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Accademia Nazionale di San Luca, le attività della settimana

Le attività di lunedì 20, mercoledì 22 e giovedì 23 giugno 2022 Palazzo Carpegna – Salone d’Onore, Roma, piazza dell’Accademia di San Luca 77

lunedì 20 giugno 2022, ore 18.00
presentazione del libro
Nova erigere, vetera servare.
Bruno Maria Apollonj Ghetti tra restauro e archeologia
di Mariarosaria Villani (Arte’m, 2019)

Introduce: Claudio Strinati, Segretario Generale Accademia Nazionale di San Luca

Intervengono: Donatella Fiorani, professore ordinario di Restauro dei monumenti presso l’Università La Sapienza di Roma, Renata Picone, professore Ordinario di Restauro presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, Pietro Zander, responsabile Necropoli Vaticana e Antichità Classiche della Fabbrica di San Pietro, Guido Zucconi, Professore ordinario in Storia dell’Architettura presso l’Università IUAV di Venezia

Alla presentazione sarà presente l’autrice del volume Mariarosaria Villani, Ricercatrice presso l’Università “Federico II” di Napoli

Lunedì 20 giugno 2022, ore 18.00, si terrà all’Accademia Nazionale di San Luca la presentazione del volume Nova erigere, vetera servare. Bruno Maria Apollonj Ghetti tra restauro e archeologia, di Mariarosaria Villani (Arte’m, 2019).

Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili con prenotazione obbligatoria via mail: prenotazioni@accademiasanluca.it

SCHEDA DEL LIBRO: Dalle pratiche di ‘isolamento’ e ‘liberazione’ dei monumenti degli anni Trenta del Novecento – passando per il dibattito antico/nuovo nella fase postbellica – al rinnovato interesse per i centri storici degli anni Settanta, prendono forma la figura di Bruno Maria Apollonj Ghetti e il suo contributo alla disciplina del Restauro architettonico attraverso gli scritti e i progetti condotti in Italia e all’estero: una varietà di esperienze sul campo – sistemazioni urbane, scavi e restauri, costruzioni ex-novo e conservazione d ei c entri antichi – che ha per denominatore comune l’incessante ricerca delle relazioni tra scienza, archeologia e restauro. Partendo dalla concezione del restauro come ‘scienza propriamente intesa’, nel corso della sua lunga attività di architetto militante ed accademico Apollonj Ghetti afferma una prassi di indagine diretta sul monumento, di riscontro materiale calibrato sulla verifica degli studi storici e iconografici, che traduce in metodo operativo – in continuità con la sensibilità di molti restauratori del Novecento – la centralità della conservazione delle tracce materiali del passato rinvenute in corpore vili. Un approccio multidisciplinare, come ricorda Giuseppe Zander, che getta “le basi del pensiero critico e scientifico moderno sul restauro dei monumenti”.

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mercoledì 22 giugno 2022, ore 17.30
Secondo appuntamento con
LA VISIONE. I colloqui dell’Accademia Nazionale di San Luca
Giacomella Orofino:
La metafisica della luce nelle tradizioni del buddhismo esoterico indiano e tibetano
Mercoledì 22 giugno 2022, alle ore 17.30, L’Accademia Nazionale di San Luca presenta il secondo appuntamento con LA VISIONE, il ciclo di colloqui a cadenza mensile che coinvolge personalità di spicco del mondo culturale e scientifico internazionale, invitate a raccontare il proprio particolare punto di vista e a interrogare la nostra contemporaneità.

VISIONE è la principale modalità di percezione delle arti figurative, comprendenti – nella tradizione classica da cui nasce e si sviluppa l’Accademia Nazionale di San Luca – Pittura, Scultura e Architettura.

VISIONE è anche quella del mondo, della storia e degli uomini, nucleo concettuale ed etico che anima l’attività di ogni artista e che ogni osservatore dell’opera d’arte accoglie e acquisisce, facendola propria.

VISIONE è ancora, per il mondo delle arti, tutto ciò che, pur provenendo dall’esterno dei suoi confini, abbia la capacità di allargarli e rinnovarli.

VISIONE infine è, letteralmente, ‘apparizione’ intesa come il manifestarsi, inaspettato e apparentemente irragionevole, del nuovo e del rivoluzionario. Un miracolo laico che spetta in primis agli artisti e agli scienziati ma poi di fatto a tutti gli esseri umani.

Dopo il primo appuntamento con l’architetto Agostino De Rosa, il programma prosegue con Giacomella Orfino, Professoressa ordinaria di Lingua e letteratura tibetana e di Civiltà e religioni indo-tibetane presso l’Università di Napoli “L’Orientale con La metafisica della luce nelle tradizioni del buddhismo esoterico indiano e tibetano.

L’intervento ripercorre lo sviluppo delle dottrine esoteriche del buddhismo tantrico indiano che si diffusero in Tibet, dopo l’anno mille, sotto forma di correnti mistiche di yoga che considerarono la luce un principio fondamentale. Gradualmente si formò una metafisica della luce che caratterizzò profondamente la teoria e l’esperienza religiosa, in cui la sorgente luminosa iniziò a essere considerata una componente fondamentale dell’universo, sia dal punto di vista cosmologico, sia ontologico. Risalgono a quell’epoca numerosi scritti e trattati di yoga visionario, basati sull’esperienza di epifanie luminose sempre più intense e radicali.

L’espressione “metafisica della luce” fu coniata nel 1916 dal filosofo tedesco Clemens Baeumker, nella sua analisi dei trattati filosofici latini medievali che avevano subito influenze diverse, tra le quali il Neoplatonismo, la Teologia cristiana e il pensiero filosofico arabo. Robert Grossetest (1175-1253) fu il rappresentante più interessante di questa filosofia, sebbene la metafisica della luce occidentale non sia mai stato un sistema strutturato in modo coerente, ma una corrente di pensiero molto eterogenea e diversificata.

L’intento della conversazione all’Accademia Nazionale di San Luca intende dunque tracciare una linea tra questi due mondi medievali, almeno nel definirne i fenomeni religiosi, attraverso l’analisi di alcuni elementi della metafisica della luce che emergono dalla letteratura del Kalacakratatra e dei tantra dell’ Atiyoga, della collezione canonica dei 17 tantra degli antichi, Rnying ma rgyud bcu bdun, in cui si possono rintracciare le basi teoriche di uno dei testi più famosi della letteratura religiosa tibetana “La liberazione attraverso l’udire, nel periodo intermedio che precede la morte” (Bardo thos sgrol chen mo), testo tradotto in inglese per la prima volta nel 1919 da Kazi Dawa Samdup e dall’antropologo inglese Walter Yeling Evans-Wentz con il titolo “Il libro tibetano dei morti”.

Giacomella Orofino ha partecipato e organizzato numerosi convegni internazionali e nazionali. Ha ricoperto docenze e tenuto conferenze in numerosi istituti e centri di ricerca in Italia e all’estero. È autrice di importanti studi filologici, letterari e storico-religiosi sul buddhismo indo-tibetano. Coordina l’unità di ricerca “Modelli e dinamiche di trasmissione del buddhismo in Asia” dell’Università di Napoli “Orientale”, con la quale ha curato numerose manifestazioni scientifiche e culturali.

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giovedì 23 giugno 2022, ore 18.00
presentazione del libro
Antonio Canova. La vita e le opere
di Francesco Leone (Officina Libraria, 2022)

Introducono: Francesco Cellini Presidente dell’Accademia Nazionale di San Luca 2019-2020,
Serenita Papaldo Soprintendente alla Galleria Accademica
Intervengono: Federico Mollicone, Onorevole, Commissione cultura; Vittorio Sgarbi, Onorevole, Presidente Comitato Canova

Leggerà alcuni passi del libro l’attore Leonardo Petrillo

Alla presentazione sarà presente l’autore del volume, Francesco Leone, Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara

Giovedì 23 giugno 2022, ore 18.00, si terrà all’Accademia Nazionale di San Luca la presentazione del volume Antonio Canova. La vita e le opere, di Francesco Leone (Officina Libraria, 2022).

Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili con prenotazione obbligatoria via mail: prenotazioni@accademiasanluca.it

SCHEDA DEL LIBRO: «Canova era di statura media, snello della persona, ispirava confidenza al solo vederlo, confidenza che cresceva poi sentendolo parlare con questa sua voce sonora. La sua faccia esprimeva la bontà del suo cuore; aveva gli occhi molto incassati: il suo sguardo era penetrante, ma dolce; allora era già un po’ calvo, benché non avesse che circa 57 anni; la sua bocca sempre sorridente, pareva pronta a dire cose piacevoli». Così Francesco Hayez ricordando il primo incontro con Canova avvenuto a Roma nel 1809. Nonostante la sua normalità, cadenzata da un intenso lavoro quotidiano e da una serie di immutabili riti giornalieri, per certi versi la vicenda biografica di Antonio Canova può essere considerata epica. Nato alle pendici del monte Grappa, a Possagno, da una famiglia di scalpellini, a quarant’anni quest’uomo, baciato dal destino e concupito dai potenti di tutto il mondo, era già divenuto uno dei personaggi più famosi della sua epoca; mentre la sua rettitudine morale lo rendeva un esempio per tutti e il vessillo di un’italianità di cui in quegli anni di guerre stava sbocciando quella consapevolezza che avrebbe poi condotto alle battaglie risorgimentali. Un episodio emblematico per tutti: nel 1815, quando si trattò di tentare il recupero dei tanti capolavori che i francesi di Napoleone avevano razziato dalla Penisola, il cardinale Consalvi e Pio VII scelsero proprio Canova come ambasciatore a Parigi. Era un’impresa disperata, ma Canova riuscì. Dando voce ai protagonisti di allora, alle biografie antiche e alle fonti documentarie – dagli epistolari alle molte altre testimonianze manoscritte – questo cospicuo volume, a duecento anni dalla morte dello scultore, ricostruisce nel dettaglio la vita prodigiosa, anche nei suoi aspetti più intimi e quotidiani, e illustra, anche attraverso un corredo di oltre 270 tavole, l’arte di questo genio universale che ha rivoluzionato, nella tecnica e nei concetti, l’arte della scultura, dando corso a una svolta che ne ha segnato per sempre la storia e le sorti future.

Francesco Leone insegna Storia dell’Arte Contemporanea all’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Studia artisti e movimenti artistici in Italia e in Europa tra mondo neoclassico e Ottocento. Ad Antonio Canova ha dedicato negli anni mostre di rilevanza internazionale e numerosi studi in cui ha pubblicato opere e documenti inediti. È inoltre coordinatore del Comitato di Studio della Fondazione Canova Onlus “Museo, Gypsotheca Antonio Canova” di Possagno.

MODALITÀ DI ACCESSO:
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria scrivendo a: prenotazioni@accademiasanluca.it

INFORMAZIONI:
www.accademiasanluca.eu; tel. 06 6798848 – 06 6798850 selezionando l’interno della portineria
Facebook: @accademianazionaledisanluca | Instagram: @accademiadisanluca | Twitter: @accademiasluca

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