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Accademia di Santa Cecilia, Pappano per Haydn, Kodály, Dvořák

Giovedì 8 dicembre ore 19.30, venerdì 9 dicembre ore 20.30, sabato 10 dicembre ore 18 a Roma

A distanza di un mese dai successi raccolti in occasione dei concerti diretti a Roma e poi in tournée a Madrid, Rimini, Siena e alla Scala di Milano, giovedì 8 dicembre alle ore 19.30 (repliche venerdì 9 dicembre alle ore 20.30 e sabato 10 dicembre alle 18, Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone-Sala Santa Cecilia) Antonio Pappano tornerà sul podio dell’Orchestra e del Coro di Santa Cecilia.

In apertura di programma, sir Tony dirigerà la Sinfonia n. 101 “L’orologio” di Franz Joseph Haydn, eseguita per la prima volta a Londra nel 1794 in occasione del secondo soggiorno londinese di Haydn, e così chiamata per l’andamento iniziale del secondo movimento, Andante, dove fagotti, violini, violoncelli e contrabbassi sembrano imitare il ticchettio di un orologio. Pappano torna a dirigere questa sinfonia a distanza di quarant’anni, come ha raccontato lo stesso Maestro: “È stato il primo pezzo che ho diretto nella mia vita, in un posto che si chiama Kankakee, in Illinois, vicino a Chicago. C’era un cantante con il quale lavoravo, e lui aveva un amico che aveva una piccola orchestra e mi hanno scritturato per suonare […] il Primo Concerto per pianoforte di Mendelssohn e per dirigere ‛L’orologio’ di Haydn. Ebbi a disposizione solo una prova, e quello che sapevo di direzione potevi scriverlo su un francobollo, era veramente poco. […] E da allora non l’ho più diretta. Ho insistito per fare questo pezzo”.
Seguiranno le composizioni di due autori slavi: di Zoltán Kodály ascolteremo il Psalmus hungaricus per tenore, coro e orchestra su testo di Mihály Kecskeméti, poeta ungherese del XVI secolo, composto nel 1923 in occasione delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dell’unione tra le città di Buda e Pest.

Il solista sarà il tenore statunitense Clay Hilley, osannato dal New York Times per la “potenza della sua voce, il suono chiaro e la resistenza” e che ha partecipato all’inaugurazione della stagione 2020-2021 di Santa Cecilia interpretando Il canto della terra di Mahler. Peraltro, il tenore è salito agli onori della cronaca lo scorso agosto, quando ha sostituito all’ultimo momento il tenore designato per il ruolo di Siegfried nella “prima” del Crepuscolo degli dèi in programma al Festival di Bayreuth (diretto da Cornelius Meister), interrompendo le vacanze che stava trascorrendo in Italia, a Mola di Bari. Alcuni mesi prima Clay Hilley aveva preso parte, sempre nel ruolo di Siegfried, al Crepuscolo degli dèi in scena alla Deutsche Oper di Berlino.

In chiusura di serata risuoneranno le Danze slave op. 72 di Antonin Dvořák, otto danze di carattere boemo, serbo, polacco, slovacco, ucraino, pervase da ritmi allegri e sentimentali ma rielaborati dal compositore (ultima esecuzione completa a Santa Cecilia: 1994).

Clay Hilley
Il tenore americano trentanovenne Clay Hilley nelle ultime stagioni ha calcato i più importanti palcoscenici del mondo. Il New York Times lo ha elogiato per la “potenza della sua voce, il suono chiaro e la resistenza”, Volkskrant per la sua voce “sublime”, il Financial Times per la sua “straordinaria energia e resistenza”. Tra i suoi successi più recenti, segnaliamo la sua partecipazione, nel ruolo di Siegfried, alla Götterdämmerung diretta da Cornelius Meister a Bayreuth nel 2022, dove all’ultimo momento ha preso il posto del cantante designato, arrivando dall’Italia dove stava trascorrendo le vacanze. La stagione in corso segnerà importanti debutti per il tenore statunitense: alla Deutsche Oper Berlin canterà Tristan und Isolde diretto da Donald Runnicles; al Festspielhaus Baden-Baden interpreterà il ruolo dell’Imperatore nella Donna senz’ombra di Strauss affidata alla bacchetta di Kirill Petrenko sul podio dei Berliner Philharmoniker; debutterà inoltre al Royal Opera House, Covent Garden in una nuova produzione del Wozzeck con la regia di Deborah Warner e la direzione di Sir Antonio Pappano. In concerto interpreterà Das Lied von der Erde di Mahler con Stéphane Denève e la Saint Louis Symphony e con Juraj Valčuha e la Houston Symphony, e il Fidelio in forma di concerto all’Edinburgh International Festival con Sir Donald Runnicles e The Philharmonia.
A Santa Cecilia ha debuttato nell’ottobre del 2020 interpretando il Canto della terra di Mahler diretto da Antonio Pappano.

Giovedì 8 dicembre ore 19.30, venerdì 9 dicembre ore 20.30, sabato 10 dicembre ore 18
Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone – Sala Santa Cecilia

Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore Antonio Pappano
tenore Clay Hilley
maestro del coro Piero Monti

Haydn Sinfonia n. 101 “L’orologio”
Kodály Psalmus hungaricus
Dvořák Danze slave op. 72

www.santacecilia.it
biglietti da €19 a €52

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