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SCORRIBANDE METROPOLITANE

PROGRAMMA DAL 6 AL 30 OTTOBRE

SCORRIBANDE METROPOLITANE – PROGRAMMA DAL 6 AL 30 OTTOBRE

TUTTI GLI SPETTACOLI SONO A OFFERTA LIBERA

Prosegue la rassegna “Scorribande Metropolitane”, organizzata da Santibriganti Teatro, in collaborazione con Liberipensatori Paul Valery, Tékhné, Quinta Tinta, Cooperativa Lancillotto e Fondazione Dravelli.
Primo spettacolo del mese, giovedì 6 ottobre alle ore 21, presso la Casa del Quartiere Barrito (via Tepice, 23) con lo spettacolo “QUEL CHE RESTA” con MONICA FAGGIANI.
L'idea di questo spettacolo nasce da una riflessione e ricerca sul mobbing che l’autrice/interprete sta portando avanti da diversi anni. I dati statistici ci raccontano che questo fenomeno è in largo aumento e spesso le vittime non ne sono neanche consapevoli. Qui però la vicenda legata al mobbing viene inserita all’interno di relazioni più ampie in cui si giocano dinamiche di potere, quelle relazioni che comunemente vengono definite “tossiche”. Perché si entra in queste dinamiche? E come riuscire ad uscirne?
Con lucido disincanto e potente ironia la nostra protagonista cercherà di rispondere a queste domande facendoci partecipare intimamente alla sua storia, raccontandoci come ne è venuta fuori e soprattutto testimoniando come questa possibilità ci sia sempre per tutte. Momenti lirici si alterneranno a momenti di cruda informazione sulle modalità e conseguenze del mobbing e soprattutto a momenti di comicità in cui la protagonista si divertirà a prendere in giro se stessa, le illusioni e le fragilità del proprio tempo.
Venerdì 7 ottobre presso Eataly (Sala 900) alle ore 21 “GUMMY”.
Gummy parla di vermi, ma non i vermi che intendi tu. Sono vermi che stanno sopra la terra e che scavano forsennatamente, alla ricerca del proprio nucleo. Un racconto pieno di sanguinosa tenerezza che vede i due protagonisti: Alaska e Charles , alle prese con la ricerca del proprio obiettivo.
“Se tu non salva vita a altri, perché tu è vivo?”
E chi di noi non lo fa? Gummy è la storia di Alaska e Charles, che si incontrano loro malgrado. La storia si svolge in un arco temporale di due giorni, che coincide con la scelta di Charles di seguire Alaska. Lei l’ha invitato a casa sua e ora si rifiuta di aprirgli. Charles scopre che la quotidianità di Alaska non è così tanto normale. Alaska, nel retro di casa propria, crea vermicelli gommosi che regala alle persone che alloggiano all’ Albators (No, non è un refuso, si chiama proprio così), l’albergo dove lei lavora. È il suo modo di salvare la vita delle persone. Ecco, questo, che sarà molto chiaro al pubblico, non lo è invece per Charles che decide di seguirla, con la speranza di salvarle e di salvarsi la vita. Tutto precipita quando Alaska non riesce a procurarsi ossa, pelle e scarti di animali che le servono per fare i vermi gommosi. Come fare se l’unico macellaio della città, che non fa mai domande e fornisce gli scarti senza giudicare, è chiuso? Gummy è un racconto in cerca
di tenerezza. Un racconto dove la protagonista cerca di essere invisibile e Charles è il protagonista mancato.
Un racconto dove ognuno parla a modo proprio. Un racconto dove l’autrice spera di essere solo un orecchio attento. E siccome io sono solo l’autrice è un racconto che ha l’obiettivo di “stocazzo”. Ma la verità è che due piccoli esseri umani, ai più invisibili, vengono raccontati, spero, con la dignità più accurata di cui sono capace. Perché sono speciali.
Sabato 8 ottobre alle ore 21 al Circolo CH4 (Via Trofarello, 10), MONI OVADIA in “CARTA BIANCA”. Moni Ovadia, attore, autore e scrittore è uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura della scena italiana. Il suo teatro ha contribuito a fare conoscere la cultura Yiddish attraverso una lettura contemporanea, unica nel suo genere in Italia ed in Europa. Ma Moni Ovadia è anche noto per il suo costante impegno politico e civile a sostegno dei diritti e della pace. In questo recital / monologo intratterrà il pubblico con riflessioni, letture e aneddoti ispirati al suo vastissimo repertorio. Senza mai dimenticare una sempre lucida riflessione sul presente che ci circonda..
Domenica 9 ottobre alle ore 17 e lunedì 10 ottobre alle ore 10.30 presso UGI (Corso Dante 101), AHIAHIA! PIRATI IN CORSIA
Desideriamo raccontare attraverso una storia divertente, emozionante e poetica il rapporto che hanno i bimbi con la parola dolore e con la paura che ne consegue. In che modo i bambini esprimono o nascondono (è la stessa cosa) il proprio dolore, o meglio, qualcosa che per loro è ancora così difficile da riconoscere e tanto più da definire. E chissà se il dolore fisico, anche quello dei piccoli quasi quotidiani incidenti dei bimbi, potrà
in qualche modo avvicinarli e aiutarli a comprendere e superare anche le sofferenze profonde e di non facile comprensione per la loro giovane età? Troppo spesso si tende a nascondere ai bimbi tutto quello che rischia di metterli in relazione con il dolore. Certo per motivi comprensibili che hanno a che fare con la natura protettiva genitoriale. Forse non sempre li si aiuta in questo modo. Ma per fortuna, dalla notte dei tempi, ci giunge in soccorso ciò che di meraviglioso ha creato l’uomo attraverso la fantasia e l’artificio: le favole, le storie, il teatro.
La storia, nasce con l’incontro di due giovani vite (una bimba e un giovane infermiere) all’interno di un luogo dove il dolore alberga quotidianamente: la stanza di un ospedale.
Venerdì 14 ottobre alle ore 21 presso Casa del quartiere Barrito (via Tepice 23) NON BUTTARTI GIU Quattro sconosciuti, quattro storie, quattro motivi diversi per farla finita. Una storia improvvisata in cui la speranza è l’ultima a morire, si guarda la morte in faccia, ci si ritrova per caso su un tetto e l’incontro improvvisato con l’altro diventa sorpresa e cambiamento. Che fine faranno i quattro protagonisti? Chi vivrà, vedrà. Per ridere – perché no – anche delle disgrazie.
NON BUTTARTI GIÙ è un format improvvisato di Quinta Tinta, scritto e diretto da Stefano Gorno.
Sabato 15 ottobre alle ore 21, SADUROS – Nizza Millefonti
Domenica 16 ottobre alle ore 11 e alle ore 18, SADUROS – incontro con il pubblico, Casa del Quartiere Barrito, via Tepice 23
Dal genio di Daniil Charms; un progetto del Collettivo L'Amalgama; con: Caterina Bernardi, Gilberto Innocenti. Drammaturgia: Jacopo Bottani.
Saduros non è solo un anagramma, è prima di tutto uno spettacolo teatrale. È ispirato a Casi, la più importante raccolta italiana degli scritti di Daniil Charms, geniale autore dell'avanguardia russa. Censurato per molti anni in patria e, nonostante la recente restaurazione, poco conosciuto anche qui da noi, Charms è

famoso (per i pochi, appunto, che lo conoscono) per essere lo scrittore del non senso, l'inventore di mondi assurdi, illogici, impossibili, indefinibili. Saduros dunque è questo: un anagramma, uno spettacolo teatrale e un inanellamento di testi e situazioni pensato tendando di essere fedeli alla logica del dis-ordine di Casi.
Cosa rimane dell'”ordine” consueto? Poco o nulla. Non c'è storia (o forse ce ne sono molte) e non ci sono personaggi fissi. Rimangono il ritmo, un pubblico, la voglia di giocare. Poco o nulla. Può apparire destabilizzante, e in effetti è così. Succede così al lettore che, non conoscendo Charms (perché pochi lo conoscono), gli si avvicina per la prima volta: destabilizzato chiude la pagina. Perché non ha senso, non c’è nulla. Eppure, è in quel nulla che si trova tutto, ed è quel nulla che, oggi più che mai, è veramente,
profondamente politico. Non a caso, fu in nome di quelle favolette per bambini che il regime rivoluzionario rinchiuse Charms in un manicomio, dove morì. Avevano capito che quel poco o nulla era il potere dell’avanguardia, quella vera: saper distruggere per ricreare, per trasformare, per riprendersi in mano quel senso che a volte ci lasciamo sfuggire, che spesso lasciamo costruire ad altri.
Venerdì 21 ottobre alle ore 21, FUGA DA SARAJEVO – IL PODCAST presso Casa del quartiere Barrito, via Tepice 23 Che cosa si prova la morte è quotidianamente dietro l’angolo?
Spostandosi, esplorando, muovendosi tra luoghi e stanze diverse, il pubblico incontrerà voci, frammenti di quelle storie, di quelle giornate e di quelle sensazioni, e potrà vivere alcuni momenti di immersione in cartoline di una città assediata: Sarajevo.
Ma quelle cartoline sono anche pagine di storia e di presente.
Sarajevo tra il 1992 e il 1996 viveva il più lungo assedio nella storia bellica della fine del Ventesimo secolo, durante le guerre jugoslave, considerate tra le più connotate da un senso di barbarie e distruzione fratricida.
Quel conflitto, nella folle “logica della pulizia etnica”, appartiene inderogabilmente alla storia dell’Europa. La stessa Europa dove oggi assistiamo, increduli, a una nuova guerra. Pagine di storia e di presente.

Sabato 22 ottobre alle ore 21, piazza Bengasi – PASTELLI IN ARIA – evento speciale
Realizzeremo in piazza Bengasi a Torino un evento del tutto originale, di grande suggestione e fascino. Al calar delle tenebre, gli spettatori potranno meravigliarsi davanti a quanto le moderne tecnologie consentono di ottenere. Un grande artista figurativo avrà la possibilità di reinterpretare più e più volte la facciata dell’edificio ormai in disuso che sorge nella piazza torinese. Colori, luci, parole e musica si fonderanno in una magica serata d’autunno.
Sarà Eugenio Pacchioli, affermato artista attivo soprattutto nel Canavese, a decorare dal vivo la facciata del vecchio edificio che si staglia in piazza Bengasi, dando libero sfogo alla propria fantasia. Il suo intervento sarà così concepito: l’artista dipingerà su un foglio bianco scegliendo a piacimento la tecnica (pastelli?
pennarelli? acquerello? tempera? acrilico?). Una telecamera ad alta definizione riprenderà il disegno che si andrà formando sul foglio e un video proiettore ad alta capacità lo riproporrà in grande sulla facciata dell’edificio. In questo modo, gradualmente, l’aspetto dell’edificio si andrà ogni volta modificando,
assumendo una connotazione differente rispetto all’immagine consueta che di quel luogo si ha. Domenica 23 ottobre alle ore 16,30 – IL CAMPIONE E LA ZANZARA – spettacolo itinerante in bicicletta – partenza piazza Carducci Tutti sono in bicicletta in questo spettacolo atipico, per attraversare lo spazio e il tempo sul fiume del Novecento, pedalando. I personaggi, tutti con maschere, sono le Guide del Tempo che prendono gli
spettatori per mano accompagnandoli lungo la vita di uno straordinario campione di ciclismo, Fausto Coppi.
Il XX secolo scorre sotto le loro ruote. Poi lo scatto di una delle Guide attraversa il plotone portando una nuova data. Poi un altro, e un altro ancora. Momenti della vita di Coppi e fatti storici s’intrecciano come notizie a propulsione poetica tra una stazione e l’altra, stringendo e dilatando il tempo, facendo esistere tutti solo al presente.
Nelle stazioni, le imprese più memorabili sono recitate, come l’assalto al Galibier, e tante altre vittorie e sconfitte, fino all’incontro finale tra l’Airone Fausto Coppi e la piccola zanzara africana che lo punse. Tutti hanno il loro posto in questa pedalata epica.
Con Francesco Micca, Lodovico Bordignon, Lucia Giordano, Marco Andorno, Paola Bordignon, Sebastiano Amadio; una creazione di Faber Teater e Mario Chiapuzzo; in collaborazione con Fondazione Circolo dei Lettori, Torino Museo dei Campionissimi, Novi Ligure. Testo e regia Mario Chiapuzzo; Bici: Museo dei Campionissimi, Novi Ligure. Con il patrocinio di FCI (Federazione Ciclistica Italiana); Costumi, maschere, stendardi, elaborazione bici: Faber Teater
Martedì 25 ottobre dalle ore 10 alle 13, MASTERCLASS ARTI PERFORMATIVE con CLAUDIO INSEGNO – Gipsy Academy – Via Pagliani, 25 – (aperta al pubblico – 25 €)
Venerdi 28 ottobre alle ore 21, LA DURATA DELL'INVERNO, Casa del quartiere Barrito, via Tepice 23 Sabato 29 ottobre alle ore 11, LA DURATA DELL'INVERNO, Incontro col pubblico, Cecchi Point, via Cecchi 17 Sabato 29 ottobre alle ore 21, LA DURATA DELL'INVERNO, Cecchi Point, via Cecchi 17
Un inverno particolarmente freddo, di quelli che non finiscono mai. Una non precisata città del nord Italia. Un quartiere di periferia pieno di piccoli negozi con luci al neon, popolato di nebbia ed eccentrici vecchi signori. Una stanza crivellata di spifferi, una stufa elettrica che non scalda abbastanza.
Due donne, Tea e Anda, che si trovano a conviverci loro malgrado, lavorando al piano di sopra come prostitute. Il freddo sale dal pavimento, si mangia le ossa, rinchiude il cervello. La pelle è sempre più intrisa dei desideri e degli odori degli altri, di quei clienti il cui tragicomico universo si imprime suo malgrado sui corpi e sull'anima delle due donne.
La distanza fra Anda e Tea pare immensa, ma la camera è troppo piccola per tenere separati a lungo i loro mondi, fatti di fantasmi, speranze e superstizioni. L'inverno si rivela troppo lungo per essere affrontato da sole. Ci siamo chieste, scrivendo questa storia, come si forma quell'istante tra gli esseri umani in cui l’indifferenza reciproca si tramuta in empatia.
Alcune prostitute descrivono il loro lavoro come una "camera di compensazione" dove chiudono la testa per il tempo della prestazione, per essere fuori da sé. Noi abbiamo cercato di raccontare cosa succede dentro e fuori da questa camera di compensazione. "La durata dell'inverno" racconta il contraddittorio e disincantato cammino di un’amicizia, dei muri che questa può riuscire a sgretolare e dell'eredità che ogni legame inevitabilmente lascia dentro di noi.
Sabato 29 ottobre alle ore 16,30, IN NATURA – giardino di Corso Corsica 55
Progetto a cura di Fabio Castello, Francesca Cola, Serena Bavo Pratiche di immersione in natura a cura di Fabio Castello Movimento armonico di Francesca Cola
Narrazione fisica Serena Bavo“In Natura” è un percorso immersivo in natura durante il quale professionisti nel campo delle arti performative, insegnanti, operatori in campo socio-educativo, cittadini interessati possono prendersi un tempo dedicato per esplorare la propria relazione con la natura. I parchi cittadini saranno luogo vivo per l’immersione in cui sperimenteremo tre pratiche: la Forest Bathing, pratiche di immersione in natura, il Movimento Armonico che comprende esercizi di propriocezione, di anatomia esperienziale, focus su gesto, movimento e respiro consapevole e Roots – radici che attraverso un ascolto profondo con la natura e noi stessi andremo a costruire una narrazione. Il percorso fornisce strumenti per il benessere psico-fisico della persona.
Domenica 30 ottobre alle ore 21, VERTIGINE 2.0, Dravelli, via Praciosa 11, Moncalieri
Produzione ASSOCIAZIONE TÉKHNÉ. Testo e regia MONICA LUCCISANO; con LUANA DONI; Sound design Matteo Castellan; Light design Alberto Giolitti;
Cosa intendiamo quando parliamo di identità? Quante sono le possibili identità di un essere umano? Quanto è pericoloso classificarci in un codice binario? Una giovane donna è afflitta ormai da molti anni da vertigini. Si ritrova a perdere l’equilibrio, cade improvvisamente a terra, poi prova un forte senso di nausea e di smarrimento. Non ci sono cause fisiologiche, ma qualcosa di più sommerso. Nel corso di diversi incontri con la sua psicologa, cercando di individuare un asse d’equilibrio entro il quale arginare lo smarrimento e lo stato d’ansia, ripercorre angoli dell’infanzia e dell’adolescenza, in cerca di eventi del passato che possano fare luce sul suo presente. Il percorso determina sensazioni distopiche, e scava nel

rapporto alterato con sé e con la realtà circostante. Vittima del sistema famiglia e della società perbenista, subisce i pregiudizi e le imposizioni di chi intende sistemare le “devianze” del suo corpo “non perfetto” in una definizione di genere, scatenando disagio e
vertigini. Pezzi di un corpo “originario” tagliati via. Pezzi di un corpo “altro” dove non ci si riconosce. Una dimensione claustrofobico. Residui di un sé più intimo con cui tentare una riconciliazione. Senza l’obbligo di una sola identità.
Info e contatti per il pubblico: scorribandemetropolitane.it – info@scorribandemetropolitane.it – 011/645740
(lunedì – venerdì 10.30/14.30)
Contatti Ufficio Stampa (da non pubblicare)
Diana Press
pressdiana@gmail.com
tel. 350 910 48 04 – tel. 333 430 97 09

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