Ci dispiace comunicare che, a causa di alcuni casi di positività al COVID-19 riscontrati nel gruppo di lavoro de Il Capitale. Un libro che ancora non abbiamo letto di Kepler-452, siamo costretti a rinviare il debutto, previsto il 25 gennaio 2022 al Teatro Arena del Sole di Bologna, al prossimo autunno. Esito di una ricerca condotta fuori e dentro la sala prove, la creazione coinvolge tre operai del Collettivo di fabbrica lavoratori GKN, l’azienda di metalmeccanica di Campi Bisenzio (FI). Dovendo al momento sospendere la costruzione dello spettacolo, ERT / Teatro Nazionale insieme a Kepler-452 ha deciso con grande rammarico di posticipare l’appuntamento con il pubblico.
“Il Capitale è sospeso, l’ondata enorme di contagi che sta colpendo tanti in questo momento non ha risparmiato la nostra squadra. Difficile raccontare il dolore e il trauma di sospendere a quindici giorni dal debutto un processo di ascolto, ricerca, lotta, complicità durato mesi, così come è difficile immaginare, ancora una volta, una risposta artistica a questo inciampo produttivo. Ci proviamo ugualmente.
Da settembre scorso è cominciato un lungo, entusiasmante, difficile processo di avvicinamento della nostra compagnia alla vertenza GKN di Campi Bisenzio in presidio permanente. Abbiamo trascorso gli ultimi mesi dentro una fabbrica, dormendo su delle brandine e mangiando alla mensa autogestita dal Collettivo di fabbrica, che non sapremo mai ringraziare a sufficienza per l’accoglienza commovente che ci ha riservato. Abbiamo scelto tre persone, con le quali fare questo spettacolo: Francesco, manutentore, Tiziana, addetta alle pulizie, Felice, operaio addetto al montaggio. Insieme a loro abbiamo cominciato a raccontare in scena gli anni trascorsi in fabbrica, il licenziamento collettivo che li ha colpiti, la straordinaria reazione del presidio permanente, incrociando ciascuna parte della loro vita con un capitolo del Capitale di Marx.
Lo spettacolo che avevamo in mente era diviso in tre atti: la vita in fabbrica prima del licenziamento; l’esperienza del presidio e il contestuale, temporaneo allontanamento delle logiche del Capitale; il ritorno del Capitale. Il giorno che abbiamo sospeso le prove avevamo finito di lavorare sui primi due atti, mancava il terzo. Questo tempo imprevisto e doloroso che ci separa dal vero debutto di questo spettacolo, per quanto ci riguarda, dovrà diventare il terzo atto, ancora da scrivere. Continueremo, insomma, la nostra indagine sul campo, seguendo la vertenza, in una fase nuova, grazie anche al sostegno, sempre attento al senso dell’azione artistica, di ERT. Cercheremo di raccontare cosa succede a una vertenza quando il Capitale spende la sua arma più potente, il tempo, per cercare di disarticolarla.
Il Capitale è, soprattutto, uno spettacolo sul tempo e il tempo ci ha giocato un brutto scherzo. Non sappiamo bene con che forze, ma siamo ancora qua, pronti a ricominciare a fare domande, a partecipare alla lotta che più di ogni altra ci ha cambiato la vita, a tentare di trasformare in racconto tutto questo, nella fiducia incrollabile che tutto questo abbia un senso. Non sappiamo cosa succederà da oggi a quando debutterà questo nostro Capitale, sappiamo solo che cercheremo di renderlo vita degna di diventare drammaturgia”.
Enrico Baraldi e Nicola Borghesi / Kepler-452