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Les Étoiles, le stelle a Bologna

I divini della danza con l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, diretta da Paolo Paroni, inaugurano la stagione danza al Comunale Nouveau 1 e 2 aprile 2023

Sarà lo scintillante gala internazionale di danza Les Étoiles a inaugurare la Stagione di Danza 2023 del Teatro Comunale di Bologna. Dopo il successo di pubblico e di critica nella città felsinea l’anno scorso, il gala cult a cura di Daniele Cipriani – da otto anni appuntamento fisso nella capitale, con echi che hanno varcato i confini nazionali – è ormai un appuntamento immancabile anche nel capoluogo emiliano. Ferve pertanto l’attesa per le due rappresentazioni di Les Étoiles, 1 aprile (ore 20.30) e 2 aprile (ore 16.00) in cartellone al Comunale Nouveau di Bologna.

Se le Due Torri, dritte e protese verso il cielo stellato, rappresentassero a occhio un numero, questo non potrebbero che essere l’11. E sono proprio undici le grandi stelle del balletto mondiale che stanno per arrivare nella città delle Torri Garisenda e degli Asinelli. Sono attesi a Les Étoiles: Valentine Colasante e Paul Marque (Opéra national de Paris);Tiler Peck e Roman Mejia (New York City Ballet); Sergio Bernal (già Ballet Nacional de España); Silvia Azzoni, Alexandre Riabko e Alessandro Frola (Hamburg Ballet John Neumeier); Maia Makhateli (Het Nationale Ballet, Amsterdam); Bakhtiyar Adamzhan (Teatro dell’Opera di Astana); Tatiana Melnik (Balletto Nazionale Ungherese).

Insieme a loro, e questa è una delle grandi novità di Les Étoiles Bologna 2023, danzerà anche l’alta moda. Sono stati infatti scelti anche brani coreografici per i quali vi è stata all’origine una collaborazione con alcuni tra i maggiori stilisti del mondo che ne hanno disegnato i preziosissimi costumi: Giorgio Armani (Bernstein Dances, chor. John Neumeier, mus. Leonard Bernstein, int. Silvia Azzoni, Alexandre Riabko, Alessandro Frola); Roberto Capucci (Boléro, cor. e int. Sergio Bernal, mus. Maurico Ravel); Christian Lacroix (Diamonds Pas de Deux, cor. George Balanchine, mus. Piotr I. Ciaikovsky, int. Valentine Colasante, Paul Marque); Valentino Garavani (This Bitter Earth, cor. Christopher Wheeldon, mus. Clyde Otis/Max Richter, int. Tiler Peck, Roman Mejia).

Le danze saranno accompagnate dal vivo dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna che aumenta lo spessore artistico dello spettacolo. Sul podio ci sarà il M° Paolo Paroni, profondo conoscitore del mondo del balletto il quale, oltre a essere Direttore Ospite Principale del New York City Ballet dal 2014, collabora con étoile delle maggiori compagnie del mondo.

“Aprire la nostra Stagione di Danza 2023 con alcune delle più prestigiose étoiles internazionali riunite a Bologna – dice il Sovrintendente del Teatro Comunale Fulvio Macciardi in un gala di balletto che è diventato iconico, e in più con la nostra orchestra impegnata dal vivo ad aggiungere valore al progetto artistico, non può che renderci fieri del percorso fatto negli ultimi anni nell’ottica di valorizzare, implementare e rimettere al centro del cartellone la danza. Nel segno di questa inaugurazione di qualità, ci aspetta quindi una grande Stagione nella nuova sede del Comunale Nouveau, tutta da scoprire e vivere insieme.”

Uno sguardo al programma ci conferma l’offerta di brani dal repertorio tradizionale: non mancheranno di certo gli entusiasmanti passi a due a firma di Marius Petipa (il passo a due del “Cigno Nero” da Il Lago dei Cigni, Don Chisciotte) o di Agrippina Vaganova (Diana e Atteone), o il lirico passo a due del “Cigno Bianco” da Il Lago dei Cigni per la coreografia di Rudolf Nureyev. Ma si spazierà anche dal repertorio ‘neoclassico’ di Balanchine (Diamonds, Tschaikovsky Pas de Deux ©THE GEORGE BALANCHINE TRUST), a quello di una leggenda vivente come Neumeier (Sylvia, Bernstein Dances), a lavori di un coreografo attualmente molto richiesto, come Wheeldon (This Bitter Earth) o ancora, a brani di danza classica spagnola, coreografati e danzati dal più celebre bailaor dei nostri giorni, Sergio Bernal (Orgía e Boléro).

Ballerini dalle personalità splendenti e dalla tecnica sfavillante, veloci e scattanti, le étoile sono capaci di regalare al pubblico momenti acrobatici davvero prodigiosi (“virtuosismi in volo e sulle punte”, come recita l’ormai celebre slogan di Les Étoiles), arricchiti dalla poesia di interpretazioni intense e dalle emozioni che solo dei grandi artisti come loro sono capaci di suscitare nel pubblico. Les Étoiles, una produzione Daniele Cipriani Entertainment in collaborazione con Fondazione Musica per Roma, è tra gli eventi di danza più attesi in Europa, un gala cult che incanta gli spettatori di prestigiosi teatri, dalla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, alla Fenice di Venezia e al Lirico di Cagliari. Sono già state segnate in agenda le date – 15, 16 e 17 marzo 2024 – della prossima edizione romana; ma prima di queste, Les Étoiles sarà ospite per la seconda volta al Ravenna Festival (20 giugno 2023). Con gli appuntamenti tra pochi giorni al Comunale Nouveau, Bologna si prepara, pertanto, ad essere la prossima capitale della danza.

Commenta Daniele Cipriani, direttore artistico di Les Étoiles: “Il programma di Les Étoiles è sempre fresco poiché ricco di novità: coreografie spesso presentate in prima nazionale o internazionale, lavori di sofisticata modernità firmati da coreografi sull’odierna cresta dell’onda.” Cipriani tiene tuttavia a sottolineare il carattere particolare del suo gala: Les Étoiles è un ondata di spettacolare bellezza che implicitamente inneggia a una bellezza più alta. L’arte ha questa missione: Les Étoiles ne porta il messaggio che, in questo momento storico, assume un’urgenza assoluta. Il futuro si conquista a piccoli passi, anche a passi di danza. Si dice che la danza sia un’arte effimera ma io credo invece che lasci impronte durature. Abbiamo bisogno di riempirci – non solo gli occhi, ma anche l’anima – di armonia. Mi piace considerare Les Étoiles come la rappresentazione umana dell’armonia pitagorica delle sfere, foriera di una futura armonia umana in cui parole come ‘guerra’ saranno superate, vestigia sulle spiagge del passato.”

 

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