venerdì, Marzo 29, 2024

Area Riservata

HomeConcertoIUC, Alexander Romanovsky per Absolute Rachmaninov

IUC, Alexander Romanovsky per Absolute Rachmaninov

Secondo appuntamento dedicato a Rachmaninov. Sabato 12 novembre alle 17.30, Aula Magna della Sapienza, Roma

Nel solco dell’attenzione che la IUC dedica da sempre alle “integrali”, prosegue con il 2° concerto del raffinatissimo pianista Alexander Romanovsky, sabato 12 novembre alle 17.30, il ciclo dedicato all’integrale per pianoforte solo di Sergej Rachmaninov: cinque concerti nell’arco di tre stagioni, che si concluderanno nel 2023 in occasione del 150° anniversario della nascita del grande compositore russo. Un’occasione unica per immergersi nel mondo del compositore e seguirne i percorsi evolutivi attraverso un interprete magistrale come Alexander Romanovsky.

Quando parliamo di Rachmaninov ci troviamo di fronte ad un compositore prolifico ma che per lassi di tempo molto lunghi non ha composto e quindi nonostante una vita lunga 70 anni la sua produzione come quantità non è vastissima – spiega Romanovsky – ma è stato estremamente fortunato a trovare subito una vena molto generosa e già le sue prime opere, il Concerto op. 1 e i piccoli pezzi da salotto op. 3, il Preludio in do diesis minore ad esempio, erano delle composizioni talmente prorompenti per quanto riguarda sia il linguaggio armonico sia per un incredibile senso di equilibrio nella forma, così riuscite che lo stesso Rachmaninov, essendo un pianista molto richiesto, ha continuato a suonarle nel corso di tutta la sua vita, dimostrando di aver subito trovato un equilibrio che poi ha cercato di ricreare anche nelle opere più tardive. Cosa trovo di interessante nell’eseguire l’opera omnia? Ovviamente ci sono delle opere molto conosciute e rinomate, ma mi ha sempre intrigato l’aspetto più umano di un compositore che semplicemente approcciando le opere più famose non sempre si riesce a scorgere. È difficile pensare come un compositore potesse anche solo immaginare quelle melodie, quelle soluzioni armoniche e ritmiche talmente innovative e riuscite e, ascoltando alcune opere, anche meno famose, noi riusciamo a riconoscere alcune delle formule che il compositore ha sperimentato, in un certo senso cominciamo a scorgere il suo linguaggio e cominciamo a capire che quella formula incredibilmente riuscita o una melodia molto suggestiva, che possiamo trovare ad esempio in un Secondo Concerto, nella Seconda Sonata o in alcuni preludi, in realtà ha subito un rodaggio in altre opere, non che fosse meno riuscita, capiamo che non tutto nasce subito dal nulla o dal genio puro di un compositore, ma subisce un processo, che un compositore utilizza una serie di mezzi che piano piano portano all’eccellenza. Questo è un aspetto molto affascinante che ci fa capire che anche i più grandi compositori comunque erano degli esseri umani che per arrivare a quell’eccellenza, a quella perfezione unica hanno dovuto lavorare, sperimentare diverse vie. E quando cominciamo ad ascoltare, non solo quei dieci preludi famosi, quei due o tre Etudes-Tableaux, o i concerti, ma ci addentriamo nel mondo del compositore attraverso le sue opere meno conosciute (ma non per questo di meno valore, perché se il compositore le ha inserite in catalogo vuol dire che le riteneva degne) vale assolutamente la pena, in particolare nel caso di Rachmaninov, sia per scoprire i suoi lati più umani ma anche per capire meglio il suo linguaggio e per ascoltare le opere più conosciute in un modo nuovo, avendo compiuto questo viaggio”.

Descritto da Carlo Maria Giulini come “un pianista di grande talento” e definito dal New York Times “speciale, non solo possiede una tecnica straordinaria e la creatività nei colori e nella fantasia, ma è anche un musicista sensibile e un lucido interprete” Alexander Romanovsky, vincitore a soli diciassette anni del prestigioso Concorso Busoni, è continuamente ospite di palchi tra i più prestigiosi al mondo, per citarne alcuni la Sala principale del Concertgebouw di Amsterdam, La Scala a Milano, Teatro Colón di Buenos Aires, la Sala Grande del Conservatorio di Mosca, le sale Suntory e Kioi di Tokyo, il Teatro Municipal a Santiago del Cile, la Sala Santa Cecilia del Parco della Musica di Roma.

“La IUC dedica questa serata alla memoria del direttore d’orchestra ucraino Yuriy Kerpatenko assassinato in un’assurda guerra”.

Biglietti: € 25 – 20 – 15
Under 30 € 8
Under 18 € 5

Aula Magna della Sapienza
Piazzale Aldo Moro 5
Città Universitaria, Palazzo del Rettorato

Media Partner
Per la stagione 2022-2023 la IUC ha rinnovato l’accordo di media partnership con Radio Vaticana, che si ringrazia.

Per informazioni
Tel. 06.3610051-52
www.concertiiuc.it
botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it

RELATED ARTICLES

Most Popular