Coreografo fiammingo, riconosciuto internazionalmente come uno dei protagonisti della danza contemporanea, Jan Martens torna a Romaeuropa il 28 e 29 settembre all’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” con any attempt will end in crushed bodies and shattered bones, un inno alla ribellione, alla disobbedienza civile, alla resistenza, alla marcia verso il progresso.
Appropriandosi dei linguaggi che caratterizzano le estreme polarizzazioni dei nostri giorni, Martens porta in scena una società in miniatura, un gruppo eterogeneo di performer, professionisti e non professionisti tra i 16 e i 69 anni di età che rivendicano la propria voce all’interno della danza.
«In tempi di estrema polarizzazione, questo gruppo mette da parte i dogmi sociali per riconoscere e abbracciare una gamma di identità distinte. Essere disinibitamente se stessi – nella vita e nell’arte – con il palcoscenico come banco di prova ideologico» afferma il coreografo.
Con un titolo che fa esplicitamente riferimento alla brutale dichiarazione del presidente cinese Xi Jinping in occasione delle proteste a Hong Kong («Ogni tentativo finirà con corpi schiacciati e ossa frantumate»), il lavoro di Martens guarda l’onda globale di rivolta di questi ultimi anni, dal Black Lives Matter alle marce dei giovani attivisti per il cambiamento climatico, e fa proprie le musiche di protesta da Abbey Lincoln di Max Roach a Lauryn Hill fino a Concerto per Clavicembalo e Orchestra d’archi di Górecki, passando per Kae Tempest.
Esteticamente rigoroso, minimale, geometrico e nonostante questo inguaribilmente romantico, il coreografo continua la sua esplorazione dell’animo umano orientando il suo sguardo alla dimensione della folla.
PROGRAMMA DI SALA
Bio
Nato nel 1984 in Belgio, Jan Martens è attivo sulla scena coreografica internazionale dal 2010, anno in cui ha dato vita alla sua prima creazione, succeduta da regolari tournée in tutto il mondo. A nutrire il suo lavoro è la convinzione che ogni corpo abbia qualcosa da dire e che questa comunicazione diretta si esprima attraverso forme trasparenti e semplici. La creazione artistica è per lui un santuario in cui la nozione di “tempo” diviene nuovamente tangibile, uno spazio per la contemplazione, per l’osservazione e per la riflessione. Per raggiungere questo risultato, Martens non si è dedicato alla creazione di uno specifico linguaggio di movimenti ma si è appropriato e ha riusato idiomi esistenti provenienti dai contesti più disparati al fine di far emergere attraverso la loro fusione nuove idee. In ogni suo nuovo lavoro il coreografo cerca di ridisegnare la relazione tra pubblico e performer. Ne sono esempio: I CAN RIDE A HORSE WHILST JUGGLING SO MARRY ME (2010, la sua prima creazione, il ritratto di una generazione di giovani donne in una società dominata dai Social Network), A SMALL GUIDE ON HOW TO TREAT YOUR LIFETIME COMPANION (2011, lavoro selezionato da Aerowaves 2011), SWEAT BABY SWEAT, la trilogia dedicata alla bellezza non convenzionale composta da BIS (2012), LA BETE (2013) e VICTOR (2013) e ancora THE DOG DAYS ARE OVER(2014, performance incentrata sul movimento del salto), ODE TO THE ATTEMPT (2014), la performance/esperimento sociale creata in collaborazione con Lukas Dhont THE COMMON PEOPLE (2016) e l’ipnotico RULE OF THREE (2017) nato dalla collaborazione con il Sound Artist Americano NAH e presentato per la prima volta al deSingel di Antwerp di cui Martens è artista associata dal 2017. Proprio questo spettacolo è stato nominato dal Zwaan (Swan), uno die più importanti premi di danza olandesi come “la produzione di danza più impressionante del 2018”. Tra le seguenti produzioni : PASSING THE BECHDEL TEST (realizzato in collaborazione con 13 ragazzi e fABULEUS), lostmovements e any attempt will end in crushed bodies and shattered bones. Oggi Martens sta preparando il debutto (previsto per il 19 Luglio 2022) di FUTUR PROCHE un lavoro nato in collaborazione con Opera Ballet Vlaanderen di cui sarà artista associato dalla prossima stagione. Nel 2014 il coreografo ha inoltre dato vita, insieme a Klaartje Oerlemans, alla piattaforma GRIP basata ad Anversa e a Rotterdam con la quale produce e distribuisce il suo lavoro e supporta quello di Cherish Menzo, Steven Michel e (a partire dal 2023) Femke Gyselinck. GRIP è supportata dal Governo Fiammingo.