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Come quando è primavera

Spazio Rossellini di Roma il 26 novembre

Regia e costumi: Marco Fasciana

Drammaturgia: G. Canali, M. Fasciana, C. Marino

interpreti: Giulia Canali e Caterina Marino

Grazie alla vittoria del bando LazioInScena, allo Spazio Rossellini di Roma, il 26 novembre – alle ore 19 – in occasione della settimana dedicata al sostegno dell’eliminazione della violenza contro le donne la compagnia Binario 1310 porta in scena lo spettacolo Come quando è primavera.

Come quando è primavera è la storia di una bambina, Mahnoush, che vive in un Paese dove a fare le regole sono i Signori della guerra. Secondo queste regole le donne non possono lavorare, e nemmeno uscire di casa da sole. E’ difficile giocare secondo queste regole, soprattutto se in famiglia un maschio non c’ è, e lo si deve inventare.  Ma come?  Semplice, con un paio di pantaloni alla figlia più piccola. Nei suoi nuovi pantaloni, Mahnoush potrà finalmente andare in bicicletta e prendersi cura della sua famiglia. Stando sempre attenta, però, a non farsi scoprire.

La storia raccontata nello spettacolo – adatto a tutti, dagli 8 anni in su – prende spunto dal fenomeno afgano delle bacha posh, le “bambine vestite da ragazzo”.

Come sottolinea la Compagnia: “Abbiamo scelto questa realtà, per molti versi lontana da noi, per indagare il tema dell’identità. Ciò da cui siamo partiti è stata la consapevolezza di quanto il genere in cui ci identifichiamo influenzi le nostre vite. Mahnoush, infatti, è sempre la stessa persona, ma a seconda di come appare agli occhi della società deve seguire regole diverse. Cosa determina allora la nostra identità, una volta superate le imposizioni e oltrepassato gli stereotipi? Cosa ci rende davvero noi stessi?”

Spazio Rossellini è il polo culturale multidisciplinare della Regione Lazio, gestito da ATCL Circuito Multidisciplinare del Lazio, che offre un programma, rivolto a spettatori di tutte le età, che comprende tutte le arti performative dal vivo, progetti di residenza artistica, con una particolare predilezione alla promozione degli artisti del territorio regionale. La cura artistica progettuale è di Katia Caselli.

SPAZIO ROSSELLINI – via della vasca navale 58 – Roma

INFO: tel: 345 297 8091 / info@spaziorossellini.it / www.spaziorossellini.it

BIGLIETTI Intero € 12 – Ridotto € 10

 

LA COMPAGNIA. La compagnia Binario 1310 è formata da Giulia Canali, Marco Fasciana e Caterina Marino. I tre si incontrano nel 2012 alla ” Scuola di Teatro di Bologna Galante Garrone”, dove condividono il percorso di formazione attoriale e sviluppano un immaginario artistico comune. Marco Fasciana prosegue poi gli studi in qualità di regista diplomandosi in Regia presso l'” Accademia Nazionale d’ Arte Drammatica Silvio d’ Amico”. Come quando è primavera è il loro primo progetto insieme ed è risultato finalista al Premio Scenario Infanzia 2018. Lo spettacolo ha ottenuto il sostegno del Teatro Due Mondi di Faenza e del Teatro Europa di Parma, debuttando presso quest’ ultimo nell’ aprile 2019. 

 

NOTE DI REGIA. La nostra storia nasce da alcune considerazioni fortemente sentite sulla femminilità e prende spunto da alcuni romanzi e saggi sul tema. Il titolo, ad esempio, si ispira ad una frase tratta dal romanzo “La figlia dell’arcobaleno” di Nadia Hashimi, in cui la protagonista dice: “Essere una bacha posh è stata la cosa migliore che potesse capitarmi. E’ come quando ha fatto un gran freddo per tutto l’inverno e poi, da un giorno all’altro, arriva di colpo la primavera e fa abbastanza caldo da non doversi più mettere il cappotto.” Per questo motivo abbiamo scelto il titolo Come quando è primavera come metafora di quella libertà, o meglio liberazione, che proviamo quando abbiamo la possibilità di essere noi stessi o noi stesse.

DRAMMATURGIA E MESSA IN SCENA. Il testo è frutto di una drammaturgia collettiva a cura della compagnia ed è il risultato di un lungo percorso di scrittura scenica e di improvvisazione, unito a un lavoro di drammaturgia tradizionale. A fronte di una tematica così forte si è scelto, per la messa in scena, di avvalersi di un linguaggio semplice, privo di elementi scenografici che identificassero un luogo, inserendo alcuni richiami all’Afghanistan solamente nella parte testuale. Un meccanismo di movimenti fisici, che scorre per immagini, caratterizza la scena.

La partitura fisica è legata al corpo delle attrici e al rapporto con lo spazio che identifica, ogni volta, luoghi e situazioni differenti. Per tali ragioni l’uso delle proiezioni, destinate, in una prima fase di studio, a raccontare il contesto sociale di riferimento, è risultato superfluo.

Le immagini scorrono a quadri, scandite da sonorità e arrangiamenti perlopiù di musica elettronica.

La scelta di avvalersi di una messa in scena dai colori tetri, per la prima parte dello spettacolo, ha l’obiettivo di ricreare un mondo cupo, fuligginoso, spezzato talvolta da quegli unici elementi di colore rappresentati dai palloncini, giocattolo simbolo dell’infanzia, utilizzati tuttavia in modi ogni volta differenti e spesso decontestualizzati dalla loro funzione convenzionale.

I temi vengono esplorati dapprima nel mondo scolastico, dove la protagonista deve fare i conti con la sua nuova identità, poi in un pericoloso mondo esterno, quello della Città, abitata dai Signori della Guerra, il cui obiettivo è assicurarsi che i princìpi di una società comandata dagli uomini non vengano infranti.

Il nostro tentativo è quello di fondere l’immaginario astratto coi principi e le regole del mondo afghano, cercando di creare l’illusione di un mondo lontano, quasi irriconoscibile ma, al tempo stesso, ad un passo dal mondo Occidentale.

 

COMPAGNIA BINARIO1310

GIULIA CANALI (Parma, 1988) Nel 2008 fonda insieme a Franca Tragni l’associazione di promozione sociale ZonaFranca Parma con la quale partecipa a vari spettacoli e organizza, nel Settembre 2017, il festival sociale “ZonaFestival”. Nel 2014 si diploma in qualità di attrice di prosa presso la Scuola di Teatro di Bologna Alessandra Galante Garrone. Nel 2015 vince una borsa di studio per il corso di alta formazione “Link Theatre” tenuto da Andrea Baracco conclusosi nella messa in scena dello spettacolo “Le mille e una notte”. Nello stesso anno partecipa al Bando Giovani Narratori del Teatro dell’Orsa con cui collabora ancora oggi in qualità di Narratore della Casa delle Storie. Nel 2017 debutta con “Improvvisamente Alice”, il suo primo lavoro scritto e interpretato, realizzato in collaborazione con Franca Tragni e con la coproduzione di Europa Teatri. Nello stesso anno entra a far parte del cast di “L’uomo, la Bestia e la Virtù” di Pirandello per la regia di Manfredi Rutelli produzione LST-Teatro. Nel 2019 debutta al Teatro delle Briciole nello spettacolo WOW con la regia di Beatrice Baruffini.

Nel suo percorso di studi ha lavorato con Romeo Castellucci, Vittorio Franceschi, Andrè Casaca, Danio Manfredini, i Familie Floz, Cesar Brie, Carlo Valli, Pierre Byland, Chiara Guidi, Giacomo Vezzani del Teatro del Carretto. In quest’ultimi anni ha inoltre insegnato teatro indiverse scuole primarie di Parma e Modena.

MARCO FASCIANA (Palermo, 1986) Consegue la laurea in Scienze e tecnologie dello spettacolo a Palermo, dove inizia la sua formazione teatrale seguendo i laboratori diretti da

M. Spicuzza. Tra il 2008 e il 2010 partecipa ai corsi condotti da U. Cantone, S. Tessitore, C. Collovà, F. Brogi presso il Teatro Biondo di Palermo, dove collabora con U.Cantone in qualità di assistente alla regia. Nel 2014 si diploma come Attore di prosa presso la Scuola di Teatro di Bologna Alessandra Galante Garrone, Nello stesso anno si interessa alla regia e frequenta il Corso propedeutico di Regia presso la Scuola Paolo Grassi di Milano, con insegnanti quali Simona Gonnella, Fabio Cherstich e Fabio Colavero.

Dal 2015 è allievo regista presso l’Accademia Silvio d’Amico di Roma, per la quale ha firmato le regie degli spettacoli La stanza di H. Pinter, Anatomia Tito Fall of Rome di H. Muller con il coordinamento di G. B. Corsetti, Vieux Carrè di T. Williams con il coordinamento di A. Cirillo. Nel 2016 cura la regia e la drammaturgia dello spettacolo Ingegno Fuori Luogo, spettacolo finalista alla rassegna European Young Theatre presso il Festival dei Due Mondi di Spoleto. Nel 2017 cura la regia e drammaturgia dello spettacolo De Bello Gallico, rifacimento del commentario di G. Cesare. Nel 2019 si diploma in Regia con lo spettacolo “La ballata dei babbaluci”, da lui scritto e diretto.

CATERINA MARINO (Roma, 1991) Nel 2010/2011 frequenta l’Atelier di Commedia dell’Arte condotto da Michelle Monetta. Nel 2014 si diploma in qualità di Attrice di Prosa presso la Scuola di Teatro di Bologna Alessandra Galante Garrone. Studia inoltre con Mario Perrotta, Daniele Salvo, Melania Giglio, i Familie Floz, Alessandro Fabrizi, Andrea Baracco, Vincenzo Manna, Michele Sinisi. Nel 2015 vince la borsa di studio promossa dalla Link Campus University e prende parte allo spettacolo Le mille e una notte con la regia di Andrea Baracco. In seguito viene scelta per lo spettacolo Odissea – da Omero a Walcott con la regia di Vincenzo Manna e Daniele Muratore. Nel 2016 si laurea presso il Dipartimento di Arti e Scienze dello spettacolo dell’Università La Sapienza di Roma con una tesi su Gerardo Guerrieri e la sua traduzione di Un tram che si chiama Desiderio di T. Williams. Tra il 2016 e il 2017 lavora con Riccardo Caporossi e Riccardo Vannuccini e nuovamente con Vincenzo Manna nello spettacolo CANI. Attualmente sta lavorando al testo di drammaturgia inglese contemporanea Pramkicker di Sadie Hasler, di cui è traduttrice e interprete insieme a Elisabeth McCreton, con la regia di Federico Brugnone.

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