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“Blind Love” di Alessandro Berti

Teatro Tempio di Modena dal 10 al 22 maggio 2022

Uno spettacolo di Alessandro Berti

con Alessandro Berti e Rosanna Sparapano

regia Alessandro Berti

cura Gaia Raffiotta

disegno luci Théo Longuemare

da una proposta di Anna de Manincor / ZimmerFrei

produzione ERT / Teatro Nazionale in collaborazione con Casavuota

durata 70 minuti

Dopo il debutto al Teatro Arena del Sole di Bologna, Blind Love di Alessandro Berti arriva al Teatro Tempio di Modena dal 10 al 22 maggio (da martedì a venerdì ore 20.30, sabato 19.00 e domenica 16.00) nel carellone di ERT / Teatro Nazionale. 

Alessandro Berti è autore e attore tra i più originali in Italia: nell’ultimo decennio il suo lavoro lo ha visto sempre più impegnato in un percorso di indagine sulla relazione tra teatro, politica ed etica in tutte le sue possibili declinazioni. Lo scorso anno ha ricevuto il Premio speciale per l’innovazione drammaturgica alla 56° edizione del Premio Riccione per il Teatro. 

Blind Love è il terzo capitolo del progetto Bugie Bianche, un percorso quadriennale sulla storia e le questioni odierne del rapporto tra maggioranza bianca e minoranza nera nelle società occidentali. 

Con il primo Black Dick, Berti ripercorre la storia dell’immagine del maschio nero per come l’ha costruita e spacciata il maschio bianco, specialmente negli USA: dalle colonie ai trionfi nello sport, dallo schiavismo ai linciaggi, dalla musica alla pornografia. 

Il secondo, Negri senza memoria, è invece un’indagine sul complesso ed equivoco rapporto tra italoamericani e afroamericani negli Stati Uniti, fatto di ipocrisie, diffidenza e attrazione.

Black Dick e Negri senza memoria sono entrambi andati in scena nella stagione 2022 del Teatro delle Moline di Bologna, nell’ambito di una personale dedicata all’artista che si è conslusa lo scorso 27 aprile con la prima nazionale di Blind Love al Teatro Arena del Sole. 

I testi della trilogia Bugie Bianche sono pubblicati nella collana Linea di ERT / Teatro Nazionale e Luca Sossella editore a cura di Sergio Lo Gatto e Debora Pietrobono, con un introduzione di Rossella Menna.

Allontanandosi dalla ricerca storica e dal monologo, a coronamento ideale di questo percorso, con Blind Love, Berti conclude la trilogia andando in scena insieme all’attrice Rosanna Sparapano. È un dialogo intimo tra una coppia mista (lui bianco, lei nera), immaginario ma verosimile, che incarna nella coerenza psicologica dei personaggi alcune brucianti questioni della società di oggi in Italia. In una stanza da letto una domenica mattina i due protagonisti si trovano inaspettatamente a squarciare il velo dell’abitudine e a provare a nominare il “non detto” su alcuni temi caldi: desiderio, immagine dei corpi, stereotipi razziali, coscienza politica.

Note di Alessandro Berti

Blind Love fa parlare una coppia, lui-lei, una coppia che oggi si direbbe mista, cioè lui bianco lei nera. Italiani entrambi, colti, aggiornati, insomma una coppia di città, lei con una cultura francofona, lui anglofona, una domenica mattina, nel loro monolocale, iniziano una discussione a partire da una confessione di lui, anzi una domanda: che desiderio è un desiderio per qualcuno che puoi guidare, comandare? E ancora: perché la donna nera per un bianco è sempre solo la schiava o l’amazzone, cioè il massimo di passività o il massimo di aggressività? Naturalmente lei non si riconosce in questi due ruoli e ambisce ad essere vista per quello che è. Ma non è facile, neanche per una coppia del genere, sfuggire ai fantasmi, propri e di un’intera società. 

Ma il testo non si ferma all’indagine delle trappole psicologiche di una relazione interracial oggi, qui. I due personaggi, cittadini del futuro, con la loro cultura e la loro capacità di ragionare, si spingono oltre e presto si trovano a discutere di questioni più ampie: che atteggiamento si deve avere riguardo alle lotte identitarie di una società diventata tribale? Che ruolo ha la religione nella formazione della nostra psiche? Il ricordo della sofferenza, personale e collettiva, è un monito necessario o un fardello di cui liberarsi? Come ci cambia tutto il tempo che passiamo davanti a uno schermo? E in particolare: come la pornografia influisce sulle dinamiche del desiderio? E l’immaginario razziale, razzializzato, come interviene nello sguardo sulle persone che amiamo? Riusciamo ancora a sperare? L’amore è cieco o la cecità verso gli altri ci impedisce di amare davvero?

Alessandro Berti è attore, regista e drammaturgo. 

Dopo la scuola del Teatro di Genova fonda con Michela Lucenti L’Impasto Comunità Teatrale, per cui scrive e dirige tutti gli spettacoli, tra i quali: Skankrer (1996), Terra di burro (1997), Trionfo anonimo (2000), L’agenda di Seattle (2001), Il quartiere (2002). Nel 2002 vince il premio Gherardi con Teatro in versi. Dal 2006 avvia un percorso di ricerca sul monologo come canale privilegiato di relazione col pubblico, che dà vita agli spettacoli Confine (2006), Pietra, pianta (2009), L’abbandono (2010), Combattimento spirituale davanti a una cucina Ikea, (2011, Premio I Teatri Del Sacro), Un cristiano (2014). Con i successivi Fermarsi (2015) e Leila della Tempesta (2016), dialogo a due su religioni, laicità e Costituzione, il lavoro di Berti approfondisce l’interesse per le tematiche sociali, al centro anche della trilogia Bugie Bianche, di cui fanno parte Black Dick (2018), Negri senza memoria (2020) e Blind Love (2022). 

È fondatore di Casavuota, associazione che si occupa di intervento culturale (in particolare sul territorio della Città Metropolitana di Bologna), con il coinvolgimento dei cittadini e delle cittadine attraverso l’arte – teatro, scrittura, arti visive – intesa come motore di riflessione pubblica sui temi fondamentali del presente e con un’attenzione particolare alle questioni legate al dialogo interculturale. 

Rosanna Sparapano

Rosanna Sparapano, attrice, si è diplomata nel 2005 alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Ha lavorato con Luca Ronconi in Prometeo incatenato, Le baccanti, Le rane, Infinities e I soldati. 

Nel cinema ha recitato per Claudio Malaponti (Sette Km da Gerusalemme, 2005), Luca Lucini (La donna della mia vita, 2009) e Fulvio Bernasconi (Operazione Lombardia, 2013). 

Nel 2016 ha interpretato Zoe, co-protagonista de La farfalla di lana di Riccardo Bernasconi e Francesca Reverdito.

Il suo primo ruolo da protagonista al cinema arriva nel 2018 con Rwanda di Riccardo Salvetti, presentato nell’ambito delle Giornate degli Autori alla 75ma Mostra del Cinema di Venezia.

Fino al 15 giugno 2022, come definito nell’Ordinanza del Ministero della Salute del 28 aprile 2022, l’ingresso a teatro è consentito con mascherina FFP2. 

È possibile utilizzare i biglietti in formato elettronico. Acquistando biglietti on-line o telefonicamente si riceverà una conferma via mail per entrare in sala senza necessità di passare dalla biglietteria.

Informazioni e prenotazioni:

Prezzi dei biglietti € 15 / 6 

Biglietteria Teatro Storchi – Largo Garibaldi 15, Modena

Orari apertura al pubblico: da martedì a sabato dalle 10.00 alle 14.00; martedì e sabato anche dalle 16.30 alle 19.00

biglietteria@emiliaromagnateatro.com | modena.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.it

Biglietteria telefonica – tel. 059 2136021 

Dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 14.00

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