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Cosa nostra spiegata ai bambini

Andato in scena al teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno (BO)

La stagione teatrale del teatro Laura Betti di Casalecchio di Reno (BO) apre con una strepitosa attrice, Ottavia Piccolo, e con uno sguardo ai temi civili da sempre molto importanti per questo teatro, impegnato ad affrontare e mettere in scena temi sociali e politici con grande attenzione e con un focus sempre acceso sul teatro civile. Lo spettacolo “Cosa nostra spiegata ai bambini” rientra appieno in questa mission. Attraverso le parole di Stefano Massini, Ottavia Piccolo ci conduce dentro un mondo tanto vicino eppure sempre impercettibile: la mafia.

E lo fa raccontando un anno specifico, il 1983, quando a Palermo venne, per la prima volta nella storia della città, eletta a sindaco una donna: Elda Pucci. Sì perché è solo raccontando le storie, quelle vere, che si possono accendere i riflettori su tematiche molto complesse. È necessario trovare le storie giuste e, una volta trovate le storie bisogna cercare le parole adatte per raccontarle. Ad alta voce.

Il 1983 è un anno particolare per la storia del capoluogo siciliano, non solo per l’elezione di Elda Pucci, una Dottoressa che riuscì a governare 359 giorni per la precisione, prima di risultare troppo scomoda e venire cacciata. 359 giorni in cui però questa donna ha cercato con tutte le sue forze di cambiare le cose dall’interno. Infatti, per la prima volta, durante il suo mandato, il comune di Palermo si costituisce parte civile in un processo di mafia. Evento che ha portato alla breve vita di questo mandato e anche alla distruzione, il 20 aprile del 1985, della casa di Elda Pucci saltata in aria spinta da due cariche di esplosivo.

Nel mezzo, nel prima, nel dopo, lì dove tutto si impasta coma la calce, come la colla, i miliardi dell’eroina, si susseguono eventi tragici per la storia della città come gli assassinii del Generale Della Chiesa, di Michele Reina, di Piersanti Mattarella, di Pio La Torre, dello scrittore Pippo Fava e molti altri.

Ottavia Piccolo, accompagnata dall’Orchestra Multietnica di Arezzo riesce a ricreare in modo superbo il personaggio di Elda Pucci, la Dottoressa che curava i bambini e che è poi diventata sindaco di una città molto complessa. La narrazione intercede con un intreccio davvero incisivo, attraverso il quale la protagonista narra, in un parallelismo potente, episodi legati al suo lavoro di Dottoressa e della cura dei bambini, a quelli del suo ruolo istituzionale di amministratrice della città di Palermo.

In scena l’attrice è quasi sempre sola, l’orchestra è sullo sfondo velata da un telo bianco che funge da schermo per la proiezione di alcune immagini, circondata da sedie grigie che diventano i suoi interlocutori trasformandosi di volta in volta nei personaggi che animano la storia, oppure gettate a terra con un forte simbolismo per raccontare i massacri di cui la citta fu vittima.

Uno spettacolo che fa riflettere, che racconta una vita, una città e un anno simbolici per spiegare a tutti, anche ai bambini, questa grande piaga della nostra società.

Amelia Di Pietro

 

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