giovedì, Aprile 18, 2024

Area Riservata

HomeConcertoAccademia Nazionale di Santa Cecilia, Grigory Sokolov in recital

Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Grigory Sokolov in recital

Lunedì 11 aprile ore 20.30 in Sala Santa Cecilia a Roma

È il recital più atteso dell’anno quello di lunedì 11 aprile alle ore 20.30 (Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone-Sala Santa Cecilia), quello di Grigory Sokolov, salito sul palcoscenico di Santa Cecilia per la prima volta nel novembre del 1969, a soli 19 anni, in un concerto diretto da Franco Mannino. Da allora è tornato ben 23 volte, ammaliando ogni volta il pubblico con la sua gamma di colori inconfondibili, la sua introspezione visionaria, la sua ipnotica spontaneità e la bellezza del suo tocco, definito da Piero Rattalino come una “forza della grandine”, offrendo al pubblico programmi che spaziano dalle trascrizioni della polifonia sacra medievale e dai lavori per tastiera di Couperin, Rameau e Bach a tutto il repertorio classico e romantico con particolare attenzione a Beethoven, Schubert, Schumann, Chopin, Brahms e alle composizioni di riferimento del Ventesimo secolo. Il recital sarà incentrato su tre pilastri della musica tedesca dell’Ottocento: il pianista russo, infatti, aprirà il concerto con le 15 Variazioni e Fuga op. 35 “Eroica” di Ludwig van Beethoven. Composte nel 1802 (anno d’inizio della composizione della Sinfonia “Eroica”) e pubblicate nel 1803, le Variazioni presentano delle affinità con il Finale dell’”Eroica” (di qui il soprannome che è stato loro dato), rispetto al quale possono essere considerate una sorta di cartone preparatorio, ne condividono il materiale di partenza e l’idea di non cominciare subito con la presentazione del tema ma da una “Introduzione col basso del tema”. A seguire risuoneranno i Tre intermezzi op. 117 di Johannes Brahms, composti nel 1892. Il primo, un Andante moderato, porta in epigrafe due versi del poeta Herder: Dormi dolcemente, bimbo mio, dormi dolcemente e tranquillo! / Mi dà tanta pena vederti piangere. Il secondo è un Andante non troppo e con molta espressione apparentemente rassegnato, basato su ampi arpeggi, da cui emerge appena la melodia. Chiude la raccolta lo sfuggente e amaro Andante con moto. In chiusura i Kreisleriana. Fantasien op. 16 di Robert Schumann, ideati per la moglie Clara Wieck. Otto pezzi, ora febbrili, ora distesi e apparentemente sereni, ispirati ai racconti di E. T. A. Hoffmann, creatore di un mondo letterario tipicamente romantico e particolarmente amato da Schumann.

Lunedì 11 aprile ore 20.30
Sala Santa Cecilia

GRIGORY SOKOLOV

in recital

Beethoven 15 Variazioni e fuga per pianoforte in mi bemolle maggiore op. 35

Brahms Tre Intermezzi op. 117

Schumann Kreisleriana op. 16

Biglietti da 30 a 60 euro

Giovani under30 riduzione del 25% sul prezzo dei biglietti

Grigory Sokolov

L’unica, irripetibile natura della musica suonata dal vivo è centrale per la comprensione della bellezza espressiva e dell’irresistibile onestà dell’arte di Grigory Sokolov. Le poetiche interpretazioni del pianista russo, che prendono vita durante l’esecuzione con un’intensità mistica, scaturiscono dalla profonda conoscenza delle opere che fanno parte del suo vasto repertorio. I programmi dei suoi recital abbracciano ogni cosa, dalle trascrizioni della polifonia sacra medievale e dai lavori per tastiera di Byrd, Rameau, Froberger e Bach a tutto il repertorio classico e romantico e alle composizioni di riferimento del XX secolo di Prokofiev, Ravel, Scriabin, Rachmaninov, Schönberg e Stravinskij. Sokolov è nato a Leningrado (ora San Pietroburgo) e ha intrapreso gli studi musicali all’età di cinque anni, e due anni più tardi, ha cominciato gli studi con Liya Zelikhman alla Scuola Centrale Speciale del Conservatorio di Leningrado. A 12 anni ha tenuto il suo primo recital pubblico e il suo prodigioso talento è stato riconosciuto nel 1966 quando, a soli sedici anni, è diventato il più giovane musicista di sempre a vincere il Concorso Internazionale Čajkovskij di Mosca. Mentre Sokolov intraprendeva grandi tour di concerti negli Stati Uniti e in Giappone negli anni Settanta, il suo talento si è evoluto ed è maturato lontano dai riflettori dei media internazionali. In seguito al collasso dell’Unione Sovietica, ha cominciato ad apparire con più frequenza nelle principali sale da concerto e nei principali festival europei. Nel corso della sua carriera si è esibito con le più prestigiose orchestre prima di decidere di dedicarsi esclusivamente al recital per pianoforte solo. Sokolov tiene circa settanta concerti ogni stagione, immergendosi completamente in un singolo programma e presentandolo in tutte le principali sale d’Europa. A differenza di molti pianisti nutre un profondo interesse e una estrema conoscenza tecnica dei pianoforti che suona. Prima di ogni esibizione è solito passare molte ore di studio sul palcoscenico per capire la personalità e le possibilità dello strumento con cui dovrà condividere il momento del concerto. La critica musicale è sempre affascinata dalla misteriosa abilità di Sokolov di saper ‘rileggere’ la partitura proponendo interpretazioni originali e sempre nuove dei pezzi che suona. La capacità di articolare le voci interne di una struttura polifonica, l’infinita varietà delle dinamiche e dei suoni che sa estrarre dallo strumento sono caratteristiche uniche di questo grande artista. Nei suoi recital porta gli ascoltatori a stretto contatto con la musica, trascendendo questioni di esibizionismo superficiale e abilità tecnica, per rivelare significati spirituali più profondi. Dopo un silenzio discografico durato quasi un ventennio, Sokolov ha iniziato una collaborazione con Deutsche Grammophon che ad oggi ha portato alla pubblicazione di varie registrazioni, rigorosamente tutte dal vivo di suoi concerti. Il primo album presenta la registrazione di un recital tenuto al Festival di Salisburgo nel 2008 con musiche di Mozart e Chopin, il secondo è dedicato a musiche di Schubert e Beethoven, il terzo a due concerti per pianoforte e orchestra (Mozart 488, Rachmaninoff n. 3) e include anche un DVD con un documentario dal titolo A Conversation That Never Was, diretto da Nadia Zhdanova che ci consegna un ritratto dell’artista attraverso interviste, foto e documenti filmati inediti. L’ultima uscita discografica è rappresentata da un CD dedicato a musiche di Beethoven e Brahms a cui è abbinato un DVD con la registrazione video di un recital tenutosi al Lingotto di Torino con musiche di Mozart-Beethoven.

RELATED ARTICLES

Most Popular