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Centrale Fies apre al pubblico dal 26 maggio al 3 luglio 2022

Il centro di ricerca per le pratiche performative contemporanee

VISITA IL PROGRAMMA COMPLETO https://www.centralefies.it/#

VIVATICKET https://www.vivaticket.com/it/cerca-biglietti/centrale%20fies

EVENTBRITE https://www.eventbrite.it/o/centrale-fies-30651569500 

Centrale Fies torna con un festival diffuso, per festeggiare i 43 anni di attività di un luogo che negli anni ha sostenuto, prodotto e lanciato artiste e artisti internazionali e italiani, mostrando al pubblico -sempre in grande anteprima rispetto alle città- le nuove tendenze della scena teatrale e performativa contemporanea. Ecco che il festival si dilata nel tempo coprendo i mesi di maggio, giugno e luglio, presentando gli esiti della ricerca di un intero anno di lavoro dedicato allo studio delle pratiche performative contemporanee.

Dal 26 maggio al 3 luglio Centrale Fies si apre al pubblico con una serie di appuntamenti legati alle Arti Performative e Visive: una programmazione scaturita dalle linee di ricerca praticate durante l’anno, che prendono forma in tre momenti distinti: Un Weekend Cannibale da sogno (27 – 29 maggio), apap-Feminist Futures (17 – 19 giugno), Live Works Summit (1 – 3 luglio). 

Da oggi è possibile acquistare i biglietti per tutte le performance sulla piattaforma di Vivaticket e prenotare il proprio ingresso agli eventi del public program su Eventbrite. 

“In questi anni – racconta il Direttore Dino Sommadossi – Centrale Fies sceglie di farsi strumento culturale e politico dando visibilità e voce non solo all’atto finale che si porta in scena, ma anche al costante e quotidiano lavoro di chi opera nell’arte, in rete insieme a festival, teatri e centri di produzione in Italia. Oltre agli spettacoli e alle performance Centrale Fies sceglie di aprire al pubblico studio visit, scuole libere per la formazione informale e momenti di confronto e dialogo diretto con gli artisti e le artiste, creando una programmazione diffusa. Una nuova programmazione diffusa che da due anni rilancia, anche nell’immaginario collettivo, una realtà -quella di Centrale Fies- che da anni produce performance, spettacoli e mostre, oltre a simposi sulle politiche culturali, laboratori per bambini e per ragazzi under 35, momenti continui di studio e formazione per artisti e artiste, curatori, ricercatrici all’interno di un panorama nazionale e internazionale complesso e articolato”.

Il calendario delle attività aperte al pubblico di Centrale Fies ha come protagonista una board curatoriale composta da curatori e curatrici, sociologhe, artisti e ricercatrici formata da Barbara Boninsegna, Simone Frangi, Claudia D’Alonzo, Filippo Andreatta, Mackda Ghebremariam Tesfau’, Denis Isaia, Justin Randolph Thompson con la curatela esecutiva di Maria Chemello. Quest’anno la programmazione diffusa vede la presenza di Francesca Pennini e CollettivO CineticO a curare il progetto speciale di maggio. 

Per Barbara Boninsegna, Direttrice artistica, curatrice e co-founder di Centrale Fies:

“L’idea della curatela condivisa in linea con la filosofia e le pratiche di ricerca di altri centri internazionali, arriva in anni dove si sperimentano anche modalità di co-direzione e co-curatela, potenziando il lavoro comune e le competenze di ognuno, e dando la possibilità a un centro come Fies di esplorare le tematiche e le discipline più urgenti del contemporaneo attraverso più sguardi che puntano in direzioni molto diverse. La programmazione di quest’anno ne è la riprova.”

La programmazione si apre giovedì 26 maggio con KAS, mostra collettiva di natura performativa con Mohamed Abdelkarim, Simon Asencio, Miriam Cahn, Giulia Damiani & Le Nemesiache, Alessandra Ferrini, Belinda Kazeem-Kamiński, Vanja Smiljanić , a cura di Simone Frangi e Barbara Boninsegna, che costituisce il terzo episodio di “Trilogia anti-moderna”, ciclo di esposizioni che Centrale Fies dedica alla relazione tra gli oggetti e le loro attivazioni. Dopo la mostra collettiva “Storia Notturna” (2020) e la bi-personale di Josefa Ntjam e Joar Nango (2021), KAS riflette insieme a un gruppo di artiste e artisti internazionali sulla funzione delle città mitologiche e delle urbanità immaginarie come processi fondativi delle comunità, a partire da una leggenda territoriale che narra di un’antica città sepolta sotto Fies. 

Come le altre due mostre della trilogia, KAS sarà visitabile nella forma exhibit dal 26 maggio al 3 luglio, e accompagnata da un ciclo di performance live in occasione di Live Works Summit 2022, in un formato speciale che mira a un dialogo ancora più intenso e diretto col pubblico.     

Si prosegue il 27-28-29 maggio con “Un Weekend Cannibale da sogno”, curato da Barbara Boninsegna con Francesca Pennini e CollettivO CineticO. Una tre giorni che si ramifica a partire dal Manifesto Cannibale di CollettivO CineticO, un focus sulla compagnia che diventa esercizio di evasione in ambiti altri come foraging e yoga fino alle gare di resistenza, in un invito all’esperienza diretta, alla complicità, al gioco, alla condivisione come paradigma fondamentale della relazione con spettatrici e spettatori. Ospiti del weekend saranno, con le loro opere, Alessandro Sciarroni, 19’ 40’’, SINTETICO (Marco Calzolari), Danilo Correale, Binta Diaw, e il filosofo Paolo Pecere.

Dal 17 al 19 giugno Centrale Fies riporta nei suoi spazi la rete europea di apap –  Feminist Futures. Progetto ispirato ai concetti di femminismo intersezionale, apap immagina futuri ripensando i corpi; i nostri, gli altri, quelli più fragili, quelli animali, quelli vegetali e anche quelli che dimentichiamo esserlo come l’aria, l’acqua o la terra stessa. Curato da Barbara Boninsegna con Filippo Andreatta, artista e curatore, il programma include un’ampia selezione di performance e installazioni ma anche dibattiti e incontri tenuti da artiste e artisti internazionali prodotti e sostenuti dalla rete apap ma non solo: Chiara Bersani, buren, Silvia Calderoni/Ilenia Caleo, Naomi Velissariou, Muna Mussie, Selma Selman, BABA ELECTRONICA. Durante le tre giorni, legata alla visione della programmazione performativa e da quest’anno aperta al pubblico, avrà luogo la Feminist Futures School, condotta da ricercatrici ambientali, sociologhe del lavoro, artiste e artisti, tra cui Angela YT Chan, Florinda Saieva / Farm Cultural Park, Muna Mussie, Harun Morrison e OHT.  

Dall’1 al 3 luglio per LIVE WORKS SUMMIT 2022, a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi, si incontreranno gli alunni della scorsa edizione con i nuovi otto selezionati tramite la call internazionale di quest’anno. I nuovi fellows inizieranno un periodo di residenza collettiva e di free school – aperta a chiunque voglia parteciparvi previa iscrizione – focalizzato sulla ricerca e lo studio, condotto dal team curatoriale insieme a Gaia Giuliani (ricercatrice, docente associata in Filosofia Politica), Patricia MacCormack (filosofa, scrittrice e curatrice), Valentina Desideri (artista e curatrice, attualmente PhD al Social Justice Institute presso University of British Columbia, Vancouver) e Denise Ferreira da Silva (filosofa, scrittrice e filmmaker).

In occasione del summit sarà possibile assistere alle performance degli alumni di LIVE WORKS 2021: Sergi Casero, Gabbi Cattani, Selin Davasse, Joannie Baumgärtner, Ivan Cheng, Ada M. Patterson & Clementine Edwards, Silvia Rosi. Ad accompagnarli quattro special guest, Philippe Quesne, Omar Souleyman, Giulia Crispiani, Alok Vaid-Menon.

Dallo scorso anno, all’interno di LIVE WORKS free school of performance, Centrale Fies ha messo a punto una affirmative action con la collaborazione di Razzismo Brutta Storia e BHMF, che mira all’agevolazione dell’entrata nel mondo delle pratiche performative di artiste e artisti italiani razzializzati italiani, appartenenti a minoranze etniche o con background migratorio.

La speciale fellowship titolata ad Agitu Ideo Gudeta è a cura di Barbara Boninsegna, Simone Frangi, Mackda Ghebremariam Tesfau’, Justin Randolph Thompson. Un modo per rendere più fruibile l’accesso alla formazione e al circuito dell’arte contemporanea a persone che per ragioni materiali e simboliche, ne sono strutturalmente escluse.

*Centrale Fies è un centro di ricerca delle pratiche performative contemporanee situato all’interno di una centrale idroelettrica di inizio novecento, in parte ancora attiva, proprietà di Hydro Dolomiti Energia.  

Il progetto, avviato nel 1999 da Barbara Boninsegna e Dino Sommadossi con la Cooperativa il Gaviale sull’esperienza del festival drodesera (nato nel 1981), è di fatto una vera e propria impresa culturale la cui attività è connotata da un modello di sostenibilità ibrido, cui concorrono contributi pubblici e privati. Sede di Live Works – Free School of Performance, esempio pioniere di rigenerazione industriale a fini culturali e attivatore di progetti e public program atti a potenziarne ulteriormente le pratiche, gli assi, le politiche e le filosofie. Centrale Fies mette a disposizione di artisti e artiste, di un territorio e di una politica culturale in continua evoluzione, una board curatoriale fluida composta da curatori e curatrici, sociologhe/i, artiste/i, ricercatrici/i. Centrale Fies è il primo esempio in Italia di recupero di archeologia industriale a fini artistici e culturali all’interno del quale si rinnovano le sperimentazioni su pratiche, modalità e processi produttivi legati alle residenze artistiche (anche family friendly!) e alle arti performative.

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