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”Il canto di Penelope” al Pacta Salone

Da mercoledì 16 al 20 marzo.

Da “Il canto di Penelope” di Margaret Atwood
(Rizzoli, 2005, traduzione di Margherita Crepax)

 

regia, riduzione drammaturgica, interpretazione Michela Embrìaco

danzatrice e coreografie video Elena Finessi

video e fotografia Pierluigi Cattani Faggion

scenografia e costumi Giusi Campisi

partitura luci Mariano De Tassis

musica originale Carlo Casillo

voce registrata Michela Embrìaco

realizzazione costumi Antonella Vecchi

tecnico luci Luca Brun

produzione MULTIVERSOteatro

 con il contributo finanziario di Fondazione Caritro, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Trento – Circoscrizione S. Giuseppe S. Chiara, BIM dell’Adige, Casse Rurali Trentine, Cassa Rurale di Trento

Va in scena a Milano, da mercoledì 16 a domenica 20 marzo al Pacta Salone (via Dini 7) nell’ambito della rassegna DonneTeatroDiritti, “Il canto di Penelope”, la nuova produzione teatrale di MULTIVERSOteatro, ispirata a “The Penelopiad” di Margaret Atwood. Il monologo prosegue il percorso artistico della compagnia trentina MULTIVERSOteatro fondata nel 2009 da Michela Embrìaco, che affronta temi legati al ruolo delle donne e agli stereotipi che le riguardano nella società contemporanea e nella storia.

«La storia, così come viene raccontata nell’Odissea, non è del tutto logica: ci sono troppe incongruenze. Sono sempre stata tormentata dal pensiero di quelle ancelle impiccate e, nel Canto di Penelope, anche Penelope lo è», scrive Margaret Atwood, che ne “Il canto di Penelope” dà finalmente voce al personaggio femminile, simbolo della fedeltà coniugale, immaginando i suoi stati d’animo e i retropensieri. Le affida il ruolo di protagonista assoluta nella narrazione delle vicende dell’Odissea, catalizzando l’attenzione su di sé e sul suo essere un paradigma universale della condizione femminile.

Margaret Atwood trasferisce il racconto del poema omerico all’interno dell’Ade ai giorni nostri, distribuendo le voci narranti tra Penelope e le dodici ancelle impiccate dal figlio Telemaco su ordine del padre Odisseo. La sua riflessione si concentra su due domande: che cosa ha portato all’impiccagione delle ancelle e che cosa c’era davvero nella mente di Penelope?

La versione dei fatti di Penelope narrata dalla scrittrice canadese veicola verità profonde sulla condizione sociale femminile del tempo, sul silenzio che ha travolto le donne nella Storia, e getta un ponte con il presente: «Sono diventata una leggenda edificante. Un bastone con cui picchiare altre donne. Non seguite il mio esempio, voglio gridarvi nelle orecchie! Ma quando cerco di gridare, la mia voce è quella di un gufo».

Parlano anche le dodici ancelle impiccate da Ulisse e dal figlio Telemaco, la cui condizione non si discosta di molto dalla regale Penelope: «Noi conosciamo la versione di Ulisse, ma di Penelope sappiamo ben poco – dichiara Michela Embrìaco, regista e interprete che ha curato anche la riduzione drammaturgica – ci racconta di quando viene data in sposa ad Ulisse, tramite una gara di corsa, perché nella Grecia antica le donne venivano messe all’asta e l’uomo che ne usciva vincitore riceveva in cambio la donna e il matrimonio. Penelope è una principessa, una donna con dei privilegi, ma senza possibilità di scegliere; nello spettacolo accanto a lei, nel video proiettato sul fondale, ci sono anche le ancelle, il Coro: sono donne del popolo, donne che non hanno voce in capitolo e che con le loro domande inquietano Ulisse e Penelope».

Nel video, curato da Pierluigi Cattani Faggion, la danzatrice Elena Finessi interpreta Melanto e il Coro delle ancelle; il disegno luci è curato da Mariano Detassis, la scenografia e i costumi sono progettati da Giusi Campisi, le musiche originali sono composte da Carlo Casillo.

 

 

MULTIVERSOteatro

MULTIVERSOteatro nasce nel 2009, fondato da Michela Embrìaco, attrice, regista, insegnante di teatro e teatroterapeuta. Gli spettacoli della compagnia parlano soprattutto del ruolo della donna nella storia e nella società contemporanea. Sono il prodotto finale di un lavoro lungo e curato che coinvolge professionisti e artisti. Al centro c’è il lavoro dell’attore creativo, che si fonde in una partitura unica con immagini, musica, luce, costumi, oggetti e scenografia. Insieme a Michela Embrìaco lavora il fotografo Pierluigi Cattani Faggion, che partecipa all’ideazione dei lavori teatrali e si occupa in particolare delle immagini, dei video e della documentazione fotografica.

Le più recenti e principali produzioni teatrali e letture-spettacolo di MULTIVERSOteatro sono “Pandora non aprire quel vaso!” (dal 2021, regia di Michela Embriaco, tratto da “Mitiche” di Giulia Caminito),  “Il canto di Penelope” (dal 2018, regia di Michela Embrìaco, tratto da “The Penelopiad” di Margaret Atwood), “Una stanza tutta per sé” (dal 2016, regia di Michela Embrìaco, monologo tratto da “Una stanza tutta per sé” di Virginia Woolf), “Le città invisibili” (2020, tratto dal libro di Italo Calvino, lettura-spettacolo selezionata nel Bando Eventi Culturali di Prossimità), “Materiale per Medea” (2014, regia di Raffaele Macrì, monologo tratto da “Riva abbandonata/Materiali per Medea/Paesaggio per Argonauti” di Heiner Müller). Altre produzioni nel corso degli anni sono state “La ginestra” (2010, regia di Michela Embrìaco, spettacolo sul tema del Limite, prodotto da Forum Trentino per la Pace), “Mirijana” (2010, regia di Mirko Artuso, spettacolo sul tema dello stupro etnico, in collaborazione con Osservatorio Balcani e Caucaso), “Non parlare di me” (2005, regia di Raffaele Macrì, monologo sul tema del femminile, prodotto da Centro Teatrale Ziggurat, progetto pubblicato da Titivillus edizioni).

 

 

INFO

RITIRO BIGLIETTI via Ulisse Dini 7, 20142 Milano nei giorni di programmazione, a partire da 1h e 30′ prima dello spettacolo

ORARI UFFICI BIGLIETTI dal lunedì al venerdì dalle ore 10.30 alle ore 19.00

Tel. 02.36503740 / Mail: biglietteria@pacta.org

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