si rappresenta al Palais Royal quella sera, tra i lazzi, le improvvisazioni e le maschere grottesche dei Commedianti le ombre si allungano sui fondali dipinti, i bagliori delle candele si affievoliscono rischiando di spegnersi al primo soffiare del vento. Il Malato Immaginario è una farsa perfetta. Molière, da veterano della risata, costruisce nell’ultima sua opera una macchina teatrale inattaccabile, tratteggiando personaggi classici e moderni allo stesso tempo. Egli mette in scena la forza e vitalità dell’amore giovanile contrapposta con la più grande paura dell’umano: il passare del tempo. Un ultimo viaggio, ancora una volta, tra la polvere del palcoscenico, le corde, i tiri e i contrappesi. Un inno alla vita, alla risata e alla bellezza, cantato dai saltimbanchi, condito di una farsa feroce, intrisa di amore per il pubblico. I testi diventano, nuovamente, pre-testi, condizioni di partenza per spiccare il salto nell’universo molieriano, giocandoci, improvvisandolo, cantandolo, mimandolo nel gioco più totale del teatro, che deve essere vivo, estemporaneo e tangibile quanto la Commedia, specchio incrinato dell’umano. Vivo è il teatro, dunque, quando viva è la Commedia.

 

«Così, come per i loro illustri predecessori, tutto si gioca negli scarti tra i momenti della storia e quelli della messa in scena, tessuti su una trama calibratissima di gestualità e mimica, sulla davvero formidabile presenza degli interpreti e con una sapiente interazione con il pubblico. Ed è davvero sorprendente il livello raggiunto.»

Antonio Audino – Il Sole 24 ore

«Grande il ritmo, la velocità d’esecuzione, la brillante e spumeggiante alchimia tra l’allegra ciurma, la grande gioia di regalare sorrisi e buon tempo, quella grande bellezza del fare teatro per il gusto intimo, non fine a se stesso, dell’applauso come dono, come scambio, condivisione del grande rito collettivo del teatro, del racconto popolare, dell’incontro.»

Tommaso Chimenti – Recensito.it

«Ricco di ritmo, di improvvisi e d’una comunicativa che si travasa sugli spettatori, il racconto viaggia a meraviglia grazie agli estri aguzzi di Sara Allevi, Anna De Franceschi, Michele Mori, Stefano Rota e Marco Zoppello, cui va pure ascritta una regia che l’Olimpico accoglie volentieri. Così come il pubblico.»

Antonio Stefani – Il Giornale di Vicenza

 

 

INFORMAZIONI

deSidera Teatro Oscar

Via Lattanzio 58/A, Milano

 

www.oscar-desidera.it

info@oscar-desidera.it – 334 8541004

 

BIGLIETTERIA

biglietteria@oscar-desidera.it

Biglietti 18/15/10 euro

Abbonamento stagione 150 euro

Abbonamento prima parte 60 euro

Abbonamento trilogia 30 euro

 

BIGLIETTERIA ONLINEVivaticket.it

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